Saranno molto più pratiche le prove che dovranno affrontare i docenti impegnati nel corso della scuola nel 2016. Dopo l’approvazione del Ddl Buona Scuola, il governo ha infatti recentemente accolto un ordine del giorno presentato dalla deputata Pd Simona Malpezzi che prevede di “escludere la valutazione delle conoscenze nozionistiche e disciplinari già valutate in seguito al conseguimento della laurea e del titolo abilitante”. Lo riporta il sito “CorriereUniv.it”, spiegando che le domande del concorso potrebbero quindi essere decisamente meno teoriche e molto più pratiche. “Nel 2012 c’era una platea sconfinata – ha detto ancora Malpezzi – Quell’impostazione, con tante domande nozionistiche e una prova preselettiva dalla forte scrematura, era l’unico tipo di concorso possibile. Ora le cose sono cambiate”.



In attesa del primo bando del concorso scuola 2015, che verrà emanato entro l’1 dicembre, montano i primi malumori sulle modalità di accesso alla cattedra, disciplinate dal decreto scuola. Il sindacato ANIEF ha annunciato ricorsi contro le nuove norme, in particolare quelle che non permettono ai laureati di accedere al concorso scuola, riservato esclusivamente a chi ha già conseguito l’abilitazione. L’ANIEF chiede di allargare l’accesso al concorso scuola a “tutti coloro che sono in possesso del titolo di studio annesso alla classe di concorso”, come avviene per gli altri concorsi pubblici. Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato le incongruenze del decreto, che vieta l’accesso al concorso ai non abilitati ma al tempo stesso offre ai dirigenti scolastici la possibilità di utilizzare non abilitati per coprire posti vacanti o sostituire colleghi assenti.



Grosse novità in vista per l’accesso alla cattedra, introdotti dal cosiddetto decreto scuola, che ha sancito il concorso per l’immissione diretta in ruolo, senza passare per il precariato, diversamente da quanto avvenuto negli ultimi anni. In attesa del primo concorso scuola (il bando verrà pubblicato entro l’1 dicembre 2015) è già possibile delineare gli aspetti salienti della nuova normativa. Il concorso scuola 2015 è riservato, come previsto dall’articolo 114 del decreto scuola, esclusivamente “a coloro che hanno già acquisito l’abilitazione all’insegnamento”, passando per la vecchia Ssis (Scuola di Specializzazione all’insegnamento secondario), i Tfa (Tirocini Formativi Attivi) e i Percorsi abilitanti speciali, come le scuole di Scienze delle formazione primaria. I vincitori del concorso verranno assunti a tempo indeterminato per la copertura “di tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia, nonché per i posti che si rendano tali nel triennio” e verranno valorizzate in termini di punteggio (con modalità da definire) il servizio svolto per un periodo non inferiore a 180 giorni, nelle scuole statali.

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