Sono uscite sia le soluzioni di tutti i test per le Prove Invalsi 2016 di italiano e matematica che anche il questionario dello studente, sottoposto a tutti i ragazzi delle seconde classi Superiori, come terza prova dopo i primi due test Invalsi. I commenti non sono particolarmente negativi sulla prova, sebbene in tanti abbiano voluto marcare il loro boicottaggio postando le ironiche risposte date ad alcune domande direttamente sui social. A parte matematica che ha fatto la solita “strage” di domande complesse e risposte difficili, il questionario è stato preparato dal Miur e da Invalsi per comprendere come un ragazzo ragiona su situazioni più abituali e legati alla propria vita di tutti i giorni. Ecco come recitava l’istruzione generale del testo somministrato agli studenti: «In questo questionario troverai domande su di te: alcune domande sono relative a fatti, altre ti chiedo di esprimere un’opinione. Le tue risposte ci aiuteranno a conoscere meglio te e la tua scuola. È importante quindi leggere ogni domanda attentamente e rispondere con sincerità, non ci sono risposte giuste o sbagliate, ma solo risposte che ritieni siano adatte a te». Volete vedere tutte le domande poste? Eccole, basta cliccare qui per il testo integrale del questionario dello studente Invalsi 2016.



Sono uscite sul sito di ForexInfo le risposte esatte delle Prove Invalsi 2016 tenutesi oggi in tutte le classi seconde della scuola Superiore (Secondaria di II Grado) per il primo e il secondo test svolto di italiano e matematica (il terzo è il cosiddetto questionario dello studente di cultura generale). Alla fine si sono svolte le Prove Invalsi esattamente come ogni anno, con molte polemiche preventive, qualche boicottaggio ma in termini di numeri alla fine lo sciopero non ha inciso in maniera eccessivamente negativa. Il Miur ha subito qualche blitz dall’Unione degli Studenti e Unicobas ma tutto sommato si è volto il servizio nella norma: ecco dunque tutte le risposte corrette dei test di italiano, mentre qui trovate quelle dei test di matematica. Secondo i primi bilanci e risultati spiegati dagli studenti sui sociale, per italiano non ci sono state grandi problematiche, mentre un certo “panico assoluto” ha preso i ragazzi sui testi e questionari di matematica. Come si diceva, tutto nella norma.



Le prove Invalsi andate in scena anche oggi e che hanno riguardato le classi seconde degli istituti Superiori in tutta Italia sono state condite da numerose forme di protesta da parte della maggioranza degli studenti coinvolti e non solo. I test infatti, atti a misurare il livello di apprendimento degli studenti italiani, sono stati presi di mira anche da molti docenti, i quali li hanno giudicati senza mezzi termini come “piatti” oltre che costosi e incapaci si valorizzare le qualità dei singoli allievi. Le proteste si sono diffuse un po’ in tutto lo Stivale nella giornata odierna, tra cui nella Regione Toscana, dove le forme di sciopero sono state molteplici, variegate ed alcune bizzarre. In base a quanto riportato da La Nazione, ad esempio, molti studenti hanno messo in atto un vero e proprio boicottaggio attraverso risposte ai test a metà strada tra l’ironico e la “disobbedienza civile”. In tanti hanno optato per il foglio in bianco. Tra striscioni e cartelli che hanno incorniciato molti cancelli delle scuole Superiori toscane, non sono mancati anche i volantinaggi come avvenuto a Viareggio. In prima linea sul fronte delle proteste anche gli istituti scolastici del capoluogo toscano.



Si sono svolte stamattina le prove Invalsi nelle seconde classi delle superiori. Ma viste le proteste dei sindacati e degli studenti, i Cobas, come si legge su OrizzonteScuola, fanno sapere che i quiz “sono saltati in n una classe su quattro”. In una nota a firma Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas, si legge: “Dopo gli scioperi anti-quiz del 4 e 5 maggio alle Elementari, quella di oggi è stata un’altra buona giornata di sciopero e di lotta contro i quiz Invalsi e la legge 107, grazie anche al contributo rilevante dato dagli studenti nel boicottaggio degli indovinelli: nelle Superiori, grazie al lavoro congiunto di docenti, Ata e studenti, nelle principali città sono saltati – o si sono svolti con un numero irrisorio di studenti o con l’accorpamento dei pochi presenti – i quiz in una classe su quattro”. (clicca qui per leggere tutto)

