Mentre arrivano notizie di molte scuole in cui la somministrazione delle Prove Invalsi 2015 è saltata a causa dello sciopero o perché le famiglie hanno tenuto i figli a casa, i sindacati si preparano “alle prossime tappe del boicottaggio”. Lo fa sapere l’USB in un comunicato, spiegando che rimane confermato “lo sciopero breve del 12 maggio alle superiori e lo sciopero breve delle correzioni in tutti gli ordini di scuola, in base al calendario indicato dai singoli istituti”. E’ stata invece revocata la protesta inizialmente prevista oggi e domani (6 e 7 maggio), mentre lo sciopero breve del 12 maggio “sarà pienamente legittimo”. Si tratta di “un risultato importantissimo”, scrive ancora l’USB, perché conferma che “alla scuola primaria ci si potrà rifiutare di correggere i quiz, comunicando l’adesione allo sciopero breve delle attività aggiuntive legate alla correzione”, ma anche che “alle superiori ci si potrà semplicemente rifiutare di somministrare i quiz, comunicando l’adesione allo sciopero breve di mansione nonché rifiutare la correzione con lo sciopero breve delle attività aggiuntive”. Il sindacato ricorda infine che per lo sciopero breve delle attività aggiuntive “è prevista una trattenuta di 17,50 euro l’ora, per un massimo di 4 ore (a seconda della durata dell’impegno che deve essere quantificato dall’amministrazione)”.
Si registrano in Sicilia le maggiori proteste contro la riforma della Buona Scuola e contro le Prove Invalsi 2015 iniziate oggi. In tanti comuni dell’isola i genitori non hanno mandato i figli a scuola per boicottare i test: aule vuote si segnalano a Porto Empedocle e in tutto l’Agrigentino, ma anche a Mondello, Palermo e in quasi tutti gli istituti di Monreale. “Abbiamo protestato per manifestare contro questa riforma della scuola che penalizza i nostri figli creando scuole di serie A e di serie B – ha detto il genitore di un alunno al Corriere della Sera – Siamo rimasti lì dalle 7,50 fino alle 8,30. Il tempo necessario per aprire e chiudere le porte”.
Sono oltre un milione (esattamente 1.117.900) i bambini che in questi giorni affronteranno le Prove Invalsi 2015 iniziate oggi. 7.776 le scuole coinvolte, tra le quali 748 saranno considerate scuole campione. Secondo i numeri riportati da “Ilfattoquotidiano.it”, 29.586 bambini di classe seconda dovranno affrontare la prova preliminare di lettura, quella di italiano, che sarà svolta anche dai bambini delle classi quinte. La prova di lettura sarà effettuata a cronometro e durerà due minuti, poi si passerà al test di italiano che dovrà essere svolto in 45 minuti. A partire dalle 11, invece, il test sarà per le quinte che avranno un’ora e quindici minuti per effettuare la prova. Domani è invece prevista la prova di matematica.
Alla vigilia delle Prove Invalsi 2015 che prendono il via ufficialmente oggi dopo giorni di polemiche, la presidente dell’Istituto Anna Maria Ajello ha inviato una lettera ai docenti per ringraziarli dell’impegno “durante lo svolgimento” dei test e “nella delicata fase della loro correzione”. Proprio i risultati, ha aggiunto la presidente Invalsi, “costituiscono un punto di riferimento insostituibile per interventi e ricerche da parte del Miur e di Agenzie nazionali e internazionali. Rappresentano inoltre una componente importante del Sistema nazionale di valutazione delle scuole, che, come tutti voi sapete, quest’anno è stato avviato ufficialmente e che colloca finalmente il nostro Paese tra quelli che sono in grado di monitorare la qualità dei propri sistemi scolastici”. Ajello sottolinea infine “l’importanza del vostro contributo alla realizzazione di questa impresa, per la quale meritate la gratitudine non soltanto dell’Invalsi ma dell’intero Paese. Con questo spirito vi rinnovo i più sentiti ringraziamenti e vi auguro buon lavoro”.
