Non si placano le polemiche sulle prove Invalsi che si sono svolte nelle scuole primarie e superiori. Ieri vari studenti delle seconde classi delle superiori hanno boicottato i test e oggi l’Unione degli studenti denuncia “sanzioni e minacce”, come si legge su OrizzonteScuola. Ecco la nota dell’Uds, a firma del coordinatore Danilo Lampis, pubblicata dal portale: “Sono state comminate sanzioni disciplinari per ‘comportamento non conforme al regolamento scolastico’ a singoli o intere classi o gruppi di classi. Si sono sostanziate delle minacce di ‘annotazioni’ sui registri di classe, sospensioni di singoli e gruppi di studenti, ‘colpevoli’ di aver esercitato il loro diritto all’astensione. Nella maggior parte dei casi le prove sono state considerate come compiti in classe veri e propri, ledendo le normative sulla privacy nonchè la libertà di espressione dei singoli (…) Chiediamo l’immediato ritiro di tutti i provvedimenti e le sanzioni disciplinari. Chiediamo inoltre una maggiore chiarezza circa la somministrazione di queste prove che rimangono non obbligatorie per gli studenti e rappresentano un modello di valutazione escludente”. (clicca qui per leggere tutto)
Le Prove Invalsi 2016 proseguono nella correzione dei test iniziati settimana corsa con le elementari e proseguite ieri con le Scuole Superiori ma restano al centro di una notevole presa di distanza da parte di alcune aree del mondo scuola che utilizzano il fatto re Invalsi per attaccare il Miur. Le polemiche sui Test Invalsi escono anche dalla sfera di dimensione scolastica per sconfinare nella parte politica: e oggi arriva il commento di Nicola Fratoianni, esponente di spicco per Sinistra Italiana, che si scaglia contro le prove e soprattutto contro il programma ministeriale di novità del Governo. «Studenti, non numeri”‘. Così hanno scritto migliaia di studenti in tutta Italia per boicottare le prove Invalsi, prove che mortificano la didattica e non valutano assolutamente nulla». Secondo Fratoianni la riforma della Buona Scuola, sulla stessa linea dei sindacati studenti di Uds, ha esteso il modello Invalsi introducendo «classifiche e selezioni per scuole, docenti e studenti. Peraltro, per queste prove inutili si sprecano oltre 20 milioni di euro l’anno mentre le vere emergenze come il diritto allo studio e l’edilizia scolastica non vengono mai affrontate».
A livello nazionale le Prove Invalsi 2016 non hanno verificato una grossa quantità in percentuale di test “truccati” dai professori contrari al sistema Invalsi o boicottati dagli stessi ragazzi delle scuole superiori classi seconde che ieri hanno sostenuto la prova nazionale. A livello locali ci sono stati però die picchi di manifestazioni e azioni anti-prove Invalsi, con Bari che è stata la “capitale” indiscussa del settore: in tantissime scuole il 70% degli studenti barese delle classi coinvolti ha deciso di non sottostare alla logica che c’è dietro ad Invalsi. «Se oggi, nonostante l’ondata repressiva degli scorsi giorni da parte di Presidi e docenti abbiamo boicottato i test INVALSI è perché, ancora una volta, non vogliamo assistere in silenzio alla trasformazione della scuola, perché non vogliamo che anche a scuola prenda piede in maniera prepotente la dinamica estremamente competitiva, già innescata dopo l’approvazione della “Buona Scuola», sono le parole dei ragazzi dell’Unione degli Studenti Bari. In molti istituti baresi, dato l’alto numero di boicottaggio, alcuni presidi hanno convocato i genitori degli studenti che hanno boicottato le prove e in alcuni casi hanno anche inviato chi proprio non si era presentato a scuola a rientrare calorosamente. La lotta continua e andrà avanti così molto probabilmente fino all’esame di terza media: poi silenzio come ogni anno e polemiche zero fino al 2017?
Le prove Invalsi sono un “male necessario”. E’ questa l’opinione del saggista Roger Abravanel sui test per le Superiori ed elementari, che si sono svolti ieri. Il saggista è stato intervistato dal Corriere della Sera, come riporta OrizzonteScuola. Abravanel ritiene che i test “devono essere migliorati, in quanto focalizzati solo sulle capacità cognitive, trascurando le competenze trasversali (comunicare, lavorare in gruppo, spirito critico…), ma non per questo sono da eliminare”. Le prove Invalsi, se bren strutturate, infatti, permetterebbero di capire se gli studenti sono in grado di effettuare o meno un ragionamento. A riguardo Roger Abravanel porta l’esempio di un test sulla comprensione di un brano d’italiano, che permette di verificare se lo studente ha capito o meno una lettura. E conclude il suo ragionamento proponendo lo svolgimento delle prove Invalsi anche per l’accesso all’Università e l’assegnazione delle borse di studio.
