Il primo giorno della Maturità 2017 è ormai quasi archiviato e ciò che resterà alla storia sarà la presenza di Giorgio Caproni in qualità di autore protagonista della Tipologia A, nell’ambito della prima prova scritta basata sull’analisi del testo. Più che una sorpresa, una sorta di “offesa” per gli stessi studenti e maturandi i quali hanno visto la scelta del Miur come un vero e proprio affronto. Si attendevano una traccia decisamente più clemente, soprattutto alla luce dell’errore grammaticale di “traccie” scritto sul sito ufficiale ed al quale i ragazzi speravano si potesse recuperare con una prima prova più fattibile. Ed invece, Caproni ha gettato in un primo momento nel panico. Già un sondaggio condotto da ScuolaZoo nei giorni precedenti all’esordio dell’Esame di Stato, aveva confermato come i maturandi difficilmente erano inclini a manifestare un loro interesse per autori così contemporanei come Magris e la conferma di questa tendenza è giunta proprio nella giornata odierna, in occasione della prima prova scritta di italiano, la cui traccia della Tipologia A, relativa all’analisi del testo, secondo quanto riferito da WebMeteo.eu sarebbe stata scelta solo da circa l’8% dei maturandi. Meno amata della traccia su Caproni solo quella del tema storico della Tipologia C scelta da un misero 3%, sempre stando ad un sondaggio di ScuolaZoo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)Clicca qui per gli speciali Maturità con titoli e tracce svolte: Diretta live Prima Prova – Saggio breve/Articolo giornale (tip. B) – Tema storico (tip. C) – Tema attualità (tip. D) – Diretta live Seconda Prova



Anche per l’analisi del testo la nostra squadra-Maturità si è avvalsa dell’intervento e della traccia svolta in tempi record da chi tutti i giorni studia quelle materie e dà ancora esami sulla letteratura italiana, specie del Novecento. Ad una nostra collaboratrice, Maria Maffezzoli (studentessa di lettere moderne nell’Università Statale di Milano), abbiamo chiesto di riflettere sulla traccia lasciata dal Miur per l’analisi del testo, la tipologia A del tema di italiano, prendendo spunto da quel finale così duro di Giorgio Caproni contro l’uomo e l’opera umana contro la bellezza della natura. «Un appello all’umanità fatto in ginocchio, con le mani giunte e la voce implorante, un appello perché la bellezza e la meraviglia della natura non vengano schiacciate dai “sempre più vasti paesi guasti” (dove la rima interna vasto-guasto molto ci dice sul pericolo incombente dei mostri di cemento), e perché l’uomo non perda quel legame sacro con l’ambiente che non ha costruito lui», si legge nella parte centrale del tema svolto per il Sussidiario.net.



La riflessione però prende spunto interessante nello smarrimento dalla (banale) tesi riguardo un “Pocahontas” in salsa poetica (un inno alla natura e un monito all’uomo); «l titolo Res amissa, una “perduta cosa” che fa da sfondo a tutte le poesie della raccolta. Di che cosa parla Giorgio Caproni? Che cosa ha perso di tanto importante da metterlo a titolo di una raccolta?», si chiede la nostra collaboratrice. Centrale in tutta la poesia è il rapporto stretto e innegabile tra l’uomo e ciò che lo circonda e quella “perduta cosa” allora potrebbe raffigurare proprio questa “mancanza” totalmente umana, «l’essenza dell’uomo come rapporto; un rapporto insolubile con una natura che si tenta di controllare, cancellare, comandare, ma che non può prescindere da ciò che è: dato, e in quanto dato, dono». Qui potete leggere l’intera traccia svolta, e qui di seguito invece tutte le altre tracce di maturità 2017. (agg. di Niccolò Magnani) 



Una bella traccia, inaspettata e suggestiva quella della tipologia A, l’analisi del testo, per la prima prova della Maturità. Il Miur ha proposto agli studenti una lirica di Giorgio Caproni, che non era considerato alla vigilia nel toto-tracce. La sua poesia in ogni caso è chiara nei suoi significati. Non si tratta, però, di un autore più “facile” da affrontare rispetto a Svevo, Pirandello o Gadda, perché dietro la semplicità dei suoi versi ci sono diversi livelli di lettura. La sua lirica è un’esortazione al rispetto della natura, un tema attuale e particolarmente sentito. Eppure non sono mancate le polemiche per la scelta di un autore assente dai programmi svolti. Eppure nelle indicazioni nazionali Caproni è uno dei pochi poeti del secondo Novecento citati in maniera esplicita. Forse sarebbe bene che gli insegnanti tenessero conto di quelle indicazioni, che hanno un valore orientativo, nella loro programmazione per avvicinarsi alla contemporaneità letteraria. Il Sole 24 Ore oggi si è chiesto se questa scelta sia strategica. Il Miur sta provando a forzare la mano agli insegnanti, spingendoli a fare ciò che non riescono a fare per diversi motivi? (agg. di Silvana Palazzo)

