Il saggio breve storico politico, sul valore del paesaggio è stato sicuramente uno dei più gettonati per la prima priva della Maturità 2016. Uno dei brani proposti come spunto dal quale partire nella traccia d’inizio, per lo svolgimento del saggio è stato tratto dal discorso tenuto dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, in occasione delle celebrazioni dell’Unità d’Italia nel 2010. Dalla sua seguitissima pagina Facebook, Sgarbi ha voluto omaggiare questa sua comparsa agli esami riportando per intero l’intervento integrale oggi apparso solo in parte agli esami. Scrive il critico d’arte: “Maturità: tra le tracce indicate dal Miur ai maturandi, quella sul valore del paesaggio riporta una parte del discorso da me tenuto a Salemi l’11 maggio del 2010 per le celebrazioni dell’Unità d’Italia, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.” Il discorso è sicuramente meritevole di essere letto e ricordato. Qui uno stralcio: “Nel richiamare la tutela dell’integrità del paesaggio e di quei luoghi del cuore e della storia come Salemi e Calatafimi, chiudo con le pagine dello scrittore Cesare Brandi: Per andare a Mozia da Palermo, se uno vuol fare una delle strade più belle del mondo, prende da Costiera e passa da Castellammare, e quello che vede è così multiplo e diverso, come se invece di percorrere quelle poche centinaia di chilometri, ne facesse migliaia: tanto in poco spazio il panorama è variato e il mare si offre in modi così differenti e così belli. Per di più la strada è ancora poco alterata da vezzosi edifici moderni… lasciatemi dire che non si pagherebbe mai abbastanza per tenere questa costa, che è certamente la più bella della riviera, ancora intatta come ancora certo non lo è più la riviera né a Levante né a Ponente!” ()
C’è anche Vittorio Sgarbi tra gli spunti di riflessione per gli studenti alle prese con la prima prova scritta degli esami di Maturità 2016. Per il saggio breve di ambito storico-politico è stata proposta una traccia sul valore del paesaggio. E i ragazzi che hanno scelto di sviluppare questo argomento dovranno comprendere. in che modo il paesaggio è capace di influenzare l’andamento storico e politico di una zona. Tra i documenti forniti ai ragazzi c’è anche un estratto di un discorso pronunciato dal famoso critico d’arte. Sgarbi lo ha pronunciato in occasione di una manifestazione di commemorazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Chissà se Vittorio Sgarbi avrà apprezzato la scelta del Miur di inserirlo tra gli autori della Maturità 2016. Come rende noto Skuola.net e riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos, il tema dominante di tutti i testi proposti per lo svolgimento di questa traccia delle prove scritte di italiano, è l’intimo legame tra il paesaggio e le vicende storico-culturali del popolo che vi è vissuto.
“La terra appartiene ai suoi proprietari, ma il paesaggio appartiene a chi sa apprezzarlo” diceva Uton Beall Sinclair. Potrebbe essere questa la frase da cui partire per i maturandi che, in queste ore, stanno sostenendo la prima prova della Maturità 2016 riguardante il valore del paesaggio nell’ambito storico-politico. Il tema potrebbe svilupparsi a partire da un esempio concreto, un’analisi di un posto in cui c’è chi, il paesaggio, sa apprezzarlo, appunto. A Matera, capoluogo lucano e Capitale Europea della Cultura per il 2019, il paesaggio colpisce al cuore chiunque lo osservi e costituisce il suo vero e proprio punto di forza. I Sassi: pennellate decise di un quadro che la natura, attraverso anni di stratificazioni, di costruzioni, di vita vissuta tra quelle grotte e quelle stradine così strette ha saputo imprimere su una tela senza tempo. I Sassi di Matera, che guardano curiosi la Murgia di fronte a loro, con le sue grotte trasformate in chiese rupestri, le sue macchie colorate dalla vegetazione del Mediterraneo, sono molto più che un semplice centro storico: i Sassi sono la storia stessa della città di Matera. Tutto è cominciato da lì, quando la gente ha iniziato a ricavare la propria abitazione all’interno di una grotta che divideva con gli animali. Con il tempo le case scavate nella pietra sono state arricchite di porte, di cancelli, di finestre aperte sulla stradina inondata dalla luce del sole che si riflette sul bianco delle chianche di pietra della pavimentazione. Lentamente alle grotte sono stati aggiunti blocchetti di tufo che sono diventati pareti di nuovi fabbricati fabbricati. La società stava cambiando e si stava protendendo verso l’esterno. Sono nati i vicinati, all’interno dei quali la parola chiave è diventata la condivisione, tanto degli spazi quanto della propria vita. I tetti delle case nei Sassi sono diventati il terrazzo dell’abitazione che si trova a un livello superiore, a sottolineare come la stratificazione storica, leggibile soltanto a un livello più nascosto, si rifletta anche su quella fisica, evidente, bellissima. Il paesaggio di Matera è diventato un racconto muto della sua storia: nessuno parla, ma tutti percepiscono che c’è qualcosa di più al di là di quella stratificazione naturale, che quel centro storico è l’esito di un percorso che l’intera città ha compiuto nel tempo. Oggi, il turista che guarda affascinato il paesaggio materano, affacciandosi da una delle terrazze aperte sui Sassi, rimane colpito da questo dipinto che appare senza presente e senza passato, “splendido, grandioso, fantastico, bellissimo”, come conclude l’attrice protagonista dello spot tv girato per Treccani proprio a Matera.
