Un test universitario per gli studenti di Medicina e Chirurgia ha destato particolare scalpore e scandalo. In una delle domande di questo Progress Test (in sostanza un modo per verificare l’apprendimento degli studenti dal secondo anno in poi) veniva chiesto: ‘Qual è la stima del verificarsi dell’omosessualità nell’uomo?’ all’interno dell’argomento inerente alle malattie, diagnosi e genetica. La domanda ha subito sollevato l’indignazione della comunità gay, lesbiche e transgender di cui si è fatta portavoce Cathy La Torre. Su Facebook, La Torre, un politico della Sinistra italiana e dell’Arcigay, ha denunciato il fatto mostrandosi scioccata per l’intera faccenda. ‘Come è possibile – ha detto La Torre sul quotidiano Il Messaggero- che nel 2017 l’omosessualità venga considerata ancora una malattia? Ricordo che sia l’eterosessualità che l’omosessualità fanno parte del comportamento umano. Una simile domanda in un test di medicina è semplicemente inaccettabile.’ Continua il politico: ‘L’unica cosa che possiamo fare adesso è quella di indignarci e chiedere spiegazioni in merito.’



INTERVIENE ANCHE IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE

La domanda nel test di Medicina e Chirurgia non ha indignato soltanto l’intera comunità gay, lesbiche e transgender ma anche il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. In realtà il Miur non c’entra affatto con l’elaborazione di questo test, dato che la competenza ricade sulla Conferenza dei Presidenti dei Collegi didattici dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia ma, in ogni caso, onde evitare incomprensioni, il Ministro ha deciso comunque di denunciare subito l’episodio. Così la Fedeli sulle pagine de Il Messaggero: ‘Il fatto che una domanda del genere sia stata inserita all’interno di un test di Medicina, nell’argomento malattie, è di una gravità assoluta.’ Continua il Ministro dell’Istruzione: ‘Elementi come discriminazione, mancanza di rispetto e ignoranza sono cose che non vorremmo vedere mai, a maggior ragione in un test universitario di Medicina. Le nostre università sono un luogo in cui approfondire la conoscenza, la formazione. Sono posti in cui si coltiva la cultura e la civiltà.’ Polemica rovente, quindi, che forse dovrebbe chiudere un fatto increscioso, probabilmente frutto di una svista.



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