Le prove Invalsi non sono più oggetto di esame, ma restano necessarie per arrivarci: lo ha dichiarato la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, durante un videoforum su Repubblica.it. «Mi dispiace che gli studenti non accettino queste prove», ha dichiarato la ministra, sostenendo che l’Invalsi non rappresenta una discriminante per l’accesso all’università. «Sono importanti come valutazione per le scuole, ma è anche importante che le stesse famiglie siano a conoscenza dello stato di apprendimento dei ragazzi», ha aggiunto Valeria Fedeli. L’intervento a Repubblica ha, però, suscitato la dura reazione di Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del PCI: «Il videoforum ha confermato il ruolo di triste notaia della scuola renziana (e dei suoi disastri) che la ministra Fedeli interpreta».



Secondo Cangemi non avrebbe richiamato i problemi della scuola italiana e si è detta preoccupata per alcune affermazioni, tra cui quella su Invalsi. «Affermazioni che confermano che questo governo niente di positivo farà per la scuola italiana», ha concluso Luca Cangemi. Intanto la Commissione Garanzia e Sciopero ha confermato la possibilità di proclamare uno sciopero breve della sola attività funzionale alla somministrazione e/o correzione dei test Invalsi: lo hanno comunicato i Cobas, che hanno ricevuto un parere del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Ufficio del Gabinetto e Relazioni sindacali) in merito alla possibilità di scioperare durante le prove Invalsi. I sindacati dovranno indicare l’esatta collocazione oraria dello sciopero.

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