L’analisi del testo sulla lirica di Giorgio Caproni non sarà stata d’immeritato impatto soprattutto perché non era per nulla un autore atteso in questa Maturità, ma per chi si è avventurato nelle varie risposte dell’analisi del testo avrà certamente apprezzato la tematica tutta volta alla forza dell’uomo rispetto ad una natura considerata come “bene”. Caproni con ironia rilegge l’azione dell’uomo (negativa) su una condizione di natura invece positiva. Tra le righe si può leggere anche le varie “ammonizioni” che Caproni tende al lettore sull’azione dannosa su vento, mare, animali e alberi, oltre che per chi trae anche prodotto dall’uccisione di questi elementi naturali. Una vita, una natura che è portatrice d’amore che finisce laddove “finisce l’erba e l’acqua muore”, con il paradosso di una terra bela se libera dall’uomo. E voi, avreste commentato e concluso così? (agg. di Niccolò Magnani) 

Giorgio Caproni non era di certo l’autore che tutti si aspettavano di trovare nell’analisi del testo per la prima prova scritta della maturità 2017: completamente smentite le previsioni della vigilia che davano Pirandello e Saba tra i possibili autori scelti dal MIUR che invece ha puntato su uno scrittore meno conosciuto, in particolare gli studenti dovranno leggere attentamente e commentare la poesia “Versicoli quasi ecologici” (ecco il nostro focus approfondito), un possibile richiamo al tema dell’ambiente balzato agli onori della cronaca per il rifiuto del presidente USA di firmare gli accordi sul clima di Parigi? La poesia fa parte di una raccolta di versi pubblicata nel 1991, quando lo scrittore era già passato a miglior vita, ma in realtà è stata scritta nel 1972 e si nota come a distanza di 45 anni sia rimasto di strettissima attualità il rapporto tra l’uomo e la natura, con l’essere umano che tende a maltrattare il pianeta che gli ha regalato la vita. (agg. di Stefano Belli)

Tra le varie tipologie della prima prova della maturità, l’analisi del testo è sicuramente tra le più impegnative, e non solo perché richiede di applicare le nozioni di letteratura apprese dallo studente in questi ultimi anni, ma perché lo pone di fronte a degli autori che hanno in qualche modo segnato la storia della lingua italiana, oltre a essere stati testimoni importanti delle epoche in cui hanno vissuto. L’analisi del testo, inoltre, dà modo di prendere atto su come si sia evoluto il modo di scrivere nel corso dei decenni e dei secoli, soffermarsi sullo stile linguistico degli autori interpretando il significato delle varie espressioni utilizzate e fornisce uno spunto di riflessioni sui fatti di cronaca e storia che ne hanno segnato la vita e i pensieri.

Da diversi giorni è già partito il toto-nome sull’autore che verrà affrontato nell’analisi del testo alla prima prova della maturità 2017: in molti sono pronti a scommettere che sarà Luigi Pirandello la scelta del MIUR per quest’anno, in virtù dei 150 anni dalla sua nascita, e quale modo migliore per celebrare una ricorrenza simile se non sottoponendo una delle sue opere agli oltre 500 mila maturandi che tra circa un’ora romperanno il ghiaccio? Quello di Pirandello non è l’unico nome che circola in queste ore, tra i papabili secondo i ben informati ci sarebbero anche Umberto Saba (quest’anno ricorre infatti il 60^ anniversario della sua scomparsa), la poetessa Alda Merini e Italo Calvino. Non è però da escludere l’ipotesi che il Ministero decida di spiazzare tutti proponendo invece un autore insospettabile.

Un anno fa, invece, uscì Umberto Eco che era venuto a mancare pochi mesi prima della maturità, allora le voci della vigilia si rivelarono fondate visto che proprio l’autore de “Il nome della rosa” era tra i nomi più gettonati, in particolare i maturandi affrontarono il saggio “Su alcune funzioni della letteratura” estratto dalla raccolta “Sulla letteratura” pubblicata nel 2002. Nel 2015 era stata la volta di Italo Calvino con “Il sentiero dei nidi di ragno” ambientato negli anni della Resistenza, per cui sarà obiettivamente difficile che venga riproposto per l’analisi del testo lo stesso autore a distanza di soli due anni fa. Nel 2014 venne data in pasto agli studenti una poesia di Salvatore Quasimodo dal titolo “Ride la gazza, nera sugli aranci” all’interno della raccolta “Ed è subito sera”.

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