Potrebbe saltare il prossimo anno scolastico il bonus docenti 2017. Si tratta del benefit per gli insegnanti, 500 euro, per l’acquisto di materiale didattico e per seguire corsi di aggiornamento. Il bonus docenti è stato per ora erogato per gli anni scolastici 2015/16 e 2016/17 ma non si sa al momento se la misura sarà confermata anche in futuro. E’ lo stesso ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli a sottolinearlo, come riporta OrizzonteScuola, in un’intervista al Messaggero: “Dobbiamo capire come e se ha funzionato. Faremo un esame dal punto di vista qualitativo e quantitativo dell’uso del bonus. Per quest’anno, comunque, resta di sicuro”. C’è però chi sostiene che il bonus docenti di 500 euro, per quanto riguarda l’anno scolastico in corso 2016/17, sia stato un flop, a causa delle difficoltà incontrate dagli insegnanti nell’utilizzo della piattaforma e delle scarse adesioni da parte degli esercenti e degli enti di formazione: gli esercenti, sottolinea la testata di rifermento dei docenti, contestano l’accredito in ritardo delle somme anticipate mentre gli enti di formazione si avvalgono della piattaforma solo per alcuni corsi.



Il Miur continuerà comunque a puntare sulla formazione obbligatoria in servizio per i docenti di ruolo. “Ai docenti poi – sottolinea il ministro Fedeli nell’intervista al Messaggero – chiediamo sempre più qualità e sempre più formazione, compresa la formazione in servizio. Di contro abbiamo l’obbligo di valorizzare il loro ruolo anche economicamente. Chi entra nella scuola come docente altamente formato deve avere anche un riconoscimento economico”. Si tratta dell’aumento degli stipendi che si inserisce nel rinnovo dei contratti statali la cui trattativa è in corso tra governo e sindacati. Nell’accordo quadro, firmato lo scorso 30 novembre dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, è stata trovata un’intesa per un incremento di 85 euro medi lordi mensili. L’aumento degli stipendi dei dipendenti pubblici, secondo le ipotesi, non dovrebbe però riguardare tutti ma essere legato al merito. E per quanto riguarda gli insegnanti il ministro Fedeli sottolinea che “la carriera di un docente va valutata nel suo insieme, anche considerando, ad esempio, il tempo che impiega per la formazione”.

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