Una giornata strana quella di ieri all’Università Bicocca. Studenti e professori, giornalisti e studiosi, semplici curiosi e addetti ai lavori si sono ritrovati per costruire (metaforicamente) dei ponti. “Bilding briges tra due sponde, l’educazione interculturale all’epoca dei nuovi fondamentalismi” era il titolo di una giornata di riflessione e dialogo alla quale hanno partecipato un migliaio di persone. C’era Nassir Abdulaziz Al-Nasser, alto rappresentante delle Nazioni Unite per Alliance of Civilizations (Unaoc), c’era lo scrittore Alessandro Baricco e il direttore della rivista di geopolitica Limes, Lucio Caracciolo, ma al centro dei dibattiti e degli incontri c’erano soprattutto decine di idee per migliorare le metodologie e i contenuti per l’educazione interculturale.
Sessione plenaria la mattina e sessioni parallele al pomeriggio su temi più specifici. “E per la prima volta” spiega Maria Grazia Riva, coordinatrice della giornata e direttore del dipartimento di scienze umane per la formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca “abbiamo scelto di usare la formula della call for papers. Un comitato scientifico formato da sei membri ha avuto il compito di selezionare le proposte presentate, attraverso un processo di peer-review a doppio cieco, ovvero ogni proposta era valutata due volte senza sapere chi ne fosse l’autore. Ci sono arrivate proposte da ovunque e ci sono voluti mesi per valutarle”.
La quarta giornata interculturale della Bicocca è stata organizzata in partnership tra l’Università e Bmw Italia ed è strano trovare un’azienda disposta a fornire fondi ed energia a iniziative del genere. Una spiegazione l’ha fornita proprio ieri Bill McAndrews, Vice President Communications Strategy Corporate and Market Communications Bmw Group che è arrivato dalla Germania per partecipare alla giornata: “La promozione del dialogo interculturale” ha detto “fa parte della nostra cultura. Nella nostra sede di Monaco, per esempio, lavorano insieme ogni giorno circa 40mila dipendenti che provengono da cento nazioni differenti. E insieme, ogni giorno, costruiscono il successo della nostra azienda. Ma questo non avviene naturalmente. Riuscire a far lavorare insieme persone con culture e formazioni così profondamente differenti richiede un livello elevatissimo di sensibilità e comprensione interculturale. E in tempi come quelli che stiamo vivendo, caratterizzati dal ritorno dei fondamentalismi e dei conflitti globali, il dialogo interculturale sta diventando un elemento sempre più cruciale”.
“Da quando sono stato a Milano per la terza giornata interculturale Bicocca” gli ha fatto eco Nassir Abdulaziz Al-Nasser “il mondo ha visto crescere l’ondata di atti di violenza estremista, la radicalizzazione dei conflitti e degli attacchi terroristici. Spesso questi atti sono ispirate da ideologie fondate sull’intolleranza che mirano a dividere l’umanità sulla base di false interpretazioni di valori religiosi, culturali e sociali. I terroristi mirano a creare un clima di paura e isteria. Ora più che mai dobbiamo restare uniti”.