La questione assunzioni scuola non si fermerà con il piano B, dato che dopo di questo ci sarà anche una fase C nella quale altri posti saranno messi in lizza, in teoria. Sì perchè il Miur non ha ancora confermato questa possibilità: gli ipotetici 55mila posti extra ci saranno quando dal 25 a settembre al 5 ottobre i presidi e i collegi docenti invieranno richiesta di potenziamento e quindi di altri insegnanti in cattedra. “Non tutti i 71.643 docenti che hanno fatto domanda saranno assunti, come già è avvenuto nelle altre fasi. La Fase C, l’ultima del piano di assunzioni, assegnerà poco più di 55 mila cattedre e i candidati sono circa 49 mila. Saranno infatti i singoli istituti a decidere quali materie potenziare” ha detto Gianluigi Dotti dell’associazione Gilda degli insegnanti.



Oggi giornata decisiva per circa 1000 docenti anche ancora non hanno risposto alla chiamata ad un posto in ruolo nella scuola italiana, la fase B della riforma della Buona Scuola. Su 9mila candidati e selezionati ad inizio settembre, sono in 8mila circa ad aver già risposto di sì, accettando dunque il trasferimento a volte con rotte da sud a nord per prendere posti vacanti e che quindi non sempre possono essere vicini al luogo di residenza. Questa scelta del governo Renzi, con in particolare il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ha generato moltissime polemiche, specie per quel senso di “deportazione” a cui molti docenti si sono visti costretti a sottoscrivere. Evidentemente i toni si sono accessi più del previsto, anche se rimane comunque un punto problematico dover scoprire nel giro di una settimana di dover cambiare magari regione con una famiglia e una vita alle spalle. Ha risposto ad queste domande la moglie del premier Renzi, anche lei insegnante tra i precari che però non sono stati chiamati finora in queste fasi della Buona Scuola. Ecco le parole di Agnese Landini al Quaotidiano.net, prima di ricevere la notizia dell’assegnazione delle supplenze: «Speravo in un incarico a Firenze, già Empoli sarei stata costretta a rinunciare per i miei figli. Le mamme sanno cosa vuol dire». Ma se fosse stata chiamata la sig.Renzi cosa avrebbe fatto? Lei dice di non saperlo, e probabilmente è vero: è infatti un problema non risolvibile in chiacchiere da bar e merita la giusta e seria riflessione.



Scade quest’oggi a mezzanotte il termine massimo per presentare risposta alla fase B del piano assunzioni per la Buona Scuola, la riforma scolastica del Governo Renzi. Per molti questa l’occasione di trasformare il proprio posto precario in un incarico di ruolo con assunzione a tempo indeterminato: dunque dove sta il problema? Essendo posti rimasti vacanti dalle precedenti assunzioni (le cosiddette fasi “0” e “A”) le destinazioni sono spesso lontane da casa, magari con emigrazioni richieste dal sud verso il nord e anche viceversa. Tantissime le polemiche per questi circa 9mila precari in rotta di decisione, che per l’appunto entro le 23.59 devono rispondere alla mail del Miur con un sì o un no: la non risposta vale come rifiuto. Secondi i dati forniti dal Miur, variati nelle ultime ore e dunque più aggiornati su 8.776 proposte per le immissioni in ruolo, hanno accettato 7.866 precari, ovvero il 93,4% dell’intera platea di precari. Sono invece 898 che mancano all’appello e che entro oggi dovranno dare una risposta, ma è il numeri di rifiuti che sorprende: dopo tutte queste polemiche alla fine sono in 16 che non hanno accettato l’assunzione e che quindi non potranno per quest’anno almeno avere un contratto a tempo indeterminato e verranno tolti dalle graduatorie. L’unica strada che rimarrà poi a questi insegnanti che rifiutano il posto è il “concorsone” del 2016.



Entro la mezzanotte di oggi 11 settembre più di 8mila insegnanti saranno chiamati a decidere se accettare il trasferimento in un’altra sede per una cattedra nominale, portando a termine la cosiddetta fase B della riforma “Buona Scuola”. Come comunica il Ministero dell’istruzione, sono 8766 le persone coinvolte nella proposta di nomina che tanto ha fatto discutere nelle settimane passate dato che per alcuni di essi arriva la proposta-imposizione di spostamenti fino a migliaia di chilometri dal luogo di residenza. Entro le 24 dell’11 settembre gli insegnanti dovranno comunicare se accettano o meno la nomina: in molti aspettano da anni una cattedra fissa ma la distanza potrebbe portare una buona parte a rifiutare il ruolo. Secondo i dati del Miur finora hanno detto sì 6.886 docenti mentre solo in 8 precari hanno rifiutato l’assunzione: se la situazione non è cambiata nelle ultime 24 ore sono ancora 1.880 gli insegnanti indecisi che probabilmente aspetteranno le ultime ore per decidere il da farsi. La mancata risposta, per decisione del Miur, varrà come un rifiuto e quindi cancellerà di fatto il nome del candidato dalle graduatorie. Comunque una volta assunti gli insegnanti potranno fare richiesta di mobilità straordinaria e quindi chiedere uno spostamento successivo verso il luogo di residenza. Quale sarà dunque la scelta definitiva? Ci saranno reazioni? Lungo tutta la giornata seguiremo gli eventi con aggiornamenti e informazioni dettagliate.