E’ ancora in corso la trattativa tra il Miur e i sindacati per quanto riguarda la chiamata diretta dei docenti. Nell’incontro di oggi, come riferito da La Tecnica della Scuola, il confronto ha subito un altro stop dopo un avvio che sembrava positivo per il raggiungimento di un’intesa. Restano ancora due nodi da sciogliere: “l’alto numero di requisiti che il Miur vorrebbe mettere nelle mani dei dirigenti scolastici, da cui estrapolare i quattro definitivi da associare ad ogni posto da assegnare (in caso di parità di requisiti varrebbe l’anzianità di servizio); la possibilità che avrebbero i presidi di assegnare la cattedra anche a candidati non inseriti nella graduatoria venutasi a formare nel proprio istituto, andando così a “pescare” in tutto l’ambito territoriale”. Nel caso in cui non si riesca a trovare una soluzione per l’accordo sulla chiamata diretta dei docenti visto “è spuntata pure una (non) soluzione dell’ultima ora: quella di rinviare tutto di un anno”.
I docenti sono sul piede di guerra per quanto riguarda l’accordo tra Miur e sindacati sulla chiamata diretta dei docenti. Oggi, come riferisce La Tecnica della Scuola, i segretari generali dei sindacati erano convocati al Miur per un incontro. Si attende di conoscere l’esito della trattativa sul testo concordato lo scorso 7 luglio 2016. Ma sulla chiamata diretta dei docenti negli ultimi giorni il Miur avrebbe imposto delle modifiche che riguarderebbero in particolare l’elenco dei requisiti utili per stilare le graduatorie dei docenti richiedenti una data scuola. Le modifiche, come si legge su OrizzonteScuola, riguarderebbero “innanzitutto, la volontà di portare da 29 a 46 i titoli validi per l’acquisizione del punteggio ai fini degli incarichi, dall’altro la richiesta di aggirare la graduatoria per titoli da parte dei dirigenti ed effettuare ad ogni modo una offerta al docente che meglio ritengono adatto all’incarico da assegnare”. Ma dall’elenco dei requisiti stabiliti il dirigente scolastico ne potrà indicare solo 4 per la chiamata diretta dei docenti.
L’accordo tra Miur e sindacati sulla chiamata diretta dei docenti continua a suscitare polemiche. Il sindacato Anief sottolinea che “dopo i facili entusiasmi dei giorni passati, per le organizzazioni sindacali maggiori è arrivata la doccia fredda: l’amministrazione scolastica vuole inserire nella sequenza contrattuale due elementi che danneggerebbero, anziché tutelare, i docenti. Quello della scelta della sede svincolata dalle graduatorie che si formeranno in ogni scuola per il singolo posto (allora perché crearle?) e quello dell’innalzamento continuo dei requisiti nazionali da cui ogni dirigente scolastico estrarrà i quattro titoli da associare al posto libero”. Il presidente del sindacato Marcello Pacifico annuncia quindi l’intenzione “di ricorrere in tribunale”: “la realtà è che si continua a trattare attorno ad una legge incostituzionale. Siamo stati sempre consapevoli che qualsiasi accordo non potrà sovvertire una norma-madre, contenuta dal comma 79 in poi della Buona Scuola, che permette ai dirigenti scolastici di scegliere il docente che ritiene più adatto. (…) Ed ora, uscire indenni da questo scenario è impossibile. A meno che non si impugni in tribunale l’accordo. Come già è accaduto con la chiamata diretta della Lombardia, sonoramente bocciata dalla Consulta”. (clicca qui per leggere tutto)
Polemiche riguardo all’accordo tra Miur e sindacati sulla chiamata diretta dei docenti, in attesa della firma. Il sindacato Gilda degli Insegnanti è contrario alla nuova modalità di ‘selezione’ degli insegnanti da parte dei dirigenti scolastici. Il coordinatore nazionale Rino Di Meglio, come riporta OrizzonteScuola, spiega qual è uno dei casi che potrebbe verificarsi: “L´esempio più probabile è quello di un docente laureato con 110 e lode, che ha superato a pieni voti il concorso ordinario e ottenuto l´abilitazione, che ha maturato una solida esperienza di insegnamento e il cui lavoro è sempre stato apprezzato da studenti e genitori ma non ha conseguito l´ECDL, oppure non possiede certificazioni linguistiche o master sui BES. In base all´elenco di requisiti stilato da Miur e sindacati, questo docente sarebbe scavalcato da colleghi che non vantano le stesse competenze coltivate sul campo ma che hanno accumulato vari titoli e titolini”. La trattativa sulla chiamata diretta dei docenti è in corso proprio riguardo ai criteri da inserire nell’elenco nazionale dal quale i dirigenti scolastici dovranno scegliere i quattro requisiti che rispondano al PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) della scuola.