Interviene il sindacato Anief da sempre in opposizione al concorso scuola docenti 2016 e al sistema del Miur: per il presidente di Anief Nazionale, Marcello Pacifico, la settimana che si apre è decisiva per sapere la fine dei professori ricorrenti contro il “concorsone” tanto vituperato. Su Orizzonte Scuola interviene dunque il sindacalista che attacca il ministero: «la camera di consiglio del Tar del Lazio si esprimerà su una parte dei 25mila ricorrenti esclusi dal concorso a cattedra, indetto dal Miur con concorso pubblico. necessità di “bilanciare le ragioni di urgenza delle parti con l’interesse pubblico al regolare svolgimento delle prove concorsuali, nonché all’approfondita valutazione delle nuove tematiche sottoposte a giudizio”, a seguito del parere favorevole ai ricorrenti espresso dal Consiglio di Stato il 29 aprile scorso». Per il giovane sindacato il ministero e il Tar devono tenere conto di questi docenti esclusi in maniera ingiusta, secondo loro, e la speranza per ottenere il via libera è ancora aperta. «Anche sulla mancata partecipazione di tanti precari alle prove scritte del concorso – chiosa Pacifico – siamo convinti che la partita rimanga aperta. Il loro diritto a vedersi misurato il livello di competenze e capacità professionali potrebbe infatti prevalere su delle norme imposte per tarpargli le ali».
Polemiche, ancora polemiche sul concorso scuola docenti 2016 che proprio non lascia in pace né gli insegnanti tra ricorsi e possibili griglie di valutazione e nemmeno la politica che vede l’attacco frontale contro le decisioni del Miur. Il decreto scuola fatto dal Governo e passato al Senato in settimana (qui sotto trovate tutte le novità nello specifico riguardo la parte sul concorso scuola 2016) è stato visto come ancora insufficiente dall’associazione Gilda. «La montagna ha partorito il topolino: il decreto scuola, che ieri ha incassato la fiducia del Senato, è un pannicello caldo che ha lasciato inalterati chiamata diretta, ambiti territoriali e comitato di valutazione, cioè gli aspetti più deleteri della legge 107/2015». Le parole di Rino Di Meglio sono durissime e vanno dritte anche contro la scelta e le decisioni del “concorsone”: lo sbandierato aumento dei compensi per i commissari e i presidenti di concorso è “fumo ma ben poco arrosto, si passa da 1,30 € l’ora in media di lavoro a poco più di 2,5€ lordi, una cifra che non valorizza per nulla il lavoro svolto dai docenti”. Infine, sempre secondo Gilda non è previsto nel decreto alcun esonero o semisesonero all’attività didattica durante il periodo dell’esame, come invece aveva chiesto la stessa Gilda. «Da rilevare poi – conclude Di Meglio su Tecnica della Scuola – che la decisione di posticipare dal 1 al 15 settembre l’assunzione per i futuri neo immessi in ruolo dimostra il grave stato di difficoltà operativa in cui versa il Miur».
In settimana il Senato ha approvato un decreto sulla scuola che contiene novità anche per il concorso scuola docenti 2016, specie nelle vicende legate ai ritardi delle prove scritte e quindi orali: in previsione dei ritardi nella conclusione dei concorsi in corso si posticipa fino al 15 settembre la possibilità di assunzione a tempo indeterminato con la decorrenza economica dalla effettiva presa di servizio dell’insegnante. I 63mila che otterranno un posto dopo il concorsone – domani parte un’altra settimana di prove scritte secondo calendario Miur – avranno anche il posticipo della validità triennale delle graduatorie. Seconda importante novità, come segnala anche la Uil su Orizzonte Scuola, riguarda gli insegnanti della scuola infanzia: viene superata l’ingiustizia ma manca l’organico potenziato. «L’emendamento introdotto va a porre rimedio alla situazione degli insegnanti della scuola dell’infanzia, che hanno partecipato al concorso del 2012, che sono risultati idonei ma la cui assunzione era stata rinviata all’attuazione della delega per lo 0-6», annuncia la Uil.
Proseguiranno domani le prove scritte del concorso scuola 2016 ma la selezione non sta impegnando solo i candidati. Anche i docenti non abilitati, che per ora sono stati esclusi, sono “alle prese” con il concorso bandito dal Miur: attendono infatti di sapere se potranno svolgere i test. Il parere della Camera di Consiglio del Tribunale amministrativo del Lazio è previsto per giovedì prossimo 19 maggio, dopo l’avviso già inviato dallo stesso Tar agli avvocati dei ricorrenti del concorso scuola 2016. Nella comunicazione si sottolinea che saranno “adottate le misure più idonee per la tutela degli interessi protetti dei ricorrenti (…) eventualmente mediante apposita sessione riservata di esame”. Secondo OrizzonteScuola si tratta di “una scelta inconsueta quella del TAR Lazio, intenzionato a non ammettere con riserva i ricorrenti al concorso scuola 2016, ma a rimandare ad eventuali sessioni aggiuntive quando sarà pronunciato il giudizio di merito”. Il portale di riferimento dei docenti sottolinea quindi che le prove scritte del concorso “si svolgeranno secondo quanto calendarizzato dal Miur e pubblicato in Gazzetta Ufficiale”.