Su Change.org, nella petizione contro la reintroduzione della bocciatura alle elementari, si specifica che i cosiddetti casi “eccezionali”, citati dal ministro Fedeli che ha eliminato il divieto di bocciare gli alunni, solo nell’ultimo anno scolastico 2015/2016 sono stati 11.071 e nell’anno precedente 11.866. “Chi di noi lavora nella scuola o si occupa di formare i futuri maestri – si legge nell’appello online – sa non solo quanti sono i respinti ma anche chi sono: figli di immigrati, ragazzi meridionali provenienti dalle famiglie più povere, bambini rom (…) La nostra scuola anche oggi perde il 15 % dei ragazzi”. Gli insegnanti e i pedagogisti che hanno firmato l’appello respingono l’idea che “la nostra scuola dopo cinquant’anni non abbia ancora compreso che non può respingere nessuno alla primaria ma può solo far valere l’articolo 3 della nostra Costituzione anche per i bambini che sono cittadini alla pari dei ‘grandi’ “. E nella petizioni è citato anche don Milani che in “Lettera ad una professoressa” aveva scritto: “Non bocciare. A quelli che sembrano cretini dargli la scuola a tempo pieno. Agli svogliati basta dargli uno scopo”. 



Dopo che il ministro Fedeli ha eliminato il divieto di bocciare alle scuole elementari è partita una petizione online contro questa decisione. Su Change.org, la piattaforma di petizioni aperta a tutti colore che in qualsiasi parte del mondo vogliano avviare campagne per giungere a soluzioni, è stato infatti lanciato un appello affinché sia ripristinato il divieto di bocciare i bambini alla scuola elementare. In una settimana la petizione ha raccolto oltre 600 firme. L’appello al ministro dell’Istruzione Fedeli è stato lanciato da insegnanti, pedagogisti e giornalisti. Nella petizione lanciata su Change.org si spiega che nello schema di decreto legislativo “Norme sulla valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato a norma dell’articolo 1, commi 180, 181 e 182, della legge 13 luglio 2015, n. 107” all’articolo 3 è stata reintrodotta la bocciatura alla scuola primaria. Il ministro Fedeli infatti, nonostante i componenti della VII Commissione della Camera avessero annunciato la soppressione della bocciatura dalla scuola primaria, ha voluto reintrodurre la norma precedente ovvero “i docenti della classe in sede di scrutinio, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione”.

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