La Corte Costituzionale ha dunque espresso la propria sentenza rimarcando l’abuso dei contratti perpetrati nei confronti dei precari della scuola con oltre 36 mesi di esperienza. Una sentenza che dovrebbe obbligare il Governo ad un maxi risarcimento nei confronti di quanti sono stati vittima dell’abuso. Sull’argomento si è espresso Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief: “Sull’abuso di precariato, il Governo sapeva che la Consulta avrebbe dato ragione ai ricorrenti: per questo motivo, lo scorso anno ha avviato il piano straordinario d’assunzioni per alcune categorie di docenti ed un fondo per il risarcimento pari a 10 milioni di euro. È chiaro che, dopo sei anni di contenzioso e denunce dell’Anief, avviate nel 2010, quello compiuto dall’Esecutivo Renzi è solo un primo passo verso la messa in parallelo dell’Italia rispetto alle indicazioni dei giudici sovranazionali sul fronte delle reiterazione delle supplenze, nel rispetto della sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea del novembre 2014”.



Lo scorso 12 luglio, la Corte Costituzionale si è pronunciata con sentenza sull’abuso dei contratti a termine in riferimento ai precari della scuola. Lo ha fatto attraverso un comunicato molto atteso dal settore scolastico e da coloro con più di 36 mesi di servizio. In base a quanto si legge nel comunicato riportato dal sito OrizzonteScuola.it, la Corte Costituzionale ha stabilito l’illegittimità costituzionale della normativa relativamente alle supplenze del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario, “nella parte in cui autorizza, in violazione della normativa comunitaria, il rinnovo potenzialmente illimitato di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti nonché di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, senza che ragioni obiettive lo giustifichino”. Nel comunicato si legge ancora che l’illegittimità costituzionale è stata limitata in quanto l’illecito comunitario è stato cancellato. Con la sentenza si è assistito ad un allineamento alla Corte di Giustizia europea, ribadendo come la prassi tutta italiana di assumere e licenziare precari oltre i 36 mesi di servizio attuato su posti vacanti è irregolare. La questione era già stata denunciata dall’Anief diversi anni fa e dopo la sentenza della Corte Costituzionale l’associazione sindacale ha manifestato estrema soddisfazione. La principale conseguenza sarà lo sblocco dei ricorsi pendenti presso i Tribunali del Lavoro, con migliaia di risarcimenti in favore del personale docente e Ata. E’ sempre il sindacato a ribadire come negli ultimi mesi le sentenze emesse abbiano quasi sempre dato ragione ai precari della scuola. Sempre tramite il portale dell’Anief, i precari del settore scolastico potranno chiedere l’immissione in ruolo, il riconoscimento degli scatti stipendiali e l’estensione dei contratti dal 30 giugno al 31 agosto.

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