I maturandi che hanno scelto, per la Maturità 2016, di svolgere il tema relativo al valore del paesaggio in ambito storico politico, possono optare per due soluzioni: analizzare uno scenario dell’entroterra oppure sceglierne uno costiero. Per dare un suggerimento, rimaniamo in Basilicata, ma da Matera scendiamo verso la costa, oltrepassiamo Metaponto con le sue Tavole Palatine, simbolo più evidente della Magna Grecia lucana, e arriviamo a Marina di Nova Siri. Si tratta di un piccolo centro sorto da quasi cinquant’anni, a pochissimi chilometri dal mare. Anche qui, come nel capoluogo lucano, durante la stagione estiva i turisti si precipitano, non appena avvistano il primo sole, per godersi la bellezza di un’ampia spiaggia e di un mare dalle acque limpide e cristalline. E’ stato proprio il mare il punto di partenza della storia di questo paesino. La presenza della spiaggia, infatti, ha portato alla rinascita di quell’antica colonia della Magna Grecia chiamata Siris che, secoli e secoli fa, era stata distrutta dai centri limitrofi. Nova Siri, che prende il nome proprio da quell’insediamento greco, è diventata una cosa sola con il suo mare, a cui deve il suo sviluppo in termini di popolazione, di ampiezza del territorio e, soprattutto, di turismo. Con la spiaggia ricca di specie protette appartenenti alla macchia mediterranea, che il vento scuote quando soffia sotto forma di brezza marina, la passeggiata sul lungomare diventa un’esperienza molto simile a quella di una crioterapia. Il bianco dei gigli di mare, il lilla delle piante di lavanda, il verde del rosmarino e il blu del mare si fondono, si intrecciano e si mescolano offrendo uno scenario di straordinaria bellezza. Nova Siri ha fatto del suo mare, così come Matera ha fatto con i suoi Sassi, il suo punto di forza, il fulcro della leva dello sviluppo che, oggi, lo ha portato a diventare uno delle mete preferite dei turisti diretti in Basilicata. Anche urbanisticamente parlando, il paesaggio costiero è stato molto influente sull’organizzazione spaziale di Nova Siri: il lungomare è nato esclusivamente per dare, a chi vuole godere della bellezza della spiaggia, l’opportunità di fare una passeggiata in tranquillità a ridosso della sabbia che si trasforma in ciottoli prima di gettarsi in acqua. Persino sui numeri, il paesaggio costiero di Nova Siri ha influenze più che positive. Grazie al suo mare, infatti, la popolazione novasirese, durante il periodo estivo, raddoppia, componendosi spesso di gente che ritorna anno dopo anno, felice dell’esperienza vissuta in questo piccolo centro lucano. Viene pertanto da dire che l’influenza del paesaggio sulle scelte della cittadina abbiano sortito effetti più che positivi e che come Nova Siri ama il suo mare, così il suo mare ama Nova Siri. E glielo dimostra.
Il saggio breve di ambito storico-politico per la Maturità 2016 riguarda il valore del paesaggio. I maturandi dovranno affrontare il tema delle “opere d’arte” create dalla natura, contestualizzandole nello scenario storico e politico che le caratterizza. In particolare, sarà necessario comprendere, attraverso i documenti forniti, in che modo il paesaggio è capace di influenzare l’andamento storico e politico di una zona. Gli studenti potrebbero fare degli esempi concreti, dimostrare come, nelle realtà che conoscono bene perché le vivono praticamente tutti i giorni, il paesaggio sia stato fondamentale per definire la morfologia del luogo. Le domande che dovranno porsi saranno queste: che relazione c’è tra il paesaggio e quello che lo circonda? Perché è stata realizzata una specifica cosa in uno specifico paesaggio? Come può il cambiamento del paesaggio naturale influenzare il paesaggio artificiale, frutto della mano dell’uomo? E come può, quest’ultimo, influire positivamente o negativamente sullo scenario naturale che lo circonda? Le risposte a questi quesiti possono lasciare spazio a diversi spunti riflessivi da argomentare, sulla base anche delle opinioni personali e delle esperienze effettivamente vissute o percepite, così da svolgere correttamente il tema. In conclusione i ragazzi potrebbero dare un giudizio critico, schierandosi dalla parte di chi difende il paesaggio naturale nella sua essenza priva di interventi esterni, e chi invece ritiene che, essendo l’apporto umano influenza diretta di ciò che la natura chiede, l’integrazione tra i due elementi sia importante per creare qualcosa di migliore rispetto a quello che, molto spesso, la mano violenta e irrispettosa del genere umano inserisce con forza nella natura.