E’ stato presentato ieri mattina, presso l’Istituto tecnico industriale Galileo Galilei di Roma, il Rapporto Invalsi 2013 che, nell’anno scolastico appena concluso, ha visto coinvolte nelle prove di italiano e matematica ben 13.232 scuole, 141.784 classi e 2 milioni 862mila studenti. E’ la matematica la materia che si conferma ostacolo arduo da superare: circa il 50% degli alunni, infatti, ha riscontrato molte difficoltà soprattutto su “Spazi e figure” e “Relazioni e funzioni”. Fino alla prima media, le domande ritenute più complesse sono quelle in cui è stato richiesto di “interpretare” e, in parte, anche quelle dove si chiede di “formulare” ipotesi, mentre dalla terza media hanno creato più problemi le domande che riguardavano il macro-processo “utilizzare”. Dai risultati emerge inoltre lo storico divario tra Nord e Sud del Paese: il Meridione risulta ancora indietro, ma segnali di netto miglioramento provengono da Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata. I risultati migliori si registrano nella provincia autonoma di Trento, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche e Piemonte, mentre al Sud e Isole tutte le performance, sia in italiano che in matematica, sono sotto la media. Presentando il Rapporto 2013, il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha però chiarito che in fondo si tratta solamente di una valutazione e non del “giudizio di Dio”. “Non si comprende la valutazione – ha detto – se non la si lega alla conoscenza: alla consapevolezza di limiti, potenzialità. E’ alla luce di questa ‘filosofia della valutazione’, legata alla necessità di conoscere quello che facciamo e come lo facciamo, che dobbiamo vedere le prove Invalsi”.