Non capita spesso che un ministro dell’istruzione si rivolga agli studenti chiedendo loro di essere ribelli. Probabilmente non è successo mai, inoltre potrebbe essere una incitazione che gli si rivolge contro. Il ministro dell’istruzione Carrozza, parlando stamane agli studenti del liceo classico Socrate di Roma in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, ha infatti lanciato un vero monito “rivoluzionario”: “Ragazzi, siate ribelli e non accettate le cose come sono. Cambiate questo mondo, è lì che vi aspetta. Da queste aule escono le persone che ci salveranno dalla crisi e ricostruiranno l’Italia”. Ovviamente una frase che fatto partire un forte applauso da parte dei presenti. Era presente anche il sindaco di Roma. La location non è stata scelta a casa: il liceo Socrate è quello dove lo scorso luglio alcuni studenti incendiarono diverse aule. Il ministro ha poi parlato dell’annullamento del bonus maturità che tante polemiche ha suscitato dicendo che si tratta di una scelta di equità ma che era difficile applicarlo: “Creava delle disparità perché il voto è soggettivo e dipende dalle Commissioni, non è uniforme in tutta Italia. Una parte degli studenti sono contenti, una parte no. La politica è fare delle scelte”. Il ministro ha poi preso parte ad alcune interviste radiofoniche nel corso delle quali, ad esempio a Radio Anch’io, si è dedicata agli insegnanti, dicendo che i docenti devono seguire la rivoluzione digitale ed è loro dovere essere al passo con i tempi. Si è detta convinta che gli insegnanti abbiano voglia di aggiornarsi, ma che purtroppo ci sono poche opportunità per farlo, ad esempio lo stipendio troppo basso e quindi aggiornarsi sembra di chiedere loro troppo. “Secondo me  si andrà verso un aggiornamento obbligatorio però deve essere fatto nel modo opportuno e adeguato al sistema scolastico” ha aggiunto. Infine il tema dell’integrazione, definita una delle sfide della scuola italiana. Riferendosi al recente caso di Novara dove si è creata polemica per i troppi studenti stranieri presenti, ha detto che il suo consiglio è di “discutere con gli insegnanti e con i dirigenti scolastici e trovare una soluzione equilibrata in cui però i bambini che non sono cittadini italiani vengano visti anche come un’opportunità”.



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