MATURITÀ 2017: QUANTO COSTA DIPLOMARSI?

La scadenza dell’Esame di Maturità non può essere sottovalutata. Ci si gioca in pochi giorni 5 anni di studio e anche una buona fetta del proprio futuro. Per tutti questi motivi, se non si è provveduto per tempo a mettere il naso sui libri è arrivato il momento di giocarsi il tutto per tutto. Ma quanto costa prepararsi all’esame di Stato? Ha risposto il portale Skuola.net conducendo un sondaggio su un campione di 8.500 maturandi. Ne è venuto fuori che le famiglie italiane spenderanno in totale 54 milioni di euro. Soltanto 30 milioni se ne andranno in ripetizioni: lezioni private che tenteranno di colmare le lacune accumulate in anni di pigrizia. A questi bisogna aggiunge il contributo scolastico (sulla carta volontario) per l’iscrizione all’esame che ammonta in tutto a 11 milioni di euro. Quattro i milioni che il 39% dei maturandi spenderà per farsi aiutare nella stesura della tesina; 6 quelli previsti per l’acquisto di vocabolari e simili; altri 3 quelli stimati nell’iscrizione ad appositi corsi di preparazione. L’avreste mai detto che diplomarsi costava così tanto? (agg. di Dario D’Angelo) 



MATURITÀ 2017: VERSIONE LATINO, IL VERO SPAURACCHIO È VIRGILIO

Una parte degli studenti che si apprestano ad affrontare l’esame di Maturità sta letteralmente “tremando” a pensare quale autore potrebbe essere scelto dal Miur per la temutissima versione di Latino in prova il secondo giorno, 22 giugno prossimo. Lo scorso anno fu il Greco a spaventare tutti i maturandi del Classico, quest’anno invece la scelta più “soft” del Latino mostra comunque dei possibili spauracchi mica tanto nascosi. Basta dare un’occhiata agli autori mai usciti nelle precedenti annate di maturità e si scopre che Plauto, Catullo, Orazio, Lucrezioni, Giulio Cesare, Sallustio e soprattutto Virgilio non sono mai apparsi sui banchi degli Esami di Stato. E proprio l’autore del capolavoro “Eneide” resta tra i più temuti dagli studenti anche perché è presente in poche versioni di preparazione durante l’anno e potrebbe essere la mossa a trabocchetto del Ministero per evitare di avere problemi con copiature e simili. 



MATURITÀ 2017, MATURANDI CONFUSI SUI PUNTEGGI DELLE PROVE

In cascina le commissioni, in preparazione tutto il ripasso per arrivare pronti (o pseudo tali) alla Maturità, il problema che alcuni hanno ravvisato in queste settimane è l’assoluta mancanza di certezza sulle regole e i punteggi con cui si viene ammessi all’esame di stato finale. Stando ad studio di Scuola.net, pochi maturandi intervistati sanno a quale punteggio corrisponde la sufficienza al colloquio orale: per il 57% “basta” il 18 all’orale, e invece è 20 la soglia minima per essere considerati sufficienti. Addirittura l’8% pensa che invece sia 22 la soglia, esagerando e non poco. Sugli orali pessima conoscenza, va un po’ meglio con le prove scritte della Maturità: «l 72% sa bene che per essere valutati sufficienti in ognuno dei tre scritti non si deve scendere sotto i 10 punti (sui 15 a disposizione per ogni prova).



Disorientato ‘solo’ 1 maturando su 3: il 6% dice che servono ben 12 punti per avere la sufficienza», si legge nello studio condotto alle porte di questi Esami di Stato 2017 dal portale esperto Skuola.net. Un consiglio per qualche pomeriggio di questi? Un’occchiatina alle regole potrebbe non essere tempo perso ecco… 

ESAME DI STATO: MATURANDI “COPIONI” PER TRADIZIONE

Si avvicina a grandi passi l’Esame di Stato temuto dagli studenti tanto quanto l’esser “beccati” durante le Prove di Maturità con dei bigliettini: un simpatico studio di Skuola.net rivela che nella categoria degli studenti innamorati e attaccati alla grandiosa tradizione della… copiatura, le diversità sono varie e molteplici. Più di uno studente su 4 mette i bigliettini al primo posto tra i metodi preferiti per copiare, non solo alla maturità: al 22% si trovano invece chi preferisce gli appunti e le note scritte sui vocabolari, ma lo strumento “vecchio” come Matusalemme potrebbe destare più di un controllo improvviso dei commissari, specie quelli esterni.

Al terzo posto secondo il sondaggio di Skuola.net preferisce un meno “compromettente” scambio di fogli protocollo durante il compito, circa il 10% degli studenti, appena davanti allo scambio degli appunti in bagno se proprio in crisi estrema durante le Prove Scritte dell’Esame di Stato. Al 7% ci sono i “masochisti” che preferiscono scriversi le nozioni addirittura sulla pelle (e se poi sudate per la tensione? Pensateci…); della serie, piuttosto che studiare si diventa bravissimi e ingegnosi in tutto l’opposto.. è davvero così necessario fare tutto questo “sforzo” e rischio grosso di essere beccati dai vostri Commissari?