Mezzo milioni di studenti di quinta superiore si stanno preparando a una delle prove più importanti della loro vita scolastica: l’esame di maturità. Tra quindi giorni dovranno dimostrare le loro capacità davanti alla commissione. Ma come quest’anno, però, l’esame di stato è segnato da polemiche e novità. Una di queste è sicuramente incentrata nell’introduzione dei test Invalsi, la prova scritta che ha lo scopo di misurare i livelli di apprendimento in italiano e matematica realizzata dall’Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione. I test quest’ano sono infatti sbarcati anche in quinta superiore, anche se solo in via sperimentale.
Come da provvedimento ministeriale, infatti, le prove per i diplomandi diventeranno obbligatorie solo dal 2015 e si svolgeranno nel corso dell’anno e non a giugno. Ma non è escluso che, una volta andate a regime, le prove possano comunque diventare un pezzo dell’esame seppur anticipato di qualche mese. Non solo: saranno strumento di orientamento per l’università.
Da quest’anno l’Invalsi, secondo quanto ha disposto una circolare del 24 aprile scorso, metterà a disposizione sul proprio sito esempi e indicazioni metodologiche per la valutazione di prima e seconda prova.
Intanto va registrato lo scontento da parte di alcuni: i Cobas avevano infatti manifestato, meno di un mese fa, contro i test Invalsi con uno sciopero di tre giorni e la protesta in numerose piazze.
Piero Bernocchi, portavoce dei Cobas, aveva, infatti chiesto che i test Invalsi tornino ad essere una procedura facoltativa, siano tolti dall’esame di terza media e non vengano introdotti all’esame di maturità.



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