Cari maturandi, per affrontare lo studio della storia e della filosofia in vista dell’esame di maturità può essere utile ricorrere all’immagine della guerra.
L’esame di stato è come una guerra, fredda certamente, senza spargimenti di sangue. Una guerra in cui c’è in gioco l’attraversamento e il superamento di una crisi e che va combattuta con l’obiettivo di una vittoria sentita come necessaria.
In questa prospettiva si deve considerare lo studio della storia e della filosofia come facente parte di un piano di azione ben più grande, inquadrato in una lotta in cui si è comunque ingaggiati, volenti o nolenti. Una guerra che segna il termine di un lungo e importantissimo quinquennio di vita e di studio; una guerra che fa da confine tra il “non più” dell’adolescenza fuggita e il “non ancora” della vita che verrà, tanto attesa e piena di speranze.
Il primo consiglio allora, prima di tuffarsi in un ripasso matto e disperatissimo, è di farsi aiutare da docenti e compagni a riconquistare la consapevolezza del senso e dello scopo delle discipline: “che cos’è la filosofia?”; “che cos’è la storia?”. I nemici da sconfiggere, in questo senso, sono da un lato la scontatezza e l’insignificanza delle nozioni imparate meccanicamente, dall’altro la rassegnazione e il fatalismo che vi abbattono il morale.
Prima di ogni sessione di studio chiediamoci dunque: è ancora viva in noi la tensione filosofica alla conoscenza del significato della totalità? È ancora vibrante in noi il desiderio per una comprensione non scontata e non ingenua dell’uomo e del mondo? Abbiamo ancora la percezione viva e umile della complessità e della drammaticità degli eventi della storia?
Curiosità e consapevolezza saranno i vostri più forti alleati, poiché i commissari d’esame più attenti e seri se ne accorgeranno e vi valuteranno proprio in base a come arriverete all’esame. I docenti più distratti o disillusi, forse, vi ringrazieranno con gli occhi luminosi per averli risvegliati dal sonno della loro ragione. I docenti leali e appassionati ne riceveranno meritato conforto. I nozionisti distaccati e gli altezzosi sono e saranno pena a se stessi e allora cercate soltanto di compiacerli, quanto basta per salvarvi la pelle.
Il secondo consiglio è di crearsi una grande mappa delle principali domande che la filosofia e la storia contemporanee vi pongono. Si può agilmente procedere seguendo il programma presentato dal vostro docente (che va conosciuto come nome e cognome!) attraverso il filo di alcune parole e concetti chiave.
Per la filosofia, ad esempio, è importante chiedersi e sapere come sono stati affrontati (da Fichte fino a Heidegger, da Hegel a Popper) le problematiche circa la natura del soggetto, l’idea di ragione, la concezione della realtà, lo statuto della scienza, il valore conoscitivo dell’arte, l’evoluzione dei concetti di comunità e di stato, la fondazione dei valori etici, le possibilità del linguaggio, il problema del divino e del sacro.
Sarebbe un errore procedere in maniera meramente cumulativa; sarà molto fecondo studiare gettando delle reti, costruendo dei nessi sintetici, sfidando le decine di pagine di manuale con domande ampie, chiare e significative circa i nuclei teorici sopra richiamati (ad esempio: “come muta la concezione di uomo, di scienza, ragione, ecc., da Hegel a Popper?”, “come muta la concezione stessa della filosofia negli autori affrontati?”).
Per la storia è conveniente prepararsi creando dei nessi tra la storia politica delle diverse nazioni e i concetti di nazione, imperialismo, società di massa, progresso tecnologico e industriale, guerra totale, atomizzazione dell’individuo, democrazia e totalitarismo, decolonizzazione, terrorismo e globalizzazione. La sfida è di costruirsi un quadro complessivo delle diverse fasi della storia contemporanea, rispettando il più possibile la complessità dei fenomeni sociali, economici e politici e immedesimandosi negli ideali dei protagonisti.
Infine, come difese antiaeree, vanno preparate le date fondamentali e le periodizzazioni per ogni argomento e tenute pronte in canna le parole specifiche delle diverse fasi storiche (solo se pronunciate in lingua originale e in maniera appropriata!).
Preparatevi con passione, interrogando anche i vostri compagni e i vostri docenti su ciò che avete compreso e su ciò che vi rimane nebuloso ed estraneo; giocate sempre in attacco e fate tutto quanto è in vostro potere, ma avendo come scopo il costruirvi un quadro sintetico ed essenziale. Perché in fondo, come diceva Chesterton, “il lato più importante e squisitamente pratico di un uomo è la sua visione dell’universo” (G.K. Chesterton, Eretici) e se avrete chiara la vostra visione, la commissione se ne accorgerà e la vittoria verrà di conseguenza.