È slittato l’aggiornamento delle graduatorie di istituto dei docenti: era atteso a maggio con la riapertura della II e III fascia, ma sono emersi tanti problemi. Nel corso degli incontri tra i sindacati e il Miur era trapelato questo mese come quello utile per l’aggiornamento, ma la situazione si è complicata. Innanzitutto bisogna evitare che le segreterie scolastiche si ritrovino a dover fare i conti nello stesso periodo con le domande dei docenti e quelle del personale ATA. Questo nodo era stato sciolto tre anni fa con una distinzione: ai docenti furono fatte presentare le domande a maggio-giugno, mentre al personale ATA tra settembre e ottobre. La soluzione al problema sembrerebbe a portata di mano e, invece, quest’anno la situazione è resa più complessa dal decreto sulle nuove classi di concorso, che presenta errori macroscopici ed esclude migliaia di docenti dalla III fascia delle graduatorie di istituto.
In questo caso serve un decreto che fissi una fase transitoria, permettendo a chiunque sia in possesso del titolo necessario per l’insegnamento di iscriversi. Tale decreto, però, è atteso da mesi e non è ancora stato pubblicato. Stando a quanto riportato da OrizzonteScuola, non trovano conferme le voci sul rinvio di un anno dell’aggiornamento, perché è stabilito dalla normativa e non sono state annunciate modifiche. È evidente che al Miur non sono pronti: i sindacati non sono stai convocati per la presentazione del decreto e delle tabelle di valutazione dei titoli. Nel frattempo è partito il “totodate“: le voci per ora ipotizzano l’uscita del decreto tra luglio e settembre. Questo mese, o al massimo quello di giugno, sarebbe stato perfetto per scongiurare il “balletto” di supplenti fino ad avente diritto e aventi diritto e la conseguente ricaduta sulla continuità didattica, ma la speranza che il Miur punti ancora a questa data non è ancora morta.