In ogni modo sono stati sbandierati i boicottaggi delle Prove Invalsi 2016, da sindacati ad associazioni di categoria per insegnanti e genitori, fino ai vari gruppi studenti sul web e sui social: ma i test Invalsi somministrati oggi alle scuole Superiori, classi II, non hanno avuto particolari o clamorosi momenti di tensione. Alcuni su Twitter stanno postando le varie foto con risposte inventate o prese in giro ma nella gran parte dei casi la prova organizzata dal Miur è stata prodotta senza grandi polemiche. Doveva essere il grande giorno di sciopero ma finora non ci sono stati eventi particolarmente significativi. Ne è un esempio il Tweet Mob organizzato da Rete Studenti Medi che dalle 13 alle 14 aveva lanciato l’hashtag #nonsolocrocette da mandare all’account del Miur per protestare contro “prove invalsi del tutto contro la scuola e gli studenti”. Il risultato? Sono 15 i tweet al momento giunti in un’ora e mezzo con quell’hashtag. Non esattamente un risultato di “massa”: si attendono nel pomeriggio i quesiti e le domande ufficiali, mentre per i risultati reali bisognerà attendere fino a settembre quando verranno tutti corretti a livello nazionale e rimandati in forma anonima alle scuole, con relativi bilanci e verifiche sullo stato dell’insegnamento in quel dato istituto.

Stanno per concludersi le Prove Invalsi 2016 con i test alle scuole superiori che fanno uscire le prime reazioni su we e social delle questionari offerti a tutti gli studenti delle classe seconde della Secondaria di II grado. L’impressione dei risultati che circolano è che se per le prove di italiano gli studenti l’hanno affrontata serenamente, non lo stesso risultato ha ottenuto matematica: «sono impossibili!», o anche «sono davvero difficili le domande di matematica, altro che simulazione». In pochi minuti Prove Invalsi è diventato trend topic su Twitter e Facebook, con moltissimi studenti che hanno effettuato i test e alcuni altri che hanno provveduto alla proposta di boicottaggio messa in piedi da sindacati e associazioni studentesche di protesta contra il Miur per l’annosa questione di “valutazione non condivisa”. La parte di italiano l’hanno compilata tutti, mentre su quella di matematica si sono sbizzarriti molti studenti a non compilare le risposte o peggio, a disegnarci sopra con vignette ironiche e in alcuni casi dissacranti. 

E’ stato “bloccato” dagli studenti, per protesta contro le prove Invalsi, questa mattina l’Ufficio Scolastico Regionale a Bologna. Come si legge sull’agenzia di stampa Ansa, l’ingresso dell’Usr è stato trovato chiuso con una catena e alcune scritte ‘Blocchiamo le invalsi’. A rivendicare la protesta è stato il Cas (collettivo autonomo studentesco) che su Facebook scrive di avere compiuto il gesto “per ribadire il rifiuto verso i test Invalsi, dannosi per la didattica e che, come già ribadito, non fanno altro che puntare a una standardizzazione dei saperi e classificare attraverso i risultati le scuole in serie A e serie B”. Sempre secondo il collettivo, si legge ancora sull’Ansa, i test “sprecano risorse (24 milioni all’anno senza contare gli stipendi dei responsabili) mentre gli studenti sono costretti a passare la maggior parte del nostro tempo in edifici pericolanti, senza laboratori, materiali e spesso anche professori”.

La giornata per le Prove Invalsi 2016, mentre le Superiori sono sotto con i test preparati e somministrati in questa mattinata per tutte le classi seconde, era cominciata con un blitz di protesta dell’Unione degli Studenti, il gruppo più attivo nel boicottaggio e polemica, a volte anche sterile, contro i test Invalsi 2016. Nella notte era stata la sede del Miur a Roma a vedere il blitz improvvisato con maschere raffiguranti un codice a barre per simboleggiare il loro motto: “studenti non numeri, #StopInvalsi”. L’Uds dopo aver promosso una fotopetizione partecipata ha invitato così al boicottaggio delle prove Invalsi alle Superiori: «la Buona Scuola ha esteso il modello Invalsi introducendo classifiche e selezioni per scuole, docenti e studenti. Noi crediamo che i test Invalsi siano dannosi e che creino discriminazioni. Valutare non significa schedare, mettere in classifica. Valutazione è parte integrante del percorso formativo, non è il fine. Per questo noi proponiamo modelli di valutazione narrativa, ossia una descrizione che motivi il voto per aiutarci a comprendere cosa migliorare nelle singole materie», afferma in una nota Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti.

