Domani, martedì 14 maggio, si dovranno cimentare con i test invalsi gli studenti della prima media. Nel frattempo, molti altri studenti si accingono a contestare i test predisposti dell’Istituto nazionale di valutazione, giudicandoli incostituzionali. Tra le iniziativa di maggior effetto, la Rete degli studenti ha deciso di organizzar dei flash mob in tutta Italia. Domani, in particolare, si raduneranno di fronte alla scuola media Mazzini di Roma, ma anche in molte altre piazze con volantini, striscioni e manifestazioni. La Rete, in particolare, denuncia come la pratica di selezionare l’ingresso nelle scuole superiori attraverso l’effettuazione di test alle medie precluderebbe la possibilità di continuare a considerare la scuola come il principale elemento in grado di promuovere l’uguaglianza sociale. Per l’associazione, ne risulterebbe calpestato, in particolare, l’articolo 34 della Costituzione («la scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi»). In sostanza, si determinerebbero scuole di serie A e di serie B. «Insceneremo corse a ostacoli, che rappresentano il nostro percorso scolastico, tutt’altro che semplice, e a cui ora vogliono mettere ulteriori limitazioni insopportabili e anticostituzioni», ha spiegato Daniele Lanni, portavoce nazionale della Rete degli Studenti Medi.



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