Cettina, una donna che prese il diploma magistrale addirittura nel 1978, tra qualche mese potrebbe insegnare. La donna non ha mai insegnato, non ha mai passato un singolo giorno in classe perché per tutta la vita ha fatto altro. Nello specifico, Cettina per una vita intera ha svolto l’attività di casalinga prendendosi cura del marito e dei suoi figli. Adesso, con le nuove decisioni che potrebbero essere messe in campo dal Consiglio di Stato, Cettina si potrebbe ritrovare di colpo con un mestiere in mano che, di fatto, non ha mai esercitato. Questo perché tutte le persone in possesso di diploma magistrale ma non laureate, sono lo stesso state inglobate come persone abilitate all’insegnamento secondo queste nuove normative. Un bel balzo, quindi, che Cettina sembra voler cogliere al volo: dopotutto, se è lo Stato che le dà questa possibilità, la donna ha tutto il diritto di poterla cogliere. Chiaramente, però, in un mondo fatto di ultralaureati con masters alle spalle e molto spesso anche dottorati, la presenza di Cettina potrebbe sembrare un vero e proprio schiaffo alla morale.



IMBECCATA DALLA FIGLIA

La storia di Cettina è stata raccontata dal sito internet Corriere.it, dove è emersa la strada che ha seguito la donna per arrivare a questa decisione. Ad informarla di tutto è stata proprio la figlia: ‘In realtà è stata mia figlia ad informarmi che era possibile insegnare visto le possibili nuove svolte della normativa vigente, io nemmeno lo sapevo. E così ho deciso di provarci: in fondo tentare non costa nulla. Il primo ricorso lo avevo fatto a Catania ma purtroppo era stato respinto. In seguito l’ho fatto a Messina e per fortuna è andata bene.’ Come si diceva in precedenza, con tutti i supplenti che sono in bilico e che, indubbiamente, hanno più qualifiche di Cettina, la sua storia potrebbe effettivamente far torcere il naso. E’ la stessa donna che però risponde alle critiche che inevitabilmente le sono piovute addosso: ‘Capisco la rabbia di questi ragazzi che potrebbero essere miei figli. Va tenuto presente, però, che io non sto togliendo niente a loro e loro niente a me. Credo che ci vorrebbe più rispetto in frangenti come questi. Non dovrei cogliere questa opportunità?’



CAOS SCUOLA

Certo, Cettina dopotutto ha le sue ragioni, ma è fuor di dubbio che la situazione scuola sia in perenne bilico. A dicembre il Consiglio di Stato dovrebbe deliberare in merito alla questione degli insegnanti abilitati per decidere se inserirli definitivamente nelle gradutaorie oppure no. Qualora si propenda per il sì, i diplomati magistrali abilitati passeranno avanti ai moderni laureati, magari in possesso anche di masters che li qualificano ulteriormente. Se invece si dovesse propendere per il no, i diplomati abilitati saranno bloccati definitivamente e si farà spazio alle nuove leve tanto invocate dal ministro Fedeli. In mezzo, in una sorta di dantesco limbo, rimarrebbero i supplenti, in attesa di giudizio. Cettina, comunque, non si scoraggia e qualora dovesse essere chiamata non esiterebbe a spostarsi anche di molti chilometri: ‘Mio marito mi ha sostenuta per una vita, adesso sarei io a farlo, finamente. Lui è in pensione e mi ha detto che mi seguirebbe anche a Venezia.’ Staremo a vedere, dunque: ci affideremo all’esperienza dei diplomati magistrali o alle qualifiche dei moderni laureati?

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