Una piccola rivoluzione può partire dalle università, se prenderanno esempio dall’iniziativa adottata da quella di Camerino per contrastare gli effetti più devastanti della crisi. Qui, il rettore Flavio Corradini, consapevole dalla gravissima congiuntura economica che sta facendo chiudere ogni giorno, sul territorio nel quale opera, decine di azienda, ha deciso di non aspettare che si muova lo stato, ed ha preso provvedimenti. E ha deciso che chi ha un genitore o entrambi i genitori disoccupati, in cassa integrazione o in mobilità, non pagherà le tasse universitarie per il primo anno. La misura nasce, ha rivelato al Corriere della Sera, a partire dalla considerazione secondo cui le condizioni familiare disagiate non consentono ai ragazzi di andare oltre al diploma. E, tra quanti decidono di partire all’estero, e quanti restano qui ma non riescono ad accedere agli studi superiori, c’è da chiedersi cosa ne sarà dell’Italia nei prossimi anni. Corradini ha presentato la sua proposta di fronte al Consiglio d’amministrazione e al Senato accademico dell’Ateneo. Gli organi decisionali hanno votato la misura all’unanimità. Dopo Camerino, anche Foggia ha deciso di assumere un’iniziativa analoga, mentre la Statale di Milano ha propenso per una riduzione in base all’Isee, e la Sapienza per sconti dal 20 al 30 per cento per chi ha fratelli o sorelle già iscritte all’Ateneo.