Per il concorso scuola 2016 l’hashtag più usato dai docenti che commentano su Twitter la selezione in corso è #concorsofarsa. E’ quanto riferisce OrizzonteScuola che sottolinea come i docenti impegnati in questi giorni nelle prove scritte contestino “non solo le procedure, ma anche il rapporto tra numero di candidati e cattedre a disposizione”. Il concorso scuola 2016, per il rapporto tra numero dei posti a bando e numero di candidati, sarà vinto da un docente su tre, ha ammesso lo stesso ministro dell’Istruzione Giannini come ricorda il portale. Gli altri due potrebbero continuare a svolgere le supplenze. E su questo il responsabile scuola della Lega Nord Mario Pittoni afferma che “al Miur non hanno ancora deciso quale interpretazione dare al comma 131 della legge 107/2015, e dunque a partire da quale data far decorrere i 36 mesi di servizio su posto vacante e disponibile superati i quali non è più possibile svolgere questo tipo di supplenze”.
Arriva un’importante pronuncia del Tar della Toscana sul concorso scuola 2016. Secondo quanto riferisce infatti OrizzonteScuola una docente che aveva sbagliato a compilare la domanda per partecipare alla selezione bandita dal Miur è stata riammessa a sostenere le prove scritte. Si legge sul sito di riferimento per gli insegnanti che “la ricorrente, specializzata per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per la scuola secondaria di primo grado, nella fase della compilazione della domanda on line per la partecipazione al concorso scuola 2016, aveva erroneamente indicato quale titolo di specializzazione quello per le attività di sostegno per la scuola secondaria di secondo grado. (…) Assistita dall’Avv. Antonio De Angelis, la docente ha proposto ricorso al TAR Toscana il quale, con decreto cautelare n. 236 del 16 maggio 2016, ha accolto la misura cautelare richiesta ed ha ammesso con riserva la ricorrente alle prove concorsuali”. (clicca qui per leggere tutto)
Hanno sbagliato la compilazione della domanda del concorso scuola 2016 e hanno perso così la possibilità di partecipare alla selezione. OrizzonteScuola riporta infatti il caso di alcune candidate che hanno fatto domanda per l’infanzia e la primaria: “A quanto pare, si sono verificati degli errori nella compilazione della domanda, ossia non è stato correttamente specificato di richiedere la partecipazione sia per infanzia che per primaria e per questo motivo la domanda è stata convalidata solo per uno dei due ordini di scuola indicati. Purtroppo se l’errore è veramente dipeso dalla errata compilazione della domanda, ha ragione l’USR nel rispondere ‘avete perso 10 euro’, in riferimento alla tassa concorsuale da pagare per ogni classe di concorso alla quale si richiedeva di accedere. Se invece l’errore è imputabile ad un malfunzionamento del sistema informatico di Istanze on line che, lo ricordiamo, ha fatto i capricci proprio tra il 29 e il 30 marzo a ridosso della scadenza per la presentazione della domanda e in archivio il docente ha la copia della domanda compilata correttamente, allora è possibile che l’USR possa intervenire”.
Arriva, per quanto riguarda il concorso scuola 2016, la richiesta del Coordinamento Nazionale TFA sulla prova pratica. Come si legge su OrizzonteScuola il Coordinamento sottolinea un paradosso della selezione: il rischio, per i candidati, di dover svolgere la prova pratica prima di sapere l’esito delle prove scritte. Ecco il messaggio inviato agli USR di pertinenza: “L’art. 8, comma 4 del DM 95 relativo a prove e programmi d’esame prevede che sia preclusa la valutazione della prova pratica a quei candidati che non abbiano conseguito la sufficienza nelle prove scritte. Di conseguenza, tutti i candidati sarebbero chiamati a sostenere la prova pratica, che però verrebbe valutata soltanto nel caso in cui il punteggio dello scritto dovesse, in seguito, risultare pari o superiore a 18/30. (…) A nostro avviso, inoltre, far sostenere la prova pratica anche ai docenti il cui scritto sia insufficiente è un superfluo dispendio di tempo e risorse per l’organizzazione, nonché di energie per quei candidati che, pur essendo chiamati a sostenere la prova, non verrebbero poi valutati. (…) Per questi motivi, e per garantire la massima trasparenza nello svolgimento delle prove, i partecipanti al Concorso Docenti 2016 chiedono di ricevere comunicazione relativa all’esito della prova scritta prima dello svolgimento della prova tecnico-pratica, e di essere convocati a sostenerla soltanto in caso di conseguimento di un punteggio pari o superiore a 18/30”
Proseguono anche oggi le prove scritte del Concorso scuola docenti 2016 con il calendario che continua spedito con gli scritti in attesa della fine di maggio dove poi inizieranno le prove orali, tanto temute: per migliaia di insegnanti però, oltre ai test in sé con le tracce che anche oggi verranno somministrate, prosegue la lunga polemica sul caos ricorsi che migliaia di docenti hanno presentato al Tar (bocciato) e al Consiglio di Stato (accolto). In attesa della decisione di giovedì prossimo sempre del Tar che dovrebbe mettere la parola definitiva sul contenzioso aperto con i docenti ricorrenti non abilitati, un ispettore del Miur, Massimo Bruschi, ha spiegato sul proprio profilo Facebook alcuni dettagli dei ricorsi. Ha aperto un serio dibattito sulle conseguenze che avrebbe l’ammissione di richiesta dei sindacati e dei docenti in questione. «Una sessione suppletiva, l’eventuale soluzione che potrebbe presentare il Tar, determinerebbe una difformità delle prove tra candidati, che confluirebbero poi in una identica graduatoria». Il problema in sostanza coinvolge in pratica quei candidati ammessi in seguito a provvedimento del giudice che svolgerebbero a quel punto prove diverse per poi però confluire nella medesima graduatoria dei colleghi che hanno svolto regolarmente le prove scritte del Concorso scuola. Ma non solo, secondo Bruschi ci sono anche altri tipi di problemi sempre legati al “caso ricorsi”: «per alcune categorie di ricorrenti sussistono dubbi sulla legittimità dell’esclusione: docenti di ruolo e ITP con diploma (almeno quelli che non avevano i requisiti per accedere ai PAS), a mio avviso dovevano essere ammessi dal bando di concorso».