I libri di geografia erano spariti, spazzati via dalla riforma Gelmini. Adesso ritorneranno, ma solo per gli alunni degli istituti tecnici, per motivi di budget. Il ministro dell’Istruzione Giannini ha firmato il decreto, proposto dal ministro Carrozza, che reintroduce la geografia come materia di studio, dove saranno insegnate alcune nozioni base: formazione ed evoluzione dei paesaggi naturali e antropici, globalizzazione economica, aspetti demografici, risorse e sviluppo sostenibile, patrimonio territoriale… per garantire agli allievi la possibilità di interpretare carte, grafici, tabelle e di analizzare un territorio. “È poco, ovviamente. Ci vorranno fondi, impegno e tanto lavoro affinché la scuola torni a tramandare gli efficaci modelli di comprensione del mondo che la geografia propone. Ma noi accademici viviamo questa come una prima vittoria, un passo avanti verso la riconquista di un sapere”, dice al Corriere della Sera Franco Farinelli, docente di Geografia all’università di Bologna e presidente dell’Associazione dei geografi italiani. In questo momento il nodo principale resta quello di stabilire chi insegnerà la materia. I docenti con una preparazione specifica sono pochi, tra ricercatori e ordinari se ne contano 350. Adesso l’impegno è quello di riportare la materia anche nei licei. (Serena Marotta)



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