“L’Europa del 1914 e l’Europa del 2014: quali le differenze?”. È questo il titolo del tema di storia (tipologia C della prova scritta della Maturità 2014) che i maturandi si sono trovati questa mattina nel plico di testi a loro distribuiti in questo loro primo round di fine anno. Andrea Caspani, docente di storie e filosofia al liceo classico Carducci di Milano, plaude alla scelta del Ministero dell’Istruzione: “Finalmente un tema storico che permette di collegare il passato con il presente, in una forma non puramente retorica. Qualunque bravo insegnante quest’anno ha sicuramente mostrato che la Prima Guerra mondiale poteva non scoppiare: è stata una crisi improvvisa che ha segnato il crollo di una civiltà”. E oggi? “Viviamo in una situazione in cui pensavamo che il mondo fosse incamminato verso il benessere, mentre dal 2008-2009 siamo caduti in una crisi gravissima. Questo è uno spunto che i ragazzi possono sviluppare benissimo”. Il prof aggiunge: “Certo, molto dipende dal fatto se i ragazzi – e i rispettivi docenti – hanno sviluppato con taglio problematico questa questione o con taglio meramente nozionistico; il problema odierno è che la storia viene considerata – più che un’occasione per scrutare dentro l’umano in azione – un insieme di date. Il rischio è che i maturandi possano dunque cadere in una sfilza di date”. Tema dunque azzeccato e coerente con il programma: “È uno dei grandi temi che si trattano all’ultimo anno, che permette di fare ampie riflessioni, andando oltre ai fatti. Molti licei hanno svolto un percorso sull’Unione Europea, mostrando i lati negativi e positivi dell’unificazione e ponendo così le basi per un confronto sugli ideali” conclude Caspani.



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