È Venezia a suonare la carica per queste Prove Invalsi 2016 con i test alle scuola superiori che stanno creando numerose polemiche, ampiamente previste negli scorsi giorni: il mondo della scuola sotto sciopero per vari motivi tra cui, anche e sopratutto, il sistema Invalsi non accettata da varie parti del mondo scolastico italiano. Lo sciopero indetto oggi durante i test invalsi che tende a boicottare la prova però non va giù a varie associazioni di genitori che da Venezia, ma in realtà anche in altre zone d’Italia, se la prendono con i troppi scioperi indetti in questo periodo dal mondo della scuola. «Scioperare è un diritto, ma chiediamo rispetto anche noi che siamo utenti di un servizio pubblico. Speriamo che il comune ci risponda perché siamo utenti di un servizio pubblico e ci aspettiamo che le nostre domande vengano ascoltate», sono le parole di molti genitori sul quotidiano La Nuova Venezia. Proteste, boicottaggi, scioperi e attacchi al Ministero: una giornata ricca di tensione che il mondo della scuola, già precario in molte forme, forse non merita una eccessivo ricorso alla polemica.

Ancora proteste per le prove Invalsi. Oggi sono in programma i test alle superiori: gli studenti del secondo anno saranno alle prese con le prove. Ma le polemiche e gli scioperi, come ogni anno, non mancano. I sindacati di base hanno indetto un’agitazione per protestare contro le prove Invalsi con manifestazioni territoriali e un corteo a Roma. Lo sciopero è condiviso dalle organizzazioni degli studenti che hanno minacciato di boicottare i test. Secondo un sondaggio di Skuola.net, sarebbe almeno uno studente su quattro a “scioperare”: su 8mila studenti intervistati soltanto il 20% considera il test un modo utile per valutare la scuola. Ma sulle prove interviene anche Roberto Ricci, responsabile Invalsi, come riportato da OrizzonteScuola, il quale afferma che il test “è meno difficile di quello che gli studenti possono immaginare. Serve ragionare, leggere molto attentamente e poi un buon impegno”.

Si apre oggi la terza fase delle Prove Invalsi 2016 con i test che vengono somministrati questa mattina a tutte le classi seconde delle Scuole Superiori – o formalmente la Scuola Secondaria di II grado – per valutare il grado generale di situazione della scuola italiana. Avviene dopo le prove effettuate alla Scuola Primaria la scorsa settimana (si tengono oggi anche il recupero dei test matematica per le classi seconde e quinta elementare) e si porta dietro tutte le polemiche contro il sistema Invalsi, sfociate oggi nel maxi sciopero indetto da Cobas, Gilda e Unicobas che proverà oltre che manifestare contro il riforma della Buona Scuola e il concorso scuola, anche contro le Prove Invalsi. Vi saranno tentativi di boicottaggio come già è stato anticipato da alcuni docenti sul web e da molti studenti sui social. Dal punto di vista tecnico invece, per la stragrande maggioranza dei ragazzi che correttamente effettuerà i test Invalsi, va ricordato che gli studenti dovranno svolgere in 9 minuti di tempo l’intera prova di italiano, fissato in forma questionario, mentre poi ci saranno altri 90 minuti per la prova di matematica. Da ultimo, ci sarà anche il test-questionario dello studente, da compilare in mezz’ora: quali oggetti però si potranno tenere sul banco durante la prova, permessi dal Miur? Una calcolatrice, un righello, una squadra, un goniometro, un compasso, tutto quanto per poter svolgere al meglio la prova di matematica. Va ricordato che si tratta di una prova nazionale e che eventuali forme di contestazioni e boicottaggio verranno prese in considerazione dai dirigenti scolastici, come nel discusso caso di Nuoro scoppiato ieri. Polemiche e contrasti, di certo la giornata che si apre non vivrà su canali tranquilli, quasi di certo.

