Mi rivolgo ai colleghi che vogliano leggere queste mie righe, e magari dibattere con me, ma soprattutto agli studenti che stanno per affrontare giorni impegnativi, nella speranza che almeno il clima sia un po’ meno caldo lunedì, rispetto al picco canicolare delle prime prove scritte.

Prima di tutto, occorre ripassare il programma delle materie che probabilmente si troveranno in questa prova. Come al solito, questo non vuol dire rinunciare al giusto riposo e agli opportuni momenti di pausa, ma vuol dire mostrare una dose equilibrata di preoccupazione, e una preparazione ben distribuita su tutte le materie, utile, oltre tutto, in vista del colloquio orale.



Poi, vale la pena di ricordarsi come erano strutturate le simulazioni di terze prove svolte durante l’anno, poiché, con gli opportuni cambiamenti nelle tematiche affrontate, l’impianto della terza prova sarà sicuramente lo stesso nelle materie dei membri interni, ma sarà sostanzialmente lo stesso anche per le materie dei membri esterni, perché è nell’interesse di tutti mettervi in grado di esprimere il meglio delle vostre conoscenze e competenze, tenendo conto di quanto avete già fatto.



Ricordatevi di utilizzare la terminologia e il linguaggio specifico di ogni disciplina, per non parlare delle lingue straniere, in cui l’aspetto della conoscenza degli argomenti di letteratura deve sempre essere coniugato con una padronanza del mezzo linguistico adottato.

Portatevi tutti i vocabolari, dizionari e strumenti possibili: meglio rischiare un po’ di mal di schiena piuttosto che essere privi di uno strumento utile al momento opportuno.

Ci sono inoltre alcune materie tecnico-scientifiche, in cui sarà vostra cura dimostrare di saper disegnare grafici, tabelle, formule e quant’altro, perché se non avete capito che in quelle materie è essenziale dimostrare praticità e concretezza, non avete capito nulla di quelle materie.



La maggior parte delle terze prove prevede una vostra risposta aperta, e l’indicazione del numero massimo di righe da scrivere: ebbene, se vi capita di scrivere quattro o cinque righe, mentre la consegna ne prevedeva al massimo dieci, sappiate che questo potrebbe essere un campanello d’allarme.

Tenete presente  che un professore di fronte ad un compito con poche righe (per non parlare di un compito in bianco) potrebbe nutrire il sospetto che voi abbiate trascurato quella materia, e questo potrebbe essere molto dannoso per il vostro esame, quindi fatevi venire in mente quello che avete fatto su quell’argomento.

Comunque, le terze prove non possono e non devono essere troppo nozionistiche e specifiche, e deve essere molto valutata e valorizzata la vostra capacità di sintesi e contestualizzazione.

Ad esempio, se vi capitasse una domanda di storia sull’ideologia hitleriana, dimostrare di sapere contestualizzare significherà non fermarsi agli aspetti teorici e astratti, ma fare gli opportuni riferimenti al Mein Kampf, o alle applicazioni pratiche di certi presupposti teorici. E qui un candidato potrebbe citare le leggi di Norimberga del 1935, un altro l’invasione della Polonia del 1939, un altro la Conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, ecc… Quindi, è opportuno fare riferimenti spaziali e temporali, a fatti, eventi, date, situazioni, a condizione, però, di essere sicuri su quello che si sta scrivendo, perché è meglio omettere certe cose, piuttosto che incorrere in svarioni che condizionerebbero pesantemente la valutazione.

In definitiva, tenete presente che mentre nella prima e seconda prova i programmi di studio svolgono un ruolo relativo, non sempre di primo piano, nella terza prova il docente vuole verificare soprattutto che il lavoro svolto durante l’anno non sia stato vano.