E’ normale, anzi quasi “tradizionale”, avanzare ipotesi su quelle che saranno le tracce che il Miur presenterà ai maturandi il giorno della prima prova dell’Esame di Stato. Solitamente si tratta di supposizioni effettuate su base statistica (quanti anni sono che non esce Pascoli?) oppure provenienti da fantomatiche indiscrezioni che puntualmente si rivelano false. Conoscere in anticipo le tracce, infatti, è assolutamente impossibile. Lo ha detto ai microfoni di Skuola.net l’ispettore del ministero dell’Istruzione Luciano Favini, coordinatore della struttura tecnica dove lavora il team di esperti che realizzano le tracce per l’esame di maturità. “Leggiamo tutto, quotidianamente – ha spiegato Favini – anche quello che esce sul web come pronostico, ma smentisco categoricamente che il ministero controlli le tracce proposte sul totoesame per poi cambiare le proprie. Comprendiamo la curiosità dei ragazzi, ma nessuno di noi può svelare nulla: c’è il riserbo assoluto”. E’ quindi “impossibile che qualcuno conosca i contenuti del plico prima che vengano aperte le buste. Le indiscrezioni escono sempre dopo l’apertura e l’avvio delle prove”. Ma come nascono le tracce d’esame? “Iniziamo a lavorarci a fine novembre – ha aggiunto Favini – verso febbraio escono le prime produzioni e poi si va anche molto avanti. Fino ad un mese prima degli esami”. Poi conclude: “Si, conosco le tracce ma non posso essere l’unico a proporle visto che si tratta di materie che non ho mai studiato quindi mi affido molto ai miei collaboratori. Il gruppo di lavoro è composto da decine tra docenti universitari, professori e dirigenti scolastici”.



A pochi giorni dalla prima prova dell’Esame di Stato 2014, ci si chiede quali saranno le tracce che il Ministero sceglierà di sottoporre ai maturandi. Tra le tante ipotesi avanzate in questi giorni, non poteva mancare il decimo anniversario del tragico terremoto (e conseguente maremoto) che il 26 dicembre 2004 devastò il Sud-Est asiatico causando centinaia di migliaia di morti (oltre 200mila). Si è trattato senza dubbio di uno dei più catastrofici disastri naturali dell’epoca moderna, causato da un violentissimo terremoto di magnitudo 9,3 avvenuto nell’Oceano Indiano al largo della costa nord-occidentale di Sumatra, in Indonesia. I successivi tsunami si sono rivelati devastanti, arrivando addirittura a colpire le coste della Somalia e del Kenya a oltre 4.500 km di distanza dall’epicentro. Un’eventuale traccia su questo argomento dovrebbe dunque far sorgere una profonda riflessione sulla potenza della natura e sull’impotenza di fronte ad essa dell’uomo, che ancora oggi fatica a comprendere la maestosità del pianeta su cui vive e il rispetto che necessita. Difficile poi non citare tragedie più recenti, come l’alluvione in Sardegna e il tifone Hayan che nel novembre scorso ha messo in ginocchio le Filippine.



Dieci anni di facebook, niente di più facile che possa essere uno dei temi scelti per la prova di italiano. L’impatto del social network più popolare e seguito della Rete infatti difficilmente può essere sottovalutato, con il suo miliardo di persone che ne fanno parte, anche se secondo alcuni studi specie all’estero facebook sta perdendo utenti proprio nella fascia più giovane, quella degli studenti insomma. 

Gli aspetti con cui può essere analizzato il social network sono molteplici. Si può analizzare il suo impatto nel modo di gestire le amicizie, diventate ormai in gran parte virtuali, e sarebbe proprio questo uno dei punti di forza di facebook. La gente cioè preferisce sempre di più avere rapporti e conoscenze online perché più facili da gestire, meno impegnative di quelle reali. Ma qui scatta il rovescio della medaglia che porta una ulteriore analisi del social network: la solitudine che sempre di più colpisce le persone che si rinchiudono nella sicurezza virtuale di una rete di amici mai conosciuti, un aspetto dunque questo da analizzare a fondo. Poi ci sono i rischi, come i tanti suicidi per cyber bullismo dimostrano, di questi mezzi, anche qui necessita una analisi approfondita.



Un altro aspetto che non si può non analizzare è quello della privacy per uso pubblicitario. Zuckerberg recentemente ha detto di voler estendere l’uso del social network anche ai minori di 13 anni purché ci sia il consenso e il controllo dei genitori. Questo perché facebook è una macchina pubblicitaria enorme: si usano i nostri gusti, i nostri “like” per capire cosa ci interessa e quindi promuovere questo o quell’oggetto da mettere in vendita. 

Tema caldissimo il toto-traccia in questi ultimi giorni prima dell’inizio degli esami di maturità 2014 la cui prima prova sarà proprio il tema di italiano, per tutti i tipi di indirizzi scolastici che apriranno così gli esami di stato. Si fanno molte ipotesi, ma una delle più accreditate già da qualche tempo riguarderebbe il grande scrittore da poco scomparso Gabriel García Márquez. Non è una novità infatti che si ricorra a grandi personalità della letteratura morte da poco o di cui ricorra un anniversario per dedicare loro una delle prove di italiano. Il tema sul grande poeta e scrittore scomparso potrebbe essere inserito come traccia B dunque sotto forma di saggio breve o articolo di giornale. Qualche consiglio dunque. Evitare sempre in casi come questo, cioè di tema su un importante personaggio letterario, la banale forma biografica. Certo le in formazioni fondamentali sulla vita vanno inserite, non si può farne a meno, ma cerchiamo di farlo inquadrando anche il periodo storico in cui la sua attività letteraria si è svolta, quando ad esempio ha scritto certi capolavori cosa succedeva nella società e nel mondo a lui vicino. Servirà a “colorare” di più il tema stesso, evitando insomma di fare una sorta di riassuntino stile wikipedia che giustamente farebbe storcere il naso ai professori. Se il tema sarà il saggio breve, concentriamoci sull’analisi, il significato e la critica delle sue opere principali. In questo caso da evitare di riportare giudizi o commenti imparati all’ultimo momento qua e là su Internet, insomma “quello che dicono già tutti”: formulare un giudizio originale servirà a far capire che innanzitutto si conoscono le opere dell’autore e poi che si è in grado di formulare giudizi personali. Se la forma sarà l’articolo di giornale, non facciamoci invece prendere la mano dal personalismo, cosa che purtroppo va di moda di questi tempi anche nel vero giornalismo professionista. Insomma, concentriamoci su uno stile brillante, magari con qualche aneddoto, che risulti piacevole alla lettura senza infangarci troppo sul nozionismo e sul personalismo.

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