Il caso del giorno per le Prove Invalsi, alla vigilia degli importanti e discussi test somministrati alle Scuole Superiori, classi secondi, è certamente quanto accaduto a Nuoro: tre docenti sono stati sospesi per sei giorni “per non aver svolto una attività importante prevista dal Piano triennale”, come riporta Tecnica della Scuola: non avrebbero infatti “addestrato” gli studenti alle prove Invalsi nei mesi precedenti allo svolgimento delle prove. Il provvedimento disciplinare è stato applicato dalla dirigente scolastica. Una delle docenti sanzionate è una RSU Cobas e membro dell’esecutivo regionale del sindacato. Ebbene, sulla vicenda interviene in una nota il Movimento 5 Stelle e prende decisamente la difesa degli insegnati sospesi, contro il Miur e la dirigente scolastica. «fare immediatamente chiarezza rispetto alla sospensione assegnata a tre insegnanti dell’istituto tecnico agrario Brau, di Nuoro, ‘rei’ di non  aver voluto addestrare i loro studenti ai test dell’Invalsi. Presenteremo un’interrogazione al ministro dell’Istruzione chiedendo di accertare i fatti avvenuti, verificare la legittimità della sospensione e valutare l’operato del dirigente autore della sospensione». Secondo l’M5s è grave, se fosse dimostrato, che dovessero fare secondo la preside alcune simulazioni preventive delle Prove, dato che gli stessi Invalsi vietano la pratica meccanica dei test Invalsi: «a questo punto la sospensione è del tutto ingiustificata».

Una ricerca viene lanciata oggi da Skuola.net per le Prove Invalsi 2016 di domani, che vedranno tutte le classi seconde delle Scuole Superiori impegnate con i test di valutazione nazionale tanto avversati da metà mondo della scuola, tra sindacati, genitori, docenti e appunto alunni. Secondo l’indagine del portale specializzato sul mondo scuola, 1 adolescente su 4 ha dichiarato di non aver intenzione di sostenere il test domani. I motivi? Per l’80% si dice contrario alla prova a livello ideologico, il 20% invece perché sostiene che sarebbero stati gli stesi professori ad annunciare l’azione di boicottaggio. Scendendo più nel dettaglio, sui test Invalsi per le superiori – oggi sono terminati quelli di recupero per italiano e lettura di alcune scuole elementari – uno studente su 10 dice che il docente avrebbe chiesto a tutti i ragazzi di non presentarsi alla prova o manifestato il proposito di lasciare copiare liberamente. Circa 2 ragazzi su 5 invece hanno dichiarato di non essersi preparati perché vogliono rispondere a caso. È significativo, e forse segno che qualcosa a livello comunicativo non funziona in area Miur, che solo il 20% dei ragazzi ritiene le Prove Invalsi utili per valutare e migliorare la scuola.

Domani le Prove Invalsi 2016 verranno somministrate a tutte le classi seconde delle Scuole Superiori e impazzano intanto i preparativi per lo sciopero e le proteste contro i test Invalsi che il mondo scuola vede all’orizzonte domani lungo tutta la giornata. Oggi ancora low profile con la Scuola Primaria e le classi che devono recuperare i test di italiano e lettura: intanto sul web circolano i “consigli” per boicottare queste Prove del Miur fornite dall’Unione degli Studenti. «Lascia il test in bianco e leggi un libro», la “fantasia” degli studenti contestatori trova poi spesso via facile tramite alcuni docenti anch’essi imbestialiti contro la prova di valutazione generale della scuola italiana. «Scrivi Studenti non numeri sulla prima pagina e lascia il test in bianco», oppure «entra un’ora dopo la somministrazione del test», oppure il sempre verde «organizza un’assemblea o una lezione in piazza». Questi le modalità consigliate contro le Prove Invalsi che come ogni sono spesso la “scusa” per tanti studenti di fare un giorno da sovversivi e saltare varie ore di scuola. Urgenza di dibattito serio, anche per il Miur, su queste prove Invalsi nazionali.

Già oggi le Prove Invalsi 2016 di recupero per alcune Scuole Primarie che non hanno partecipato, con delega, alla prima tornata una settimana fa, vedono un anticipo delle proteste che domani scoppieranno definitivamente con lo sciopero nazionale e il tentativo di boicottaggio dei test Invalsi per le seconde classi delle Scuole Superiori. Ma nello specifico, al di là di sindacati e insegnanti, cosa gli studenti in media contestano e polemizzano sul sistema nazionale di valutazione tramite Prove standardizzate? In sostanza tre sono i punti principali, a cominciare dal “perché un test unico può rispecchiare il percorso nazionale degli studenti”? Altri du punti sono la logica del merito che non viene compresa e il motivo di risposte chiuse mentre a scuola si predilige la forma mentis e l’apertura, il più possibile, verso sempre più conoscenze e modalità di comunicazione. Ebbene, per gli studenti le Prove Invalsi non hanno niente a che fare con la valutazione del livello generale di apprendimento: “non studenti ma numeri” è lo slogan che va per la maggiore nella polemica contro Miur e Invalsi. Ciò che però non viene compreso forse fino in fondo è che una prova standardizzata è evidente che non ha la pretesa di indicare le vere conoscenze di ogni singolo studente, per quello per fortuna rimane la singolarità della valutazione scolastica di ogni professore e del consiglio di classe; le Prove Invalsi sono una prova che cerca di rilevare il livello generale dell’apparato scolastico italiano, perfettibile e pieno di errori come modalità ma almeno è un indicazione che fino a poco tempo fa non esisteva.

