Giovani artisti del Liceo musicale e coreutico che ieri hanno affrontato la seconda prova, possono godersi di qualche giorno di “riposo” in vista della prossima prova di lunedì che li vedrà impegnati in questa Maturità 2017. Tra i maturandi, quest’anno incontriamo anche gli studenti del liceo musicale Lucio Dalla di Bologna, alle prese per la prima volta con l’Esame di Stato. L’istituto scolastico titolato al noto cantautore scomparso ed aperto 5 anni fa, ha così portato i primi studenti verso l’attesissima Maturità. Una seconda prova che, come rivela Il Resto del Carlino online, il Miur avrebbe musicato su misura in quanto i futuri maestri si sono visti spalmare la prova su due giorni: ieri è stato il turno della parte teorica, analisi e composizione e che ha richiesto l’analisi in sei ore dell’ottavo minuetto di Alfredo Casella. Oggi, invece, la seconda parte della prova con l’esibizione live dello strumento che li ha accompagnati in questi cinque anni si liceo.
Tra cantanti, violoncellisti, chitarristi, sono stati in 17 gli studenti della scuola intitolata al maestro bolognese all’indomani della sua scomparsa e che oggi si sono potuti esibire in attesa del quizzone del prossimo lunedì. A commentare queste giornate di ansia è stata anche Giuliana Fugazzotto, coordinatrice del Dalla, che ha commentato: “Anche per noi docenti è una maturità anche se per noi l’esame è ogni volta che un nostro studente sale sul palco ad esibirsi”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Per uno degli indirizzi più “giovani” alle prese con la maturità per i suoi pochi anni di esistenza, il liceo Musicale Coreutico nell’indirizzo di Danza Contemporanea ha visto come traccia di tema per Tecniche della Danza una relazione scritta che si accompagna all’esibizione collettiva prevista dalla seconda prova. La traccia scelta dal Miur prendeva in considerazione una breve sequenza di movimento tratta dalla stessa esibizione collettiva: «analizzala tramite il metodo di indagine dell’effort esplorato dal teorico e maestro ungherese Rudolf Laban negli anni Quaranta del secolo scorso. Osservando le diverse qualità e le polarità dei coefficienti dell’effort (spazio, tempo, peso, flusso), soffermati sulle motivazioni che hanno generato quella sequenza di movimento e sulla sua resa effettiva. Completa la relazione soffermandoti ad analizzare le particolari circostanze storiche in cui si è andata sviluppando la teoria dell’effort labaniana».
Vi erano poi 4 tipi diversi di consegne dopo la relazione, tra cui l’elemento di maggiore difficoltà che è stato rappresentato dal quesito numero 3: «Prendendo in considerazione un movimento sostenuto (qualità-tempo) e un movimento diretto (qualità-spazio), esercitati a scambiarne le polarità rispettivamente in improvviso e indiretto. Descrivi come cambia il movimento e le sensazioni collegate a queste varianti di qualità». Ecco la traccia ufficiale somministrata dal Miur per il Liceo Musicale, indirizzo Coreutico (agg. di Niccolò Magnani)
Lunedì 26 giugno si presenteranno alla terza prova di maturità anche gli studenti dei “nuovi” licei musicali e coreutici, introdotti dalla riforma Gelmini. Mentre per gli aspiranti musicisti la seconda prova costituisce qualcosa di assolutamente originale ne panorama italiano, essendo teorico-pratica e dunque assai più simile a quella creativa dei licei artistici e degli istituti d’arte, la prima e la terza prova coincidono, salvo che nelle materie della terza, con le prove svolte dagli altri studenti italiani. Prima prova uguale per tutti, dunque, così come la terza prova: varie tipologie di quesiti, a risposta chiusa o a risposta aperta, materie previste del curriculum. Naturalmente le domande oggetto della prova riguardano la sfera musicale, come storia della musica, tecnologie musicali, eccetera.Altre saranno in tutto e per tutto simili a quelle affrontate dagli altri studenti italiani, da letteratura italiana a lingua straniera, fino a fisica.
