Dopo giorni di indiscrezioni, voci di corridoio e logorante attesa, sono finalmente uscite le tracce della prima prova scritta d’italiano, scattata alle 8.30. Abbiamo chiesto una prima impressione a Emmanuele Riu, studente di lettere, filologia e linguistica italiana all’Università di Torino che ha commentato le scelte del Ministero: “Sono tutte molto belle. Aspettando di leggere i testi completi, mi sembra comunque che sia ispirata – e non poco – la libertà e il giudizio dello studente. L’elaborato sul dono o sulle responsabilità e il tema storico sull’Europa del 1914 sono davvero molto interessati”. Per quanto concerne invece la Tipologia A, l’analisi del testo è relativa alla poesia “Ride la gazza, nera sugli aranci” di Salvatore Quasimodo (tratta dalla raccolta “Ed è subito sera”): “La ritengo una scelta adeguata e azzeccata, seppur rischiosa; Quasimodo è un ermetico e non è quindi di facile lettura. Gli anni scorsi c’erano brani di prosa che son più facili da abbordare. Questa è una poesia, difficile, nella quale addentrarsi a fondo: è una bella sfida per i maturandi”.



Gianfranco Lauretano, poeta e critico letterario, boccia duramente (“cavolata galattica”) la scelta del Ministero di assegnare Salvatore Quasimodo alla prima prova scritta d’italiano relativamente alla Tipologia A, quella dell’analisi del testo. Ecco le sue parole: “Quasimodo è un autore da tempo in ribasso nelle scuole. La scelta mostra l’incapacità del gruppo di esperti che sceglie i testi per il Miur di adeguare i programmi scolastici al tempo che passa e che porta nuovi autori. Mi sembra una decisione ridicola”. Una brutta sorpresa dunque per gli studenti, che si aspettavano forse un testo in prosa (come negli ultimi anni)? “Non è tanto il fatto che sia stata scelta una poesia, anzi ce ne fossero! Il problema sta proprio nella scelta dell’autore, che è ormai non viene più considerato all’altezza degli altri grandi autori del Novecento, come Ungaretti e Montale. Poi, la speranza era che si potesse optare per qualcuno di più vicino a noi, e invece hanno pescato Quasimodo, che non sono poi così sicuro che venga ancora insegnato. Chi decide i temi è rimasto molto indietro: con tutta la poesia del Novecento è non si poteva praticamente fare scelta peggiore”. Lauretano commenta dunque le altre tracce, relative al saggio breve, articolo di giornale e tema, etichettandole come “facili”: “Sono stati clementi, soprattutto per quanto concerne l’elaborato di attualità. Ecco è un po’ strano e fuori dagli argomenti canonici la tipologia artistica-letteraria sul dono e sui quadri, che sicuramente non sarà particolarmente amato dai ragazzi. Ma rispetto a questo tema di letteratura – dove in pochi avranno qualcosa da dire – gli altri invece favoriranno la possibilità di scrivere qualcosa di interessante.

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