Continua la battaglia portata avanti dal Parlamento in merito agli esami di maturità 2017. In questi giorni, infatti, era stato proposto di adottare una media delle valutazioni per tutti gli studenti che sarebbero stati ammessi agli esami di fine anno. Una proposta che non ha trovato accoglienza fra i parlamentari, che hanno bocciato la proposta del Ministero di adottare una media del 6. Il requisito richiesto a tutti i maturandi 2017 continuerà quindi ad essere quello di tutti gli altri, ovvero di avere la sufficienza in tutte le materie. Bisogna considerare tuttavia che attualmente le Commissioni accettano l’ingresso alla maturità anche degli alunni che hanno qualche insufficienza in materie considerate “secondarie” rispetto all’indirizzo frequentato. Anche in questo caso, le Commissioni richiederebbero un maggior peso di voti al di sotto del sei sui crediti ottenuti grazie all’espletamento delle altre attività extra scolastiche e scolastiche. Nessun cambiamento quindi per gli studenti, che nel 2018 dovranno invece affrontare una completa rivoluzione degli esami di maturità. Verrà infatti abolita la terza prova, per lasciare spazio a soli due scritti nazionali; ci sarà l’obbligo di una prova invalsi, valida per l’ammissione; si potrà ottenere un voto massimo di 20 punti contro i 15 finora previsti per gli scritti ed un massimale di 20 punti per gli orali, invece dei 30 accettati finora. Anche la carriera scolastica avrà un maggior peso nelle domande di ammissione, con un punteggio di 40 al posto dei 25 attuali. 



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