“Testisti contro ricorsisti: una guerra fra poveri?”. È, oltre che una dura realtà, il titolo della denuncia (postata in rete) dal Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio. Il Clds punta il dito contro “l’inefficienza del sistema di accesso alla formazione medica universitaria e specialistica”, che viene definito “inadeguato” sia “per quanto riguarda i criteri di programmazione sia per quanto riguarda la valorizzazione del merito. Le lacune più grosse sono nel piano di programmazione in relazione alle effettive esigenze del Sistema Sanitario Nazionale: “il divario che si sta creando tra il numero di studenti che accedono al percorso universitario e il numero di contratti di formazione specialistica disponibili rischia di assumere per il prossimo futuro una dimensione inquietante”. E, ancora, duro l’affondo sulla diatriba dei test:  “La continua incertezza relativa alle date dei test, ai loro contenuti, alle modalità e alle garanzie di legittimità e regolarità del loro svolgimento, ha determinato negli ultimi anni un vero e proprio ‘malessere’ negli studenti”. Poca affidabilità del sistema, disagio crescente e contenziosi aperti (visti i ricorsi e controricorsi): a farne le spese sono gli studenti e la Medicina italiana. Si legge ancora: “Il Clds insieme alle altre rappresentanze studentesche, anche tramite il CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari), ha fatto pervenire nell’ultimo anno al Ministero diversi appelli per una rimodulazione del sistema di ammissione ai corsi di Medicina, riproponendo a più riprese l’istituzione di un tavolo di confronto sull’accesso programmato”. La risposta del Miur è arrivata? Sì, ma non è piaciuta: “Si sono avuti soltanto annunci e slogan da prima pagina, mai seguiti dall’avvio di un confronto serio”. Infine, ecco la chiosa: “Non possono essere tollerate discriminazioni né da parte di colleghi studenti né da parte di professori. Il progressivo isolamento dei ricorsisti, il tentativo di limitare o ostacolare la loro possibilità di formazione, non rappresenta in nessun senso una soluzione al problema. Al contrario, il compito dell’Università è garantire la formazione di tutti gli studenti che accedono agli studi. In alcune sedi ciò sta già avvenendo, grazie all’impegno di alcuni docenti che hanno attivato linee aggiuntive e corsi di recupero per coloro che hanno perso la prima parte del semestre”.



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