Finite le prime prove Invalsi 2016 con i test effettuati dalle scuole superiori, ora ci si concentra sui primi bilanci in attesa dell’ultima decisiva parte della valutazione Invalsi che avverrà durante l’esame di fine ciclo della scuola media, con la prova di stato per tutti i ragazzi delle terze medie. Ha parlato il presidente Invalsi, Roberto Ricci, intervistato dal portale di Skuola.net e ha provato a smentire tutta una serie di leggende metropolitane legate all’insieme test Invalsi, che molti tra l’altra utilizzano per portare avanti la loro protesta. Questionario dello studente: «non viola la privacy di nessuno, lo ha detto persino il garante della privacy». Secondo Ricci poi sarà possibile che in futuro alla maturità possa arrivare una prova uguale per tutti, anche se con natura leggermente diversa da quella attuale. Infine il fantomatico test Invalsi in inglese, da molti sbandierato come necessario e da alcuni smentito. «Un test in inglese arriverà, non so quando, ma in un prossimo futuro ci sarà». Le polemiche continueranno ma intanto qualche certezza il presidente la ha annunciata in vista delle prossime prove e sopratutto dei risultati finali che verranno pubblicati a settembre.
Sono finite anche le prove Invalsi 2016: ieri si sono svolti i test alle Superiori dopo quelli della Scuola Primaria che si sono tenuti la scorsa settimana. Come ogni anno le prove sono state accompagnate da polemiche: quest’anno i sindacati e gli studenti hanno anche scioperato contro i test voluti dal Miur. Alcuni ragazzi delle Superiori hanno scelto di boicottare le prove Invalsi scrivendo risposte ironiche come riporta Skuola.net: meme, fumetti e tanta ironia sono stati i protagonisti sui social network e sono stati documentati online, soprattutto su Twitter, dai ragazzi che pur avendo il divieto di utilizzare lo smartphone durante, hanno fotografato e postato immagini delle loro risposte. Su Skuola.net il video del presidente Invalsi Roberto Ricci che ha smentito alcuni falsi miti sulle prove Invalsi, tra cui proprio la possibilità di utilizzare il cellulare durante il loro svolgimento (clicca qui per vedere il video e le risposte ironiche degli studenti)
Sono passate le Prove Invalsi 2016 anche per le Scuole Superiori dopo che anche le Elementari avevano compiuto i test settimana scorsa: il tutto si è svolto tra polemiche e discussioni rimanendo ora fuori solo l’ultima delle prove Invalsi, quella più importante che si terrà il 17 giugno all’interno dell’esame di Terza media per circa un milione di studenti. Ebbene, tirare le somme di una vicenda così complessa e piena di polemiche potrebbe essere complesso ma sicuramente si può registrare un fatto: nella giornata di ieri dove lo sciopero di molti sindacati e di larga parte del personale scuola contro i test Invalsi alla fine l’adesione non è stata quella sperata dagli agitatori e organizzatori delle manifestazioni. I boicottaggi ci sono stati e alcuni studenti sui social hanno postato ironiche risposte e modalità “alternative” per i test e questionari che avevano davanti, ma nel complesso le classi seconde delle superiori sono state “diligenti”: paura di essere “schedati” o effettivamente queste prove Invalsi non erano così terribili come da tante parti si denunciava? «L’ampia dimensione del boicottaggio che si profila rispetto alle odierne prove Invalsi certifica un fatto: il mondo dell’istruzione non ne vuole sapere e il Miur, invece di forzare la mano, deve prenderne atto. Da parte nostra siamo del tutto concordi rispetto all’eliminazione dei test invalsi dalle prove d’esame, tanto da aver presentato una Proposta di legge alla Camera – prima firma Gianluca Vacca – che ne prevede, appunto, l’abolizione». Sono i parlamentari M5s nelle commissioni Cultura di Camera e Senato a parlare: ma è vero che l’intero mondo scuola è contro il Miur? Di sicuro vi sono tanti aspetti che non vanno ma la strategia di riportare “l’ampia dimensione del boicottaggio” quando i numeri raccontano una realtà diversa forse non è sempre idonea ai fatti, e non solo scolastici.