Vanno avanti le prove del concorso scuola 2016 tra tante polemiche e denunce. In questi mesi estivi, dopo la conclusione delle prove scritte, si sta avviando alla conclusione anche la correzione degli elaborati da parte delle commissioni d’esame. Gli Uffici scolastici regionali stanno via via pubblicando gli elenchi dei candidati ammessi agli orali della selezione. L’ultima regione in ordine di tempo ad aver pubblicato questi elenchi è l’Emilia Romagna: l’Usr comunica che i candidati ammessi alla prova orale hanno ricevuto tramite email (quella inserita nella domanda di partecipazione al concorso) il voto conseguito nelle prove scritte e l’indicazione della sede, della data e dell’ora di svolgimento degli orali. All’avviso è allegato l’elenco dei candidati ammessi alla prova, con l’indicazione del giorno in cui si svolgerà il sorteggio della traccia e il giorno di svolgimento della prova (clicca qui per leggere tutto)



La percentuale di docenti bocciati al concorso scuola 2016 è “nella norma” per il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. In un’intervista al Corriere della Sera il ministro ha infatti affermato: Il concorso è per sua natura selettivo, deve essere basato sulla qualità. Anche se non è ancora finito, posso dirle che non stiamo bocciando tutti: si va verso una media del 50% dei promossi, che non mi sembra un numero sorprendente, considerando che non c’erano prove selettive. Ma siccome era un concorso per abilitati, dobbiamo porci il problema del modo in cui facciamo le abilitazioni: tra Sis, Pas, Tfa, non c’è stata grande chiarezza. Noi proporremo un unico percorso chiaro che sia abbinato al concorso, in modo da far sì che chi sceglie di fare l’insegnante, non lo prenda come un ripiego, ma una scelta di vocazione”. E sulle anomalie riscontrare durante le prove del concorso scuola 2016 ha assicurato che ci sarà “vigilanza” e “sanzioni” (clicca qui per leggere tutta l’intervista).



E’ iniziata la pubblicazione delle graduatorie di merito del concorso scuola 2016 e, come sottolinea OrizzonteScuola, è già possibile anticipare che i vincitori saranno in numero inferiore rispetto ai posti messi a bando. Le graduatorie di merito sono pubblicate dagli Uffici scolastici regionali e contengono l’elenco dei candidati che hanno superato tutte le prove, nel limite massimo dei posti messi a bando per ciascuna procedura concorsuale maggiorati del 10%. Si tratta di graduatorie formate secondo l’ordine del punteggio finale espresso in centesimi conseguito dai candidati e tenuto conto delle preferenze e precedenze a parità di punteggio. Le graduatorie di merito del concorso scuola 2016 avranno validità triennale, quindi fino al 2018. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia sono ancora valide le graduatorie del concorso 2012, che andranno via via svuotate. L’assunzione di docenti avviene a livello regionale e una volta ottenuta l’assunzione a tempo indeterminato in una provincia il docente deve seguire la procedura della “chiamata diretta” per avere l’incarico triennale in una delle scuole dell’ambito territoriale al quale è stato assegnato (clicca qui per leggere le graduatorie di merito)



Il concorso scuola docenti 2016, in attesa dei risultati finali e complessivi con prove scritte e orali quasi dovunque completati, vive di costanti contraddizioni anche tra gli stessi insegnanti che non riescono a mettersi d’accordo sul giudizio ultimo del “concorsone”. Odiato da tanti, valorizzato da alcuni che sottolineano il tentativo lodevole di cercare una soluzione in un mondo – quello delle assunzioni Miur – che versa in uno stato comatoso, a dir poco. L’altissimo numero di bocciati al Concorso Scuola non ha fatto altro che alimentare la fiamma della polemica, con le vibranti proteste di alcuni professori universitari di Scienze della Formazione che su Repubblica hanno tuonato giorni fa, «sono stati selezionati con un sistema inadeguato che non valuta le competenze. Più che un concorso è stato un quiz televisivo – attacca il presidente del corso di Scienze della formazione primaria di Torino– I nostri ragazzi vengono seguiti in modo eccellente e anche nelle valutazioni internazionali abbiamo sempre ottimi risultati, tutte queste bocciature non sono frutto di impreparazione». Un quiz tv dunque, o una pratica virtuosa – sia pure con molte imperfezioni nelle modalità di svolgimento – sono le parole ultime sul concorsone? Gli attacchi sono continuati sempre dai prof., «Noi come università però non possiamo preparare gli studenti a risolvere i quiz. Per tutti i docenti, in particolare quelli di sostegno, ci vuole una competenza specifica. I partecipanti al concorso han parlato di errori del sistema e di computer troppo lenti, mentre 15 minuti per risposta non sono sufficienti per  una riflessione sulle domande né la dimostrazione le competenze acquisite in tanti anni di formazione». Chi avrà ragione?