Ovviamente anche per il 2017 è disponibile l’opzione del riscatto di Laurea, con il quale è appunto possibile riscattare gli anni di laurea se si è conseguito il titolo di studio e negli stessi anni non si percepiva un reddito da lavoro con versamento dei contributi. Non possono essere riscattati inoltre i periodi di iscrizione fuori corso. La legge italiana però dispone regole e ordinamenti assai particolari per il riscatto, decisi e ribaditi anche nell’ultima Manovra Economica approvata nel dicembre 2016. Come riporta PensionI Oggi sul suo “dizionario”, «sono riscattabili, in tutto o solo in parte, a domanda dell’interessato, i periodi corrispondenti alla durata dei corsi legali di studio universitario a seguito dei quali siano stati conseguiti i diplomi previsti dall’articolo 1, della legge 341/1990 e cioè: 1) diplomi universitari (corsi di durata non inferiore a 2 anni e non superiore a 3; 2) diplomi di laurea sia relativi ad ordinamenti universitari anteriore al 1999 (corsi di durata non inferiore a quattro e non superiori a sei) sia degli ordinamenti universitari post decreto 509/1999 (lauree triennali e specialistiche); 3) i diplomi di specializzazione che si conseguono successivamente alla Laurea ed al termine di un corso di durata non inferiore a due anni; 4) dottorati di ricerca. L’Inps ha chiarito che se il titolo di studio ha valore legale in Italia, si può riscattare anche il titolo conseguito all’estero». Per poter riscattare gli anni di laurea si può direttamente iniziare con il modulo presente sul portale Inps, magari facendovi aiutare per la prima volta da un intermediario come i vari Caf distribuiti lungo le città. Sul sito dell’Inps, dopo esservi fatti mandare il Pin, dovrete presentare la domanda di riscatto laurea tramite accesso telematico nella sezione blu dei Servizi Online.



Già, ma quanto costa il riscatto di Laurea per il 2017? Il costo è direttamente proporzionale al proprio reddito: per questo motivo è assai consigliabile farlo quando si è giovani e quindi, si presume, si avrà un reddito da lavoro inferiore. Secondo quanto riporta il focus di Huffington Post, «per quanto riguarda gli anni di laurea prima del 1995 il costo del riscatto verrà calcolato secondo la cosiddetta “riserva matematica”, in rapporto a fattori variabili quali l’età, il periodo da riscattare, il sesso e le retribuzioni percepite negli ultimi anni. Per gli anni di laurea post 1995, invece, il riscatto si calcola con l’ aliquota contributiva in vigore alla data di presentazione della domanda di riscatto applicata al reddito da lavoro conseguito. In questo senso la miglior cosa sarebbe fare il riscatto da disoccupati, perché si dovrà pagare il costo minimo previsto». Per i costi diretti imputati ai vari studenti, la Legge anche per il 2017 prevede che Il riscatto degli anni di laurea si paga con appositi bollettini Mav inviati dall’Inps e che possono essere pagati in banca o all’ufficio postale. Si può pagare in un’unica soluzione o in 120 rate mensili senza interessi. Il mancato pagamento dell’importo in unica soluzione o del versamento della prima rata è considerato come rinuncia alla domanda, che viene archiviata dall’Inps, ma si può ripresentare. 

Leggi anche

SCUOLA/ “Leonardo, suicida a Senigallia, e quel ‘rischio educativo’ che non vogliamo più correre”MEDICINA, STOP TEST DI INGRESSO/ "Ora il semestre filtro dovrà rilanciare la formazione medica”