Potrebbe essere a rischio la firma dell’accordo tra Miur e sindacati sulla chiamata diretta dei docenti. E’ quanto si legge su OrizzonteScuola che spiega che nei giorni scorsi si era arrivati a un accordo che prevedeva il possesso da parte dei docenti interessati agli incarichi di requisiti quali certificazioni linguistiche, master in DSA o Lingua 2, sulla dispersione, integrazione, titolo di sostegno, fino ad un massimo di 29 titoli. Ma la trattativa sarebbe saltata perché “l’amministrazione ha presentato delle variazioni rispetto a quanto concordato nei giorni precedenti”: le modifiche riguarderebbero il numero di titoli validi per l’acquisizione del punteggio ai fini degli incarichi, che sarebbero portato “da 29 a 46”. Dunque, secondo quanto riferito dalla testata di riferimento degli insegnanti, la firma dell’accordo sarebbe rimandata al prossimo incontro previsto per domani.



Potrebbero esserci modifiche per quanto riguarda l’accordo tra sindacati e Miur sulla chiamata diretta dei docenti. Secondo quanto riferisce OrizzonteScuola infatti, in attesa della firma, “l’amministrazione ha presentato delle variazioni rispetto a quanto concordato nei giorni precedenti. Il sospetto è che le associazioni dei dirigenti abbiano fatto pressione su questo punto, mettendo i tecnici del Ministero con le spalle al muro”. La chiamata diretta dei docenti prevedeva l’assegnazione dell’incarico per graduatoria in base ai titoli posseduti. Le modifiche riguarderebbero “innanzitutto, la volontà di portare da 29 a 46 i titoli validi per l’acquisizione del punteggio ai fini degli incarichi, dall’altro la richiesta di aggirare la graduatoria per titoli da parte dei dirigenti ed effettuare ad ogni modo una offerta al docente che meglio ritengono adatto all’incarico da assegnare”.



In attesa della firma dell’accordo tra sindacati e Miur sulla chiamata diretta dei docenti gli insegnanti si chiedono come funziona l’assegnazione alla scuola. L’Ufficio Scolastico, come sottolinea OrizzonteScuola pubblica l’elenco delle sedi disponibili e dei posti assegnabili in ciascuna. Poi avviene l’assegnazione alla scuola. Ecco come. Il Dirigente esamina le candidature pervenute per ogni posto libero nella scuola che dirige e predispone un elenco dei docenti in possesso dei requisiti ricercati, in ordine di possesso dei medesimi. Se nessun docente ha i requisiti si procederà con il punteggio della mobilità o delle Graduatorie ad esaurimento o delle Graduatorie di merito del concorso, a seconda quale sarà stata la procedura di arrivo nell’ambito territoriale. Il Dirigente fissa poi un termine per l’accettazione della proposta, che dovrà essere antecedente a quello definito a livello nazionale per la conclusione della procedura. Entro tale termine il docente dovrà confermare la propria disponibilità, altrimenti la proposta si considera non accettata e si procede con lo scorrimento dell’elenco.



Il mondo della scuola sta per vivere una ‘rivoluzione’ con la firma dell’accordo tra sindacati e Miur sulla chiamata diretta dei docenti. Si tratta di un meccanismo che riguarderà esclusivamente gli insegnanti di ruolo che sono stati assegnati a un ambito territoriale, con la domanda di trasferimento o in seguito ad assunzione in ruolo per l’anno scolastico 2016/17. La chiamata diretta dei docenti non riguarderà invece le supplenze né i docenti precari per i quali valgono le graduatorie. I posti da assegnare, come sottolinea OrizzonteScuola, sono “quelli vacanti dell’organico dell’autonomia (organico di diritto + potenziamento)” e gli avvisi con i posti vuoti “compariranno sull’albo della scuola (anche online) nonché in una apposita sezione di ogni Ufficio Scolastico, con l’indicazione dell’indirizzo di posta elettronica alla quale inviare la propria candidatura”. Il Dirigente Scolastico sceglierà poi gli insegnanti in base a quattro dei 20-30 requisiti che saranno stabiliti a livello nazionale per la chiamata diretta dei docenti.