Fanno ancora discutere le date del concorso scuola 2016 dopo che, nelle scorse settimane è stato ufficializzato il calendario della selezione: si partirà il prossimo 28 aprile per finire il 31 maggio. Il sindacato Anief, però, in attesa della decisione sui ricorsi dei docenti non abilitati, ribadisce la necessità di spostare in avanti il calendario delle prove scritte: “I problemi di formazione delle commissioni d’esame, con migliaia di presidenti e commissari ancora da nominare, e la ricalendarizzazione nelle ultime ore degli elenchi dei candidati, in base all’ordine alfabetico dei cognomi dei candidati e non quello anagrafico (inizialmente utilizzato), appaiono come motivi più che sufficienti per far slittare di due settimane l’avvio delle prove. Che quindi dovrebbero prendere il via subito dopo la conclusione di quelle dell’Invalsi, ovvero non prima del 12 maggio prossimo. Ciò permetterebbe, inoltre, di conoscere il primo giudizio di merito, sebbene ancora nella fase cautelare, delle Camere di Consiglio del massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica. Evitando, in tal modo, le probabili richieste di rifacimento delle prove appena svolte”.



C’è attesa tra i docenti per l’esito dei ricorsi al concorso scuola 2016 a una settimana dall’inizio delle prove scritte. La selezione prenderà il via giovedì 28 aprile e andrà avanti fino al 31 maggio. Questa settimana però è decisiva per tutti quegli insegnanti che hanno presentato ricorso: è in arrivo infatti il parere del Consiglio di Stato sulle domande di migliaia di candidati non ammessi, docenti laureati, insegnanti tecnico pratici e diplomati magistrali a indirizzo linguistico. Come ricorda il sindacato Anief “il massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione pubblica, farà conoscere la sua decisione rispetto alle misure monocratiche urgenti avverso le prime ordinanze cautelari respinte dal Tar del Lazio”. E sul concorso scuola 2016 il presidente dell’Anief Marcello Pacifico sottolinea che “se i giudici di Palazzo Spada ci daranno ragione, i nostri legali torneranno al Tar del Lazio per chiedere di rivedere la loro posizione e ammettere tutti i ricorrenti, come già accaduto con i colleghi già di ruolo. Anche in caso di esito negativo, comunque, siamo pronti a rivendicare la rinnovazione delle prove scritte, in occasione della prima Camera di Consiglio utile, visto che comunque la normativa vigente, laddove esclude alcune categorie di candidati, è stata già ritenuta incostituzionale”.

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