In Spagna c’è stata una mobilitazione di massa contro le riforme proposte dal ministro dell’istruzione José Ignacio Wert. Pare che si sia trattato di uno sciopero storico, al quale hanno preso parte il 72 per cento degli insegnanti e il 90 per cento degli studenti. Si tratterebbe di 500mila docenti delle scuole, di 100mila professori universitari, 5,5 milioni di studenti e 1.400.000 studenti universitari. Milioni di persone, in sostanza, hanno perso parte ai cortei in 35 città, per protestare contro le misure definite franchiste. Secondo loro, rigetterebbero il sistema educativo ai tempi della dittatura, quando i risultati e il successo dipendevano dall’appartenenza di classe originaria. Gli scioperanti, in particolare, hanno fatto sapere che pretendono la restituzione immediata dei 6,7 miliardi di euro di tagli previsti, le dimissioni del ministro e il ritiro del progetto di legge incriminato, denominato «miglioramento della qualità della formazione». La manifestazione è stata indetta dalla Piattaforma Statale per la Scuola Pubblica, il coordinamento cui aderiscono le sigle sindacali scolastiche e universitarie CcOo, Ugt, Stes, Cgt, oltre al Movimento di Rinnovamento Pedagogico.



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