Far riscoprire agli studenti la storia, ossia la memoria, come strumento fondamentare di libertà e come mezzo per comprendere e per comprendersi, qualcosa di sempre più necessario nel mondo globalizzato in cui viviamo; offrire a insegnanti e studenti un manuale non omologato ai luoghi comuni della cultura oggi predominante: sono questi gli obiettivi che si sono posti gli autori di Narrare la storia, un nuovo manuale per la scuola secondaria di primo grado edito da Itaca che è già disponibile per l’adozione nell’anno scolastico 2014-2015. Riprende con questo manuale la collana scolastica “I libri de la Cetra”, diretta da Raffaela Paggi.
L’opera si compone da un lato dei tre volumi su carta (dedicati rispettivamente al Medioevo, all’Età moderna e all’Età contemporanea) e dall’altro di un sito web. Internet non è il futuro della carta; l’uno e l’altra sono entrambi dei supporti, ciascuno con proprie caratteristiche e potenzialità, la cui efficacia complessiva è tanto più forte quanto più vengono usati in modo combinato. In tale prospettiva il sito web di Narrare la storia è un complemento, e non il… trasloco sulla Rete di una parte del libro.
Essendo lo stile narrativo una specifica caratteristica dell’opera (che perciò si raccomanda anche a lettori non più sui banchi di scuola), il testo su carta è appunto il luogo della narrazione, corredata dalle mappe e da una scelta di immagini in ampio formato perché ne sia più facile la “lettura” attenta e dettagliata: quando le immagini non sono casuali la loro lettura infatti non è meno importante di quella delle parole. Il sito web dedicato, attualmente in lavorazione, si comporrà di tre sezioni, ciascuna con diverse chiavi di accesso: la prima, riservata agli insegnanti che avranno adottato l’opera, conterrà ulteriore iconografia, aggiornamenti e schede di approfondimento; la seconda, pure riservata agli insegnanti che avranno adottato l’opera, sarà il luogo di un “forum” sul tema tra loro e con gli autori dell’opera; la terza, aperta su invito e con la guida dell’insegnante alle classi che staranno usando l’opera, sarà il luogo di scambi di idee nonché in particolare di relazioni e di proposte di visite a monumenti e a località monumentali significative per il periodo storico che le classi stanno studiando.
Realizzata da Itaca Edizioni con il contributo e con il coordinamento editoriale di chi scrive, Narrare la storia si deve ad Alessandro Grittini e a Luca Franceschini, due insegnanti con specifica esperienza di scuola media, che si sono anche avvalsi della consulenza didattica di Maria Silvia Riccardi, lei pure insegnante con la medesima specifica esperienza.
Il nome di Grittini e di chi scrive richiamerà alla memoria di molti Alle radici del domani, un manuale edito nel 2004-2005 di cui resta un buon ricordo. Analogo nei criteri di fondo e nell’ispirazione, Narrare la storia molto se ne distingue tuttavia nella struttura e nella stesura, non a caso affidate a docenti esperti di scuola media.
Un ultima osservazione prima di concludere: non è vero che gli insegnanti sono tenuti a confermare le adozioni dei loro predecessori, né tanto meno a concordare le loro adozioni in sede di collegio docenti. Pressioni in tal senso non soltanto non hanno alcuna base giuridica, ma violano la libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione. Chi dovesse apprezzare Narrare la storia – già ampiamente consultabile sul sito di Itaca Edizioni e il cui primo volume sarà disponibile entro la fine del corrente mese – ne tenga conto.