Oggi, nel giorno della mobolitazione a Roma contro il Ddl “Buona scuola” varato dal governo Renzi, centinaia di lavoratori ex-Lsu hanno manifestato sempre a Roma davanti al MIUR, dove hanno incontrato il Capo segreteria del Sottosegretario Faraone, Marco Campione, e il Direttore generale del Bilancio, Iacopo Greco, ai quali hanno rappresentato tutte le problematiche ed i malfunzionamenti degli appalti. Vista la prossima scadenza del progetto “scuole belle”, i lavoratori hanno chiesto di trovare vere e idonee soluzioni occupazionali, con la reinternalizzazione del servizio e l’assunzione Ata degli ex Lsu.
Tra i sindacati scesi in piazza a Roma quest’oggi contro il Ddl “Buona scuola” varato dal governo di Matteo Renzi c’era anche l’Anief. Il leader del sindacato, Marcello Pacifico, ha parlato così della manifestazione di oggi insieme a Usb e Unicobas: “Questa mattina, nonostante la manifestazione dei confederali indetta per il 5 maggio, in piazza c’erano 10mila persone”. “Una adesione che – continua Pacifico – è per noi motivo di grande soddisfazione”.
Continua la giornata di protesta contro il Ddl “Buona scuola” varato dal governo Renzi. Dopo il corteo che a Roma ha visto scendere in piazza questa mattina Anief, Unicobas, Usb e altri sindacati del settore, le manifestazioni contro il disegno di legge continuano anche nel pomeriggio. Dalle 15 alle 18 è stato infatti organizzato un sit-in davanti alla sede del parlamento. I sindacati vogliono portare all’attenzione alcune tematiche: la mancata assunzione dei supplenti, i docenti sottopagati e tappa-buchi, la polemica sul blocco degli scatti stipendiali, l’eccessivo potere che la riforma conferirebbe ai presidi e i 250mila posti di lavoro tagliati negli ultimi anni.
Tra i sindacati scesi in piazza questa mattina a Roma per manifestare contro il Ddl “Buona scuola” varato dal governo Renzi, c’era anche l’Unicobas. Il segretario nazionale Stefano D’Errico si è espresso duramente contro il disegno di legge: “Bisogna stracciare e buttare nel cestino il ddl ‘Buona Scuola’. È irricevibile, perché la scuola voluta da Renzi è medievale, incentrata sulla figura autoritaria e padronale del dirigente scolastico. Qui siamo 10 mila a manifestare”.
Sul modello di quello organizzato a Roma in Piazza di Spagna, sono stati organizzati in tutta Italia dei flash mob contro il Ddl “Buona scuola” voluto dal governo Renzi. Tra le città che hanno aderito all’evento ci sono state Torino, Savona, Napoli, Taranto, Brindisi, Sassari Bari. Anche in queste citta centinaia di persone si sono ritrovate per osservare cinque minuti di silenzio: come a Roma i manifestanti erano vestiti a lutto e reggevano dei ceri per evidenziare lo stato di agonia in cui per loro si trova il mondo dell’istruzione.
In occasione dello sciopero contro il Ddl “Buona scuola” indetto da Usb, Unicobas e Anief, centinaia di insegnanti delle scuole di Roma e Provincia si sono radunati in serata sulla scalinata di Trinità dei Monti, in piazza di Spagna a Roma, per partecipare al flash mob “Difendiamo la scuola statale”. Vestiti a lutto e con in mano dei ceri, i manifestanti hanno comunicato il loro messaggio con una lavagna: “La scuola statale è un patrimonio da difendere”. A organizzare la protesta sono stati gli insegnanti dell’istituto I.C. Mozart di Roma. I manifestanti hanno occupato la scalinata in silenzio per cinque minuti.
