Sembra sempre più complicata la situazione in Veneto per le rinunce dei commissari del concorso scuola 2016. Come già denunciato nei giorni scorsi da OrizzonteScuola, nella regione la commissione per la primaria è alla settima modifica. La conseguenza è un ritardo nelle correzioni delle prove scritte dei candidati in vista degli orali. Il portale di riferimento degli insegnanti sottolinea che le rinunce dei commissari sono forse causate dai bassi compensi o dalla grossa mole di lavoro. E poi ricorda che “le commissioni d’esame sono presiedute da un professore universitario o da un dirigente tecnico o da un dirigente scolastico e sono composte da due docenti così come specificato nel decreto ministeriale n. 97 del 23 febbraio 2016. Per competenze specifiche – tecnologie informatiche e lingua – si può ricorrere anche alla figura del commissario aggregato. Ciascuna commissione si occupa di un massimo di 500 candidati. Nel caso di un numero maggiore le commissioni saranno integrate”.



Il concorso scuola 2016, che prosegue anche in questi mesi estivi, suscita ancora contestazioni da parte dei docenti. La selezione che è stata bandita dal Miur prevede nei prossimi tre anni l’immissione in ruolo di quasi 64mila docenti. E proprio sull’immissione in ruolo arriva la denuncia dell’Unione sindacale di base. Luigi del Prete dell’USB pone l’accento sui posti disponibili e i docenti precari: “Proprio in questo periodo si sta svolgendo un concorso, per soli abilitati. È un concorso farsa, visto che già molti insegnanti immessi in ruolo nell’anno scolastico 2015/16 rischiano la soprannumerarietà, dato che le immissioni fatte lo scorso anno non hanno seguito un reale criterio di necessità, ma soltanto il tentativo di sfuggire alle sanzioni della Corte di Giustizia Europea, che ha condannato l’Italia per abuso di contratti a Tempo Determinato nella scuola (e non solo). Se a questo dato aggiungiamo il fatto che a causa della riforma Fornero troppi colleghi non possono andare in pensione, quindi i posti non si liberano, chi si sta sottoponendo alla fatica di questo concorso, molto probabilmente non sarà immesso in ruolo entro il triennio, come prevede il bando, e il rischio realistico è l’avvio di un ennesimo contenzioso giudiziario”. (clicca qui per leggere tutto)



Continuano le polemiche e le denunce riguardo al concorso scuola 2016 mentre vanno avanti le correzioni delle prove scritte in alcune regioni e gli orali in quelle che hanno già iniziato la seconda fase della selezione. A intervenire, come si legge su OrizzonteScuola, è ora anche l’Accademia della Crusca. Per le classi di concorso attinenti alle materie letterarie nella scuola secondaria di primo e secondo grado l’Accademia “critica il fatto (sottoposto all’attenzione del Miur da parte dell’ASLI, dopo lo svolgimento delle prove relative ai suddetti insegnamenti) che nelle prove attinenti ai citati insegnamenti non c’era traccia di quesiti di carattere linguistico, volti all’analisi della struttura e delle varietà dello nostra lingua, a tutto vantaggio di quelli storico-letterari”. E aggiunge: “i quesiti di carattere linguistico erano previsti per le prove relative alla classe di concorso A23 (Italiano per stranieri), tracciando una differenza non giustificata”. Un’assenza giudicata ancor più grave “dal grande spazio giustamente concesso ai quesiti di carattere linguistico relativi alle lingue straniere”.



È ancora l’Anief che attacca il Miur sul concorso scuola docenti 2016 ed ancora sulla questione dei compensi per i commissari: a tre mesi dal decreto del Governo Renzi che mirava all’aumento del compenso davvero basso per le commissioni atte a giudicare prima le prove scritte degli insegnanti sotto concorso e poi ora con gli orali di chi ha passato la prima fase del Concorsone. Secondo il giovane sindacato del mondo scuola, questo aumento ancora non si è visto: «è avvilente che per portare da 1 a 2 euro lordi l’ora il compenso dei commissari non siano bastati più di tre mesi, si comprende da questo la scarsa considerazione che in Italia le istituzioni continuano ad avere per l’istruzione dei cittadini. A 100 giorni dall’annuncio del premier Renzi di raddoppiare il compenso infimo dei commissari del concorso a cattedra dei docenti, ancora non è stato pubblicato il decreto, ma neanche una nota ministeriale o un impegno scritto da parte dell’amministrazione», scrive in una nota il presidente Anief, Marcello Pacifico. Le prove scritte sono state corrette alla fine ma ora per gli orali i problemi si fanno più gravi visto che necessita per forza della presenza dei commissari e qui sorgono di nuovo le problematiche legate al compenso; le rinunce iniziano ad essere ingenti e il Miur ora deve prendere una decisione, accelerando il processo burocratico che ancora sta bloccando le decisioni prese in Parlamento.