Tutto pronto per lo sciopero di domani contro le Prove Invalsi 2016 somministrate alle superiori, mentre oggi ancora si recuperano i primi test Invalsi per la Scuola Primaria di italiano e lettura per le scuole che non avevano partecipato alla prima tornata del 4-5 maggio. Insegnanti e sindacati sul piede di guerra contro il Miur e contro queste prove che ciclicamente vengono avversate da molti docenti, spesso però non entrano mai nel dettaglio della protesta e rimanendo ad un livello superficiale. Su Blasting News oggi ha parlato Marco Monzù Rossello, responsabile regionale dell’Unicobas Scuola Lombardia: «Ormai sappiamo come vengono usate dal Miur le prove Invalsi. La superficialità ed il nozionismo di origine anglo-sassone, l’inadeguatezza dei test ai programmi ed alla metodologia italiana, l’unificazione dei risultati con quelli delle scuole private che, da sole, ci fanno perdere venti posti nelle comparazioni con l’estero. Tutto ciò serve a dimostrare il presunto ‘sfascio’ della scuola pubblica. L’Invalsi è uno dei tre pilastri pensati per ‘disciplinare’ la scuola e traghettarla verso il sistema retributivo “a fasce”». La protesta è dura contro le Prove Invalsi e il mondo della scuola domani si appresta a dividersi tra favorevoli e contrari questo modo di rilevazione e di valutazione, ma anche tra chi tenta di cambiarlo e chi invece a priori difende o attacca un sistema ministeriale.

Continuano le prove Invalsi dopo le due giornate che si sono già svolte la settimana scorsa. In programma oggi alcune prove che erano state posticipate: la prova preliminare di lettura (per le classi II della scuola primaria) e la prova di Italiano (per le classi II e V della scuola primaria). Il 4 e 5 maggio scorso si sono svolti i test sempre nella scuola primaria: italiano, lettura e matematica. Complessivamente, nelle classi seconde e quinte, secondo i dati pubblicati da La Tecnica della Scuola, “hanno partecipato, rispettivamente, 557mila e 554mila studenti, per un totale di 1,1 milioni”. Domani 12 maggio sarà la volta delle prove Invalsi per gli studenti di licei e istituti tecnici e professionali. Si svolgeranno le seguenti prove: prova di Italiano, prova di Matematica (per le classi II della scuola secondaria di secondo grado). In programma anche le prove posticipate di matematica (per le classi II e V dellaq scuola primaria) e il questionario studente (per le classi V della scuola primaria).

Polemiche sulle prove Invalsi che continuano oggi dopo le prime due giornate della scorsa settimana. Il caso è scoppiato in Sardegna, come riporta La Tecnica della Scuola, all’Istituto Tecnico Agrario “B. Brau” di Nuoro. Tre docenti sono stati sospesi per sei giorni “per non aver svolto una attività importante prevista dal Piano triennale”: non avrebbero infatti “addestrato” gli studenti alle prove Invalsi nei mesi precedenti allo svolgimento delle prove. Il provvedimento disciplinare è stato applicato dalla dirigente scolastica. Una delle docenti sanzionate è una RSU Cobas e membro dell’esecutivo regionale del sindacato. I Cobas, si legge sempre su La Tecnica della Scuola sottolineano: “L’episodio chiama in causa anche la responsabilità dell’Amministrazione: infatti, il Direttore scolastico regionale, Francesco Feliziani, pur sempre informato di abusi analoghi, non muove un dito nei confronti dei presidi che usano i procedimenti disciplinari come una clava per neutralizzare le/i docenti non ‘genuflessi’ e non assume mai alcun provvedimento nei confronti dei presidi che violano le norme, a fronte di migliaia di procedimenti disciplinari attivati in Sardegna”.