Queste tre materie citate sono anzi affidate ai commissari esterni sia nel liceo musicale-coreutico sezione musicale, sia nel liceo musicale-coreutico sezione coreutica. Valgono le stesse avvertenze: concentrarsi bene sulle domande, facendo attenzione ai temi e alle “indicazioni” contenute negli enunciati, economizzare il tempo, elaborare prima le risposte in brutta e poi ricopiare in bella. (agg. di Federico Ferraù)
Seconda prova archiviata anche per gli studenti dei licei musicali che nell’indirizzo musicale e coreutico sono stati chiamati ad analizzare un brano del pianista e compositore Alfredo Casella. Una sorta di doppia sorpresa, dunque, dopo la prima prova di italiano di ieri che ha visto protagonista assoluto Caproni in merito all’analisi del testo. Il brano oggetto dell’analisi è stato tratto dagli 11 pezzi infantili: VIII Minuetto (UE 6878e NJ). Dopo l’ascolto è stato chiesto agli studenti di riflettere sulle caratteristiche formali, strutturali e stilistiche dello stesso. In merito all’analisi del brano, VII Minuetto, è stato poi chiesto di illustrare la forma indicando sezioni, periodi e frasi, di descrivere il brano da un punto di vista armonico rilevando le forme accordali e di individuare le caratteristiche ritmico-metriche. La successiva ed ultima domanda conteneva invece tre quesiti legati all’ambito storico-culturale nel quale si inseriva il brano oggetto dell’analisi con riferimenti ad altri autori ed al contesto nel quale è stato composto dall’autore e compositore Alfredo Casella. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
Rien ne va plus, les jeux sont faits: anche la seconda prova scritta della maturità 2017 è stata archiviata dagli oltre 500 mila studenti impegnati in questi giorni con gli esami di stato, la speranza di tutti è di aver strappato un punteggio il più alto possibile. Nei licei musicali la grande differenza rispetto agli altri indirizzi è il fatto che la seconda prova sia caratterizzata da un’esibizione collettiva che coinvolge tutti i candidati che solo in un secondo momento svolgeranno per conto proprio la relazione scritta sui saggi di danza classica e contemporanea. L’esibizione vera e propria è durata 2 ore e ha visto i maturandi impegnati a eseguire i passi fondamentali tra cui Adagio (grande e piccolo), piroette, passi saltati e sulle punte, eseguendo inoltre una serie di combinazioni necessarie per raggiungere la sufficienza. Per quanto riguarda la relazione, i candidati dovranno completarla usando dei riferimenti alla storia della danza e collegandoli all’esperienza appena vissuta. (agg. di Stefano Belli)
Agli studenti del liceo musicale (sezione coreutica) è stato chiesto in pratica di allestire un saggio di danza classica e uno di danza contemporanea, seguendo alla lettera le indicazioni presenti nella traccia: oltre all’esibizione vera e propria bisognerà preparare una relazione accompagnatoria scritta in cui vengono illustrati i movimenti che caratterizzano l’Adagio, descrivere le differenze concettuali tra piccolo e grande Adagio e spiegare le parti che compongo il “pas de deux”. Per quanto riguarda la prova di danza contemporanea, oltre a eseguire tutti i movimenti richiesti, nella relazione bisognerà disegnare il grafico dell’effort per illustrare le otto azioni fondamentali, applicando i concetti teorici agli spettacoli che più hanno colpito i maturandi. (agg. di Stefano Belli)
Impegnati nella seconda prova della Maturità anche gli studenti del liceo musicale e coreutico. Due le tracce assegnate dal Miur: la prima su Teoria, analisi e composizione, la seconda sulle Tecniche della danza. La struttura della seconda prova di questo liceo è complessa, infatti per quanto riguarda la sezione musicale lo scritto si svolgerà in due giorni diversi: nel primo, che corrisponde alla giornata odierna, bisogna analizzare una composizione o una sua parte con relativa contestualizzazione. Poi bisogna comporre un brano con un basso, realizzare e descrivere un percorso digitale del suono e dei materiali correlati per produrre un brano musicale o la sonorizzazione di un video. Inoltre, bisogna progettare un’applicazione musicale per la produzione e il trattamento del suono. Il giorno successivo, invece, c’è la prova dello strumento, della durata massima di venti minuti. Bisogna eseguire e interpretare brani solistici o di musica d’insieme o tratti da un repertorio concertistico con riduzione pianistica. Per la determinazione del punteggio finale ovviamente concorrono entrambe le parti della seconda prova di Maturità.
-La prova Tecniche della danza è costituita da una prova di danza classica e una contemporanea in base al percorso formativo seguito. Le prove prevedono un’esibizione collettiva e una relazione accompagnatoria scritta. La prima, della durata massima di due ore, coinvolge tutti gli studenti e si articola in diversi ambiti. Per quanto riguarda la danza classica: pirouettes e giri nelle grandi pose, passi saltati, passi sulle punte per le candidate, giri (a terra e in aria) e salti (batterie) per i candidati. Al centro della sala vanno svolte anche diverse combinazioni: di movimenti d’Adagio, di vari passi a terre e di collegamento con pirouettes, di passi saltati, di passi sulle punte per le candidate, combinazioni di carattere lirico, di carattere brillante, di giri e salti per i candidati, giri in aria e batterie. Nella relazione accompagnatoria scritta, invece, bisogna analizzare «l’aspetto funzionale ed espressivo della coordinazione tra gambe, braccia, testa e sguardo, focalizzando l’attenzione su uno o più movimenti lenti, lineari o circolari, in esso contenuti». La relazione va completata poi considerando alcuni esempi coreografici «in cui l’Adagio assume connotazioni diverse in relazione alla caratterizzazione del personaggio, dello stile e del contesto del balletto». Clicca qui per leggere le tracce del Miur.
-Della durata massima di due ore è, invece, l’esibizione collettiva di danza contemporanea. Verte sui seguenti ambiti: moduli dinamico-ritmici nei diversi livelli dello spazio, sospensione e swing nelle diversificate modalità di accento, cadute in asse e fuori asse, salti nei diversi livelli dello spazio. Per la relazione scritta della seconda prova di danza contemporanea i maturandi del Liceo musicale e coreutico devono prendere in considerazione una breve sequenza dell’esibizione tecnica collettiva e analizzarla attraverso il metodo di indagine esplorato da Rudolf Laban. La relazione va poi completata con l’analisi di particolari circostanze storiche in cui si è sviluppata la teoria dell’effort.