Ormai all’Esame di Stato 2015, ultimo appuntamento con il mondo della scuola per milioni di studenti, mancano pochi giorni e come ogni anno iniziano a rimbalzare su media e forum, come tra gli studenti, eventuali toto-tracce nei vari ambiti appartenenti alla prima prova dell’esame, il tanto temuto tema d’italiano. La maturità dello scorso anno aveva presentato numerose novità inattese, come l’analisi del testo di una poesia di Quasimodo o il tema politico sul rapporto violenza/non violenza, o ancora il tema interessante sulle periferie, partendo da un articolo di Renzo Piano e intercettando la tematica delle periferie del mondo dei primi mesi di pontificato di Papa Francesco.
Per cercare invece di capire quali sorprese potrebbero trovarsi i maturandi italiani quest’anno, abbiamo raggiunto il professor Massimo Campanini, grande esperto del mondo arabo nonché docente di Storia dei paesi islamici all’Università di Trento.
Professore, facendo un po’ di toto-tracce per la prima prova della maturità 2015, pensa che possa uscire qualcosa relativo alla situazione nel Medio Oriente o più in generale della situazione Isis e dintorni?
Anche se sarebbe molto interessante, non penso che lo faranno e il motivo è molto semplice: gli studenti penso che si aspettino qualcosa del genere e come spesso capita il Ministero evita di scegliere tematiche troppo anticipate. Se io fossi comunque il funzionario del ministero potenzialmente una traccia riguardante il Medio Oriente la metterei eccome, ma ripeto, secondo me non lo faranno.
Nel caso ipotetico uscisse, che tematica toccherebbe secondo Lei?
È difficile da dire, perché rispetto alla tipologia commentario/analisi del testo sarebbe molto difficile approcciarsi a qualcosa in questo ambito, perché nei programmi ancora oggi queste materie non sono molto trattate dai colleghi di storia e filosofia, purtroppo, da quando insegnavo anch’io nel liceo molti anni fa, non è cambiato quasi nulla. Semmai vedo più plausibile una traccia nel tema libero, del tipo “Riflettete sulle potenzialità geopolitiche del mondo arabo”.
Se Lei dovesse portare oggi una sua tesina agli esami di stato, cosa porterebbe?
Le dico ancora meglio, raccontando un aneddoto appena capitatomi. Venti giorni fa ho tenuto un convegno a Cagliari in cui ho parlato di questioni meridorientali e dopo una settimana ho ricevuto una mail da uno studente, maturando del liceo classico, che aveva assistito al convegno e che voleva raccontarmi della tesina che stava preparando: trattava del tema dell’orientalismo partendo dalle opere di Edward Said e mi chiedeva informazioni su altri autori e filosofi musulmani che centrassero con il suo tema e di cui avevo accennato al convegno. Mi ha colpito molto perché non solo il ragazzo era documentato sulle mie ricerche e le mie pubblicazioni ma era anche molto informato dei fatti odierni. Sono rimasto sorpreso e rinfrancato della situazione scolastica odierna, considero il liceo poi ancora un gradino in più rispetto alle altre, un punto di eccellenza italiana. Ritengo comunque che molto se non tutto dipenda in sede d’esame dall’intelligenza del ragazzo candidato, ma ecco la situazione non è così grigia.
Professor Campanini, secondo Lei quali argomenti potrebbero essere trattati in un eventuale traccia socio-economica o storico-politica?
A parte la situazione mediorientale, in generale reputo essenziale e urgente che vengano aperte nuove prospettive fin dalle giovani generazioni, e la maturità è un appuntamento ideale per far ciò: oltre al mondo arabo-islamico, bisognerebbe aprirsi anche alla Cina, all’India, all’Asia meno conosciuta e non più solo Stati Uniti o Inghilterra. Ritengo che sia auspicabile come minimo se si vuole davvero elevare la qualità della cultura generale.
(Niccolò Magnani)
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