Si pensava di aver toccato il fondo con l’ormai famoso “tunnel per neutrini” tra la Svizzera e i laboratori del Gran Sasso di gelminiana memoria, ma quello era solo un banale strafalcione dovuto alla superficialità di non addetti ai lavori. Ora qui c’è qualcosa di peggio che, a differenza dell’ottuso ma tutto sommato innocuo comunicato di qualche anno fa, coinvolge pesantemente la vita reale di tante – troppe – persone; soprattutto giovani alla ricerca disperata di un posto di lavoro.



Mentre continua imperterrita l’azione delle “rettifiche plurime” alle disposizioni applicative cui il Miur ci sta noiosamente abituando (ultima quella delle due note – emanate lo stesso giorno nel giro di poche ore – relative alla proroga del termine per l’inoltro delle domande di aggiornamento delle Gae: nella prima si erano dimenticati una frasetta…), i nuovi provvedimenti per graduatorie d’istituto e II ciclo del Tfa dati per cosa fatta (il ministro ha firmato!) hanno subito una battuta d’arresto (…anzi no, non ha firmato). Ma vediamo come si sono svolti i fatti.



Nel pomeriggio del 7 maggio, convocata d’urgenza dal Miur, si svolgeva una riunione per discutere con i sindacati di II ciclo del Tfa e riapertura delle graduatorie d’istituto; nello stesso momento, l’ufficio stampa del ministero pubblicava sul sito due comunicati “gemelli” (comunicato GdI e comunicato TFA) con i quali annunciava che «il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha firmato…» rispettivamente «…il decreto per l’aggiornamento delle Graduatorie di istituto» e «…il bando da 22.450 posti che apre le porte dell’insegnamento e dei concorsi a cattedra ad altrettanti laureati», ovvero il bando «…per partecipare alla preselezione per l’accesso al II ciclo del TFA». Di quest’ultimo prometteva addirittura la pubblicazione «venerdì 9 maggio sul sito del Ministero dell’Istruzione, specificando che la scadenza delle domande era già fissata per «il prossimo 10 giugno»



Tempismo straordinario, non c’è che dire! 

Comprensibile la dura reazione da parte sindacale, scavalcata completamente in barba a tutte le procedure e senza possibilità alcuna di intervenire nei provvedimenti. Tanto più che l’amministrazione si era presentata alla riunione “informativa” senza alcun documento (nemmeno uno straccio di bozza dei decreti) e aveva preteso di riferire “a voce” sul contenuto dei provvedimenti, fornendo su alcuni punti fondamentali versioni completamente diverse da quelle delle anticipazioni date in precedenza dal ministro e da esponenti dell’amministrazione; uno per tutti, quello relativo alla possibilità di iscrizione con riserva in II fascia delle Gdi di coloro che stanno frequentando o sono stati ammessi ai Pas, ora negata. 

Per non parlare poi delle maggiorazioni di punteggio a favore dei laureati in Scienze della formazione primaria rispetto ai diplomati magistrali ante 2001/02, o i 42 punti aggiuntivi previsti per i neoabilitati con Tfa (12 per l’anno di corso e 30 per il superamento della selezione) che, considerazioni di merito a parte, hanno fatto saltare i nervi ai sindacati: il Miur non solo non li aveva sentiti per la stesura della nuova tabella di valutazione, ma l’aveva tenuta nascosta fino a quel momento. 

Giustificati o meno, ma a buon titolo indignati, hanno abbandonato la riunione mentre i rappresentanti del Miur per parte loro l’aggiornavano al pomeriggio del giorno dopo, ipotizzando di poter consegnare le “bozze eventualmente disponibili” (…ma non erano stati firmati i testi definitivi?).

L’8 pomeriggio nuova riunione con i sindacati, che nel frattempo avevano diffuso comunicati di fuoco contro il Miur e minacciato interventi sul piano sindacale e legale.

L’amministrazione si è presentata alla riunione con tutti i documenti “in bozza”, comunicando candidamente che: “no, il ministro non aveva firmato nessuno dei provvedimenti”; anzi, invitava i sindacati ad avanzare osservazioni e richieste di modifica, con riservava di attenta valutazione prima di procedere alla pubblicazione. Nel giro di 24 ore i comunicati sono diventati carta straccia e, manco a dirlo, venerdì 9 maggio il bando del Tfa non è stato pubblicato. 

Legittimo a questo punto pensare che o c’è un difetto di comunicazione interno al ministero – e allora il ministro ne prenda atto e cambi addetto stampa –, oppure qualcuno per altri scopi sta giocando a fare il furbo sulla pelle della gente; ma questo non è accettabile…

 Nel frattempo dall’interno dello stesso ministero è stato evidenziato un clamoroso errore nella “bozza” del bando; qualora non venisse corretto lascerebbe fuori diversi laureati, quelli cioè che nell’anno accademico 2010/11 non erano ancora iscritti ad un corso di laurea specialistica o magistrale, in pratica quanti si sono laureati regolarmente in corso dopo il 2012. 

Un altro segno della superficialità e della scarsa competenza dei funzionari che hanno redatto i provvedimenti o di volontà non confessabili, scientemente applicate? 

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