E uno è andato. I maturandi 2014 (sono 491.224) hanno superato il primo scoglio della prova scritta d’italiano. È ora la volta del secondo step, la versione di greco e i calcoli di matematica, a seconda degli indirizzi. Le sei ore di tema avranno certamente fiaccato le forze dell’esercito di studenti sul campo di battaglia, ma in vista del secondo grande evento non mancherà certo chi si chiuderà a casa per un ultimo ripasso, soprattutto per quanto concerne lo spauracchio di mate. Staccare la spina o (ri)buttarsi a capofitto su libri e appunti? Giorgio Guidi, professore di matematica e fisica risponde così: “È una cosa talmente soggettiva che è difficile dare un consiglio! Io ho sempre studiato fino all’ultimo minuto, però ci sono persone che hanno bisogno di liberare la testa. Insomma ognuno sa come meglio gestirsi alla vigilia”. Un buon modo per prepararsi può essere appunto quello di svolgere i temi d’esame degli anni passati? “È certamente utile fare le prove degli anni precedenti perché permette allo studente di conoscere, in linea di massima, quello che si troverà sul banco. I quesiti e i problemi all’esame di stato sono molto differenziati tra loro. E in genere ciò che è più prevedibile è allo stesso tempo più complesso e lungo da svolgere, mentre ciò che è più insolito – o che richiede di ricordare argomenti antecedenti alla quarta superiore – spesso è un po’ più semplice e abbordabile”. Il consiglio del docente è dunque quello di “non buttarsi solo sugli argomenti più gettonati, ma di prevedere un po’ di tutto. Abituarsi, prima (e non lì per lì quando l’ansia è tanta) a vedere l’ampia gamma di possibilità, è un buon modo per non perdere la lucidità e la calma”.