-L’esito delle prove scritte dell’esame avvocato 2016 dovrebbe essere pubblicato nel giugno del 2017, mentre gli orali si svolgeranno nel prossimo autunno, ma quali sono le più grandi preoccupazioni degli aspiranti avvocati? Sinteticamente una: quella di non superare l’esame. Nel 2015 il dato dei candidati che è riuscito a superare le prove scritte va dal 25 al 35%: un numero certamente poco incoraggiante per quanti quest’anno si sono presentati sui banchi nella speranza di ottenere una grande soddisfazione. Certo in questo tipo di partita gioca un ruolo importante anche la componente fortuna: sì, perché un conto è capitare in una Corte d’Appello nota per la sua severità di giudizio, un conto in una più “permissiva”. Quali sono allora le corti storicamente più “ostiche”? Secondo controcampus.it si tratta di Milano, Roma, Torino, Brescia e Caltanissetta. L’assegnazione ad una di queste Corti non può essere considerata una coincidenza fortunata.

-Le prove scritte dell’esame avvocato 2016 sono terminate, ma è già tempo pensare a quello che molti considerano lo scoglio più insormontabile dell’intero concorso: la prova orale. Ma quando usciranno i risultati che indicheranno i candidati che avranno accesso all’ultimo esame? Come riportato da controcampus.it, più sono gli iscritti ad una determinata Corte d’Appello, più bisognerà aspettare per la pubblicazione degli esiti. Storicamente tra le più lente vi sono: Napoli, Milano, Roma, Bari, Palermo, Lecce; alle quali vanno aggiunte anche le Corti d’appello di Salerno, Catanzaro, Torino, Firenze, Reggio Calabria e Catania. Le Corti d’Appello più veloci? Solitamente quelle di Ancona, Brindisi, Brescia, Bologna, Bari, Caltanissetta, Campobasso, Genova, L’Aquila, Perugia, Potenza, Trieste, Trento e Venezia. Meglio aver svolto l’esame in una di queste ultime e tagliare in fretta la testa al toro.

In attesa di conoscere i risultati delle prove scritte dell’esame di avvocato 2016, è bene sapere che questa sarà l’ultima sessione nella quale si seguono le regole finora previste per ottenere l’abilitazione. La riforma forense ha, infatti, inserito alcune novità che renderanno ancor più complicato l’iter e di conseguenza il superamento delle prove. Ad esempio, all’esame di avvocato del prossimo anno non si potranno portare i codici commentati. Inoltre, le domande previste nella prova orale non saranno scelte dai commissari, ma verranno estratte da un database. Queste novità non hanno riscosso consensi tra gli aspiranti avvocati, la cui speranza è dunque quella di superare la prima fase, quella dello scritto, per accedere all’orale e ottenere allora in questa sessione l’abilitazione alla professione. Gli aspiranti avvocati vogliono approfittare dell’ultimo anno con le vecchie regole, quindi sarà importante aver svolto correttamente le prove scritte per poi puntare tutto sull’esame orale.

Il futuro delle aspiranti toghe passa inevitabilmente dal superamento delle prove scritte dell’esame di avvocato 2016, ma lungi dal pensare che il più poi sia stato fatto, perché ogni anno la media dei candidati ammessi all’orale è sempre molto basso. Solitamente a superare questo scoglio ostico delle prove scritte è meno della metà degli aspiranti avvocati, una percentuale destinata a diminuire con la riforma forense di cui vi abbiamo parlato poco sopra. Per accedere alla prova orale e quindi al colloquio con la commissione esaminatrice è fondamentale ottenere almeno 90 punti, questo è infatti il punteggio minimo. I candidati non vedono l’ora di spulciare la lista degli ammessi, ma bisogna attendere la correzione delle prove da parte delle varie corti d’appello e, infatti, i risultati dovrebbero essere disponibili – secondo Controcampus – dal mese di giugno 2017 in poi. Con il superamento poi della prova orale si accede all’iscrizione all’albo per l’esercizio della professione forense.

Non si conoscono ancora i risultati delle prove scritte dell’esame avvocato 2016 ma i candidati pensano già agli orali. Chi avrà superato i tre scritti che si sono svolti nei giorni scorsi dovrà infatti affrontare due prove orali. La correzione delle prove scritte durerà alcuni mesi: quindi gli aspiranti legali dovranno per un po’ di tempo “mettersi il cuore in pace” e magari iniziare già la preparazione per gli orali, nel caso in cui l’esito della correzione fosse positivo. Secondo quanto riportato dal bando di concorso per l’abilitazione alla professione forense pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale le prove orali consistono nella discussione “di brevi questioni relative a cinque materie, di cui almeno una di diritto processuale, scelte preventivamente dal candidato, tra le seguenti: diritto costituzionale, diritto civile, diritto commerciale, diritto del lavoro, diritto penale, diritto amministrativo, diritto tributario, diritto processuale civile, diritto processuale penale, diritto internazionale privato, diritto ecclesiastico e diritto comunitario”. Inoltre i candidati dovranno dimostrare la conoscenza dell’ordinamento forense e dei diritti e doveri dell’avvocato.

Sarà lunga l’attesa per i risultati della correzione delle prove scritte dell’esame avvocato 2016. Il Ministero della Giustizia, secondo quanto riportato da Controcampus, ha stabilito che la fase della correzione degli elaborati deve concludersi entro il 16 giugno 2017. Quindi dovranno passare almeno sei mesi, se non di più, perché gli aspiranti avvocati possano sapere se hanno superato i tre scritti. Le prove sono state effettuate nei giorni scorsi: martedì 13 è stato il giorno del parere di diritto civile, mercoledì 14 quello del parere di diritto penale e ieri giovedì 15 dicembre i candidati all’esame avvocato 2016 hanno redatto l’atto giudiziario. Dopo lo svolgimento degli scritti, chi avrà superato il punteggio minimo previsto potrà accedere agli orali. Il bando di concorso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale stabilisce che sono ammessi alla prova orale i candidati che abbiano conseguito, nelle tre prove scritte, un punteggio complessivo di almeno 90 punti e con un punteggio non inferiore a 30 punti per almeno due prove. Infine sono considerati idonei i candidati che ricevono un punteggio complessivo per le prove orali non inferiore a 180 punti ed un punteggio non inferiore a 30 punti per almeno cinque prove.