È stata finalmente chiarezza sul software usato dal Miur per la mobilità dell’anno scorso. Il caso è scoppiato dopo che tantissimi insegnanti sono stati dirottati lontano dalla provincia scelta, ma una perizia tecnica ha svelato il pasticcio dell’algoritmo. A far luce sulla vicenda è stato in particolare il sindacato Gilda degli Insegnanti, dopo aver ottenuto dal Tar del Lazio l’accesso agli atti che era stato negato invece dal Miur. Il coordinatore nazionale Rino Di Meglio è intervenuto in conferenza stampa, cogliendo l’occasione per chiedere al Ministero «un gesto riparatorio per le vittime». Questo pasticcio ha, infatti, provocato circa settemila ricorsi, di cui duemila sono stati oggetti di conciliazione, ma nemmeno in questi casi gli insegnanti sono tornati a casa.



Il pool di ingegneri dell’Università La Sapienza a Tor Vergata di Roma ha giudicato «confuso, lacunoso, ampolloso, ridondante» il software usato dal Miur. «È un sistema che potremmo definire poco efficiente. È stato fatto un lavoro frettoloso, utilizzando ambienti pre-esistenti, vecchi e superati», ha spiegato l’ingegnere Alessandro Salvucci di Tor Vergata a La Tecnica della Scuola. Il codice sorgente è stato analizzato anche dagli ingegneri Maurizio Giorgi, Emilio Barchiesi e Matteo Scafidi: dallo studio sono emerse molte anomalie che non lasciano spazio a dubbi sulla responsabilità dell’algoritmo negli errori di assegnazione agli ambiti territoriali.



Nella perizia tecnica si legge che sono stati usati due linguaggi di programmazione diversi, entrambi peraltro datati. «Alla luce di quanto rilevato dalla perizia, chiediamo al Miur di spiegare perché nel codice mancano alcune parti e il motivo per cui sono stati utilizzati due linguaggi di programmazione diversi per le fasi della mobilità», ha dichiarato Di Meglio. Un software che, così come è stato concepito, non poteva funzionare correttamente. Eppure sono stati versati circa 440mila euro nelle casse di Hp e Finmeccanica. La domanda sorge spontanea: perché appaltare questi sistemi a società esterne, anziché dotarsi di tecnici e di una divisione interna? Clicca qui per visualizzare la perizia tecnica.