Lo aveva promesso in campagna elettorale e ha intenzione di mantenere la promessa. Il ministro dell’istruzione Giannini ha confermato che a partire dal 2015 i test di accesso alla facoltà di medicina verranno aboliti, cosa che non piace, sembra, a molti rettori di università. Il sistema che ha in mente il ministro richiamerebbe quello in uso negli atenei francesi e cioè primo anno aperto a chiunque voglia iscriversi e poi sbarramento finale. La paura è che le facoltà di medicina vengano però travolte dalle richieste di iscrizione: solo lo scorso anno avevano provato il test in 65mila su 10mila posti disponibili. Giannini pensa a una soluzione di questo tipo: dividere gli studenti su corsi di laurea similari e cioè farmacia e biotecnologie nel periodo iniziale. La discussione in merito si è riaperta ieri quando il ministro ha incontrato i rettori spiegando di avere intenzione di anticipare lo sbarramento non dopo la fine del primo anno ma dopo sei mesi. Il modello definitivo di accesso è però tutto da definire come lo stesso ministro ha ammesso nell’incontro. 



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