“Mettere l’Adorazione dei magi del Parmigianino in relazione al dono mi è sembrata una cosa stupenda”. Così Giuseppe Frangi commenta la traccia del saggio di carattere artistico-letterario che parla, appunto, del concetto di dono: “Ricordare in questo contesto che i magi arrivano portando con loro un presente del loro viaggio è stata un’idea davvero bella: tre re che si piegano a un bambino, la creatura più fragile dell’Universo. E a proposito, secondo Frangi, “c’è un collegamento tra questa traccia e quella del tema d’attualità (tipologia D, ndr); fragilità e dono sono due concetti che si legano. Lo stesso Piano ha infatti donato il proprio stipendio da senatore a vita per far partire un progetto di studio sulla fragilità urbana per sei studenti”. Certo, non sarà forse una traccia semplice e amata dagli studenti, che si trovano innanzi un testo di Grazie Deledda (“Il dono di Natale”) e altri due quadri (“Donazione di Costantino” dall’Oratorio di San Silvestro e “Antioco e Stratonice” di Jacques-Louis David): “A parte l’analfabetismo per cui gran parte dei ragazzi, purtroppo, temo non riconoscerà la scena dei magi, aver pensato di presentare un’idea del dono in questi termini – non consumistici – riporta alla natura e alla radice antropologia del gesto in sé, a partire dall’episodio fondativo