Prove Invalsi 2015 a rischio boicottaggio in alcune regioni italiane, soprattutto al Sud. Il movimento Alleanza Calabrese, schierandosi apertamente con la protesta degli insegnanti andata in scena ieri contro la “Buona scuola” del governo, ha chiesto ai genitori calabresi di boicottare i test che prendono il via oggi. “Vergognosa è la mancata informazione delle famiglie sui test, di non viene comunicato ne il contenuto, ne le finalità e gli stessi insegnanti sono stati trasformati in meri esecutori delle prove che non tengono conto dei percorsi seguiti dal bambino negli anni – ha detto il presidente di Alleanza Calabrese, Enzo Vacalebre – Il questionario inoltre contiene delle domande in cui si chiedono informazioni sia sulle risorse disponibili in famiglia, sia su questioni delicatissime, come l’essere stati vittima di bullismo o il tempo trascorso con mamma o con papà. Domande sulla loro vita familiare senza che la famiglia stessa abbia dato alcuna autorizzazione”. Anche a Palermo, alcune centinaia di studenti che ieri hanno sfilato in corteo per lo sciopero della scuola, hanno dato alle fiamme in segno di protesta le schede riportanti le prove Invalsi.
Dopo giorni di polemiche e dibattiti, prendono il via oggi le prove Invalsi 2015 nelle scuole primarie e secondarie. Per i test, questa mattina è la volta della prova preliminare di lettura (II primaria) e di quella di Italiano (II e V primaria), mentre è in programma domani (7 maggio) la prova di Matematica (II e V primaria) e il Questionario studente (V primaria). Confermate anche le date delle altre prove: 12 maggio 2015 (prova di Matematica, prova d’Italiano e Questionario studente per la classe II secondaria di secondo grado) e 19 giugno 2015 (prova di Matematica e di Italiano nell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, III secondaria di primo grado). E come in ogni prova o test (non solo Invalsi) è grande l’attesa di conoscere i risultati. Questi però non saranno disponibili nel dettaglio per ciascun alunno (i test sono anonimi), ma ne saranno elaborati direttamente da Invalsi i dati statistici che daranno l’esatto quadro della situazione sul territorio della preparazione degli alunni.
Sono ancora vive le polemiche dopo la decisione dell’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi) di far slittare di un giorno entrambi i test inizialmente previsti rispettivamente il 5 e il 6 maggio: si tratta di un spostamento, ha fatto sapere l’Invalsi in una nota, “dettato dalla responsabilità dell’Istituto di ricerca di assicurare la significatività scientifica dei dati”. Nella giornata di ieri si è infatti svolto lo sciopero nazionale della scuola che ha visto sfilare docenti e personale in numerose città italiane per protestare contro la riforma della “Buona Scuola” del governo Renzi, ora all’esame del Parlamento.
Un campione statistico non adeguato infatti “renderebbe non attendibili i risultati delle prove che, da molti anni, vengono utilizzati da organismi nazionali e internazionali — ha spiegato ancora l’Istituto —. A questo si aggiunga il notevole danno economico conseguente la mancata utilizzazione dei somministratori esterni”.
A riguardo è intervenuta anche la presidente Invalsi, Anna Maria Ajello, spiegando che nello spostamento delle date delle prove “non si è tenuto conto dello sciopero dei Cobas perché ogni anno questa sigla sindacale propone di boicottare l’espletamento delle prove”. Ciò non vuol dire “non tenere in alcuna considerazione i Cobas”, ma “attenersi realisticamente ai dati di realtà; non vuol dire nemmeno tuttavia, sminuire il ruolo di alcune organizzazioni sindacali poiché il rispetto delle rappresentanze di chi lavora rientra nello stile e nella storia personale della presidente”.
La spiegazione dell’Invalsi non ha però soddisfatto i sindacati e le associazioni che hanno già parlato di “un atto gravissimo e senza precedenti”. “Ancora una volta — ha detto Danilo Lampis, coordinatore nazionale Unione degli Studenti — si attacca il diritto al dissenso di docenti e studenti”. L’Unicobas ha invece chiesto l’intervento della magistratura per capire “se ci siano gli estremi del comportamento antisindacale e dell’abuso d’ufficio”, ha commentato il segretario Stefano D’Errico.