Mentre a Roma sfilano in corteo i sindacati contrari al Ddl “Buona scuola” voluto da Matteo Renzi, il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone si esprime così sulla vicenda del reclutamento degli idonei del ‘concorsonè della scuola del 2012: “Noi stiamo cercando una soluzione. Facciamo un’operazione che riguarderà 100 mila assunti, più un concorso con un migliaio di persone, che verranno assunte l’anno dopo. Per cui lì dentro stiamo cercando di trovare le condizioni affinchè prevalgano due cose: l’interruzione di un percorso di precarietà per gli insegnanti precari, ma al tempo stesso un innalzamento della qualità della didattica”. Il sottosegretario Faraone ha assicurato che gli insegnanti precari possono stare tranquilli: “Questo governo troverà le soluzioni migliori. Non è un ufficio di collocamento la scuola o un stiamo facendo assunzioni degli insegnanti perchè servono alle scuole. A roma però i precari scesi in piazza con Usb, Unicobas e Anief non sembrano della stessa opinione. Tra i cori: “La nostra scuola non è un’azienda! Via Renzi e i compagni di merenda”, “I precari uniti contro i tagli”, “Per una scuola che funzioni contratto e assunzioni”.
Per l’USB, Unione Sindacale di Base, il ddla sulla Buona Scuola voluto dal premier Matteo Renzi ha “un impianto inaccettabile”. Lo sciopero di oggi, indetto anche dall’USB, vuole essere un messaggio per il governo: “Il Ddl va semplicemente ritirato”, ha spiegato Francesco Bonfini, dell’USB Scuola, ” Occorre piuttosto aprire un confronto per l’immediata stabilizzazione dei precari, con diritti certi, la restituzione della quota di salario sottratta con 7 anni di blocco contrattuale ed il ripristino di 200.000 mila posti di lavoro nelle nostre scuole, tanto per cominciare”. Duro l’attacco di Bonfini al premier: “Le letterine di Renzi agli insegnanti, in cui il premier ci ‘spiega’ il Ddl scuola, insultano la nostra intelligenza e confermano la necessità di scioperare oggi”. Non mancano però le critiche ai sindacati “complici”: ” Il resto, a partire dalla tardiva mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda su posizioni molto arretrate, sono chiacchiere da bar che vanno avanti da anni e che i lavoratori della scuola stanno imparando a non considerare”.
Circa tremila persone sfileranno oggi a Roma in occasione dello sciopero della scuola indetto per protestare contro la riforma del governo. La manifestazione si svolgerà dalle 9 alle 13 da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli, passando per via delle Terme di Diocleziano, via Amendola, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia e via Cesare Battisti. L’Agenzia per la Mobilità di Roma fa quindi sapere che saranno possibili deviazioni e rallentamenti per 43 linee del trasporto pubblico del Centro: H, 5, 14, 16, 30, 40, 44, 46, 50, 51, 60, 60L, 61, 62, 63, 64, 70, 71, 75, 80, 81, 82, 83, 85, 87, 105, 117, 118, 160, 170, 360, 492, 590, 628, 649, 714, 715, 716, 780, 781, 810, 910 e 916.
Dopo la protesta dei precari del 17 marzo, il mondo della scuola si ferma ancora per lo sciopero indetto oggi, venerdì 24 aprile 2015, da Anief, Slai-Cobas, Usb Pubblico Impiego-Scuola, Unicobas Scuola, Orsa Scuola Università e Ricerca, Cub Scuola Università e Ricerca Autoconvocati Scuola Roma. Migliaia di lavoratori, docenti e Ata, precari e di ruolo provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento a Roma dove sfileranno in corteo tra Piazza della Repubblica e Santi Apostoli dalle ore 10 alle 13. Previsto anche un sit-in dalle 15 alle 18 davanti al Parlamento. L’agitazione è stata organizzata per protestare contro il Ddl Buona Scuola del governo Renzi: “I motivi della protesta sono noti – scrive l’Anief in un comunicato – si va dai docenti e Ata sottopagati e tappa-buchi alla mancata assunzione di tutti i supplenti, perché il piano di assunzioni non risolve il problema del precariato, dalla necessità di recuperare i 250mila posti di lavoro tagliati negli ultimi anni alla minaccia sempre più seria nei confronti del diritto allo studio, che nelle intenzioni di chi ci governa va affidato ormai all’illegittimo contributo ‘in’volontario delle famiglie o agli interventi interessati dei privati, mentre i finanziamenti statali per la scuola pubblica sono tra i più bassi d’Europa”. I dipendenti dicono “no” anche “alle prospettive di mancato sblocco degli scatti stipendiali, di attribuzione al dirigente scolastico del potere di nomina, di trasferimento e di aumenti stipendiali”.