LIPSIA — Una dei temi riguardanti la scuola che vengono discussi attualmente in Germania è quello della promozione di ragazzi altamente dotati o eccellenti. Il tema è di così grande attualità che il ministero della Cultura in Sassonia-Anhalt si sta impegnando con un programma promozionale che durerà per bene 10 anni. Nel sito del ministero si possono trovare alcune delle domande che genitori ed insegnanti pongono su questo tema.
La domanda più gettonata suona: quali caratteristiche sono un segno di “eccellenza”? Uso questo termine anche se può essere fuorviante perché vi sono ragazzi che hanno un quoziente alto di intelligenza, ma non sono per nulla eccellenti nella scuola. La risposta che si può leggere nel sito delimita in modo abbastanza preciso la tematica: “I ragazzi altamente dotati non differiscono sistematicamente dagli altri del gruppo. Hanno gli stessi bisogni di ogni altro ragazzo. Tuttavia le loro capacità intellettuali sono ben al di sopra della media. Le caratteristiche e le abilità strettamente correlate all’intelligenza possono essere o non essere caratteristiche di ‘eccellenza’. Pensiamo alla memoria eccellente, ad un vocabolario completo, alla motivazione propria per imparare numeri e lettere, alla capacità di astrazione”.
A volte i genitori vedono come una questione di prestigio l’appartenenza del proprio figlio o della propria figlia alla categoria dell’eccellenza e così non stupisce che la seconda domanda nel sito sia: “quando posso essere sicuro che mio figlio sia altamente dotato?”. La risposta evita ogni giudizio spontaneo e suona: “La chiarezza può essere raggiunta da un’indagine obiettiva sulla presunta attitudine mediante un test di intelligenza standardizzato”.
Quale idea di fondo si nasconde dietro questa attenzione alla promozione dell’eccellenza? Si afferma da più parti che essa viene vista come compito primario per le scuole e così sta diventando sempre di più il punto focale della missione educativa e formativa, “perché ogni giovane ha il diritto all’istruzione, all’educazione e alla formazione che accrescono il suo talento, le sue capacità e le sue inclinazioni” (sito informativo del mistero della Cultura di Halle). In questo senso l’idea di fondo è un’attenzione alle persone singole e non solo all’esigenze di una classe. L’attenzione all’eccellenza richiede un trattamento individuale. La meta è lo sviluppo generale sano della persona singola, in modo che abbia un’immagine di sé stabile. Il benessere mentale di questi ragazzi richiede che i bisogni speciali di sviluppo dei bambini dotati siano affrontati il prima possibile.
I ragazzi extra-dotati ricevano fondamentalmente tre forme di promozione. Dapprima all’interno dell’insegnamento di tutti i giorni, quando l’insegnante diversifica la sua lezioni per i diversi talenti che ha in classe. Ovviamente a questo livello si è confrontati spesso con ciò che ogni buon filosofo chiamerebbe il “limite delle possibilità” di differenziare la docenza all’interno della forma classica di insegnamento in una classe di ragazzi che sono insieme perché sono nati nello stesso anno. All’interno della scuola vengono poi studiate diverse possibilità per promuovere i ragazzi eccellenti. “L’iscrizione scolastica prematura, la possibilità di saltare un anno scolastico o una fase di ingresso flessibile nella scuola sono le prime offerte esistenti per consentire una più rapida acquisizione delle qualifiche scolastiche” (sito di Halle già citato). Le offerte per promuovere l’eccellenza non si limitano però alle attività all’interno della scuola stessa: vi sono anche “offerte extra-curricolari, che hanno lo scopo di completare le opportunità di insegnamento di un’educazione all’eccellenza” con un’amplificazione di offerte che per l’appunto non sono possibili all’interno della scuola. Come esempio di queste offerte extra-curricolari cito la possibilità di fare parallelamente alla scuola esami in alcune materie nell’università della regione in cui si trova la scuola.
Vi sono poi forme di integrazione dell’attività scolastica di ragazzi eccellenti nel senso di “solidarietà” con i più piccoli o più deboli, diventando già durante il percorso scolastico “insegnanti” (junior teacher è il termine usato) nelle scuole elementari o all’interno della propria scuola per i ragazzi più deboli in diverse materie. Un altra forma di solidarietà è il coinvolgimento di questi ragazzi eccellenti nel lavoro di un’organizzazione umanitaria. Faccio questi esempi di eccellenza in direzione dello sviluppo di competenze di solidarietà per far comprendere che l’interesse alla maggior intelligenza di certi ragazzi non ha un’intenzione solo elitaria. Quest’ultima possibilità può essere vista come “tentazione”; che una persona sia più dotata di un’altra è un fatto che non può essere ignorato.
Come sempre nella vita sono feconde non le “contraddizioni” o gli “opposti antinomici”, ma i diversi poli in cui l’esistente si esprime. Per il nostro tema ciò significa che un’eccellenza elitaria o un’uguaglianza che abbassi il livello di educazione dei singoli individui sono i due opposti antinomici che devono essere evitati. Una scuola viva sarà invece quella in cui eccellenza e attenzione agli ultimi si arricchiscano a vicenda.