“Mi sono sempre immaginato il paradiso come una biblioteca” (Jorge Luis Borges). Non sarà così per meno della metà della popolazione che nel nostro Paese non legge libri. E per di più la lettura dei libri nel tempo libero è in forte calo. Gli ultimi dati Istat dicono che abbiamo perso 3 milioni e 300mila lettori dal 2010 a oggi. Per i ragazzi l’abitudine a leggere i libri si apprende in famiglia: solo il 69,7% dei ragazzi con entrambi i genitori lettori legge.
E le scuole? Anche i docenti dovrebbero leggere di più e non subire passivamente la lettura, come un dovere imposto. Lo sviluppo delle competenze di lettura, infatti, riguarda tutte le discipline e la consuetudine con i libri pone le basi per una pratica di lettura come attività autonoma e personale che duri tutta la vita. Per questo occorre assicurarne le condizioni proprio là dove si forma la personalità attraverso l’implementazione di biblioteche scolastiche e il loro accesso, gli itinerari di ricerca e di costruzione di libri, gli incontri con gli autori.
La realtà però è che si legge sempre meno e il problema è serio tanto che non può non essere affrontato se non con una moltiplicazione di tentativi dal basso e il contributo di tutti. Leggere fa bene: abbassa il livello di stress, accresce l’empatia, contribuisce a comprendere meglio la propria vicenda personale e migliora la qualità di vita, sviluppando senso critico e giusta distanza emotiva. Un libro può cambiare la vita. Bisogna ripartire dall’invito di Claudio Abbado: “la cultura è un bene primario come l’acqua; i teatri, le biblioteche e i cinema sono come tanti acquedotti”. Per questo non possiamo non guardare con simpatia la grande iniziativa nazionale di promozione del libro e della lettura #ioleggoperché2017, organizzata dall’Associazione Italiana Editori a sostegno delle biblioteche scolastiche di tutta Italia in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con l’Associazione Librai Italiani, l’Associazione Italiana Biblioteche e Libriamoci.
L’iniziativa, giunta quest’anno alla sua terza edizione, coinvolgerà poco meno di un milione e 400mila bambini e ragazzi per far crescere nuovi lettori e implementare o sviluppare nuove biblioteche. Fino a domenica 29 ottobre 2017 ben 1.774 librerie in tutta Italia accoglieranno i cittadini che vorranno acquistare uno o più libri da donare a una delle 5.636 scuole iscritte. I volumi, raccolti nelle librerie, andranno ad arricchire le biblioteche scolastiche esistenti o a costituirne di nuove là dove non ci sono. Gli editori daranno a loro volta alle scuole coinvolte un numero complessivo di libri pari a quelli donati dai cittadini fino ad un massimo di 100mila copie. La sinergia tra scuole, associazioni, enti e privati cittadini può davvero incrementare le biblioteche scolastiche vissute come luogo privilegiato di incontro e di apertura alle persone e alle comunità per